Stans

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Stans
comune
Stans – Stemma
Stans – Bandiera
Stans – Veduta
Stans – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera della Svizzera Svizzera
Cantone Nidvaldo
DistrettoNon presente
Amministrazione
Lingue ufficialiTedesco
Territorio
Coordinate46°57′34″N 8°22′00″E
Altitudine452 m s.l.m.
Superficie11,08 km²
Abitanti8 393 (31-12-2018)
Densità757,49 ab./km²
FrazioniDorf, Kniri, Mettenweg, Niederdorf
Comuni confinantiBuochs, Dallenwil, Ennetbürgen, Ennetmoos, Oberdorf, Stansstad
Altre informazioni
Cod. postale6370
Prefisso041
Fuso orarioUTC+1
Codice OFS1509
TargaNW
Nome abitantiStanser
Cartografia
Mappa di localizzazione: Svizzera
Stans
Stans
Stans – Mappa
Stans – Mappa
Sito istituzionale

Stans (/ʃtans/, toponimo tedesco) è un comune svizzero di 8.393 abitanti, capitale del Canton Nidvaldo.

Geografia fisica

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La superficie di Stans è di 11,08 km quadrati. Gran parte del territorio di Stans è agricolo (43,7%), mentre poco più di un terzo (36,5%) è boschivo. Della superficie rimanente, circa il 17% è costituito da insediamenti e meno del 2,6% è improduttivo (montagne, fiumi o ghiacciai).[1] Il punto più alto all'interno dei confini di Stans è lo Stanserhorn, a 1.819 metri sul livello del mare. Il punto più basso si trova a Fronhofen, dove l'altitudine è di 438 metri. La piazza del paese (Dorfplatz) ha un'altitudine di 452 metri.[2]

Stans è uno degli insediamenti più antichi dell'intera valle di Nidvaldo. Le prime tracce di insediamento umano risalgono al II secolo a.C.[3] Ci sono poche tracce dell'insediamento durante l'epoca romana, ad eccezione di alcuni Ustrinum o pire funerarie gallo-romane e della radice latina (stagnum che significa piscina o pozzo) del nome Stans.[3]

Durante il VII o l'VIII secolo, gli Alemanni si insediarono nella regione. Gli Alemanni cristiani costruirono la prima chiesa a Stans intorno al 750. Questa chiesa pre-carolingia fungeva da chiesa parrocchiale per l'intera valle di Engelberg. La chiesa fu ampliata più volte fino a quando, nel 1647, fu sostituita dalla nuova chiesa dei Santi Pietro e Paolo.[3]

Stans viene menzionata per la prima volta nel 1124.[4] Nel 1291, quando Untervaldo si unì a Uri e Svitto in quella che divenne la Vecchia Confederazione Svizzera, Stans era già la capitale della parte nota come Untervaldo nid dem Kernwald di Untervaldo, che sarebbe diventata il semicantone di Nidvaldo.

Nel 1386, durante la battaglia di Sempach, un soldato di Stans, Arnold von Winkelried, si narra che si sia gettato sulle picche dell'esercito asburgico, portando gli svizzeri alla vittoria. Tuttavia, non è certo che sia esistito o che sia morto durante la battaglia, poiché la prima menzione del suo gesto altruistico compare oltre 150 anni dopo la battaglia e un uomo che potrebbe essere Arnold è stato coinvolto in una causa legale nel 1389. In ogni caso, la leggenda è ben radicata a Stans, dove si trovano un monumento e la sua casa.[5]

Dopo le vittorie svizzere nelle Guerre borgognone, la Vecchia Confederazione Svizzera fu quasi lacerata da un conflitto interno quando i cantoni di città insistettero per avere la maggior parte dei proventi, poiché avevano fornito il maggior numero di truppe. I cantoni forestali si risentirono e la Dieta federale si riunì a Stans nel 1481 per risolvere la questione, fallendo nel raggiungere tale obiettivo. La guerra sembrò inevitabile. Un eremita locale, Nicola di Flüe, fu consultato sulla situazione. Egli chiese che un messaggio fosse trasmesso ai membri della Dieta a suo nome. I dettagli del messaggio rimasero sconosciuti fino ad oggi, tuttavia, secondo la leggenda, esso calmò gli animi, portando alla stesura della Convenzione di Stans e alla conseguente risoluzione della diatriba.[6] Secondo i dettami della Convenzione, Friburgo e Soletta entrarono a far parte della Confederazione.[7]

Durante il Medioevo, Stans era protetta da sette torri. Tuttavia, la città non costruì mai delle mura per collegare le torri e circondarla.[3] Nel 1713, due terzi della città furono distrutti da un incendio. In seguito all'incendio, nuove norme mantennero la piazza del villaggio (Dorfplatz) aperta e libera da costruzioni. La grande piazza aperta circondata da case barocche e la casa del consiglio comunale (Rathaus) devono il loro aspetto all'incendio e alla successiva ricostruzione.

Nel 1798 Stans fu presa d'assalto dalle truppe francesi, in seguito alla decisione di Nidvaldo di non adottare la costituzione della Repubblica Elvetica. I bambini rimasti orfani a causa di questo evento furono raccolti dall'educatore Johann Heinrich Pestalozzi per la sua prima scuola. Egli trasformò il convento di Santa Chiara in una scuola per i bambini.[4] Tuttavia, questa rimase in funzione solo fino all'anno successivo, quando l'esercito francese ebbe bisogno dell'edificio e la scuola per gli orfani cessò improvvisamente di esistere.[8] Nel 1814, in seguito al fallimento dell'Atto di mediazione napoleonico, Nidvaldo tentò di tornare al governo dell'Ancien Régime, insieme alle terre ad esso soggette appartenenti al cantone. Stans e il resto di Nidvaldo rinunciarono alle loro terre solo quando le truppe federali marciarono in città.[9] Stans e il resto di Nidvaldo si unirono al Sonderbund nel 1845 e furono coinvolti nella Guerra del Sonderbund del 1847.

Nel XX secolo, la tecnologia e i trasporti moderni hanno cambiato Stans. Nel 1893 Stans fu collegata a Lucerna con un traghetto a vapore. Nel 1964 fu completata la ferrovia Lucerna-Stans-Engelberg e nel 1966 fu costruita l'autostrada A2 (che è il principale asse nord-sud della Svizzera da Basilea a Chiasso).

La Landsgemeinde si teneva a Stans ogni anno fino alla sua abolizione nel 1997.

Monumenti e luoghi d'interesse

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Centro di Stans

Architetture religiose

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  • La chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo (Pfarrkirche St. Peter und Paul), sulla piazza centrale, fu ricostruita nel 1641-1647 in forme rinascimentali (l'alto campanile a polifore e cuspide è però romanico e risale al XII secolo), che offre, nell'interno a tre navate, un contrasto cromatico tra gli stucchi bianchi delle pareti e i marmi neri delle colonne, del pulpito e dell'altare maggiore[10][11].
  • Monastero femminile di Santa Chiara (Frauenkloster St. Klara, costruito tra il 1621 e il 1625[4]), divenuto dopo l'invasione francese (1799) un orfanotrofio gestito da Johann Heinrich Pestalozzi[10][11].

Architetture civili

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  • La piazza centrale (Dorfplatz) presenta un'uniforme cornice architettonica degli edifici, costruiti dopo l'incendio che nel 1713 distrusse l'abitato. La ricostruzione, nel 1715, seguì il piano di Josef Aebi e Ludwig Gassmann. La piazza ora ospita la fontana di Winkelried e la scultura Der Tod und das Mädchen ("La morte e la ragazza"), opera dell'artista Rudolf Brem[10][11].
  • Una nicchia alle spalle dell'abside della chiesa parrocchiale racchiude il monumento ad Arnold von Winkelried, scolpito in marmo di Carrara a Roma e poi spedito per nave, ferrovia e cavalli a Stans nel 1865. Il monumento, in stile neogotico, è stato scolpito da Ferdinand Schlöth[12].
  • Municipio (Rathaus, 1714), sul lato orientale della piazza centrale[11][12].
  • Haus Zelger, dimora borghese in stile barocco del 1715, a tre piani con due piani di attico[13].
  • Rosenburg (XIII secolo), edificio fortificato che fu trasformato nel XVI-XVII secolo; ospita il Museo storico, che con differenti collezioni illustra le vicende e le diverse tradizioni regionali[10][11][12].
  • Salzmagazin, magazzino del sale costruito intorno al 1700, che oggi ospita una collezione d'arte locale[12].

Aree naturali

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Il monte locale, lo Stanserhorn (1 898 m s.l.m.), è anche un'attrazione turistica[10]. Dalla vetta dello Stanserhorn, in un giorno di completa visibilità, si può vedere fino a 100 km di distanza, includendo dieci laghi svizzeri e la Foresta Nera in Germania. Esiste anche un sentiero montano intorno alla vetta dello Stanserhorn e una piccola popolazione di marmotte accanto al percorso[senza fonte].

Evoluzione demografica

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Stans ha una popolazione di 8 160 abitanti (2016)[14]. L'evoluzione demografica è riportata nella seguente tabella[10]:

Abitanti censiti[15]

Etnie e minoranze straniere

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Nel 2016 1 010 abitanti su 8 160 erano stranieri[14].

Lingue e dialetti

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La maggior parte della popolazione (nel 2000) parla tedesco (91,6%), con l'italiano come seconda lingua più parlata (2,0%)[10] e il serbocroato come terza lingua (1,2%)[senza fonte].

A Stans ha sede l'azienda aeronautica Pilatus Aircraft. La città ha una percentuale molto bassa di disoccupazione (1,27% nel 2007). Nel 2005 c'erano circa 630 società locali che offrivano lavoro a circa 7 100 persone. L'1,2% di queste è nel settore dell'agricoltura, il 34% in commercio e industria e il 65% nei servizi[1].

Dall'anno 2007 Stans è stata insignita dell'etichetta EnergieStadt ("Città dell'energia"), riconoscimento per le politiche energetiche coerenti e mirate (i comuni certificati "Città dell'energia" applicano un procedimento in diverse fasi che li porta a una politica energetica, del traffico e ambientale sostenibile)[16].

Infrastrutture e trasporti

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Il comune è servito, con due uscite, dall'autostrada A2, posta sulla strada europea E35.

La città è servita dall'omonima stazione sulla linea Lucerna-Stans-Engelberg.

Stazione a valle della funicolare dello Stanserhorn

Lo Stanserhorn è accessibile attraverso una delle più vecchie ferrovie montane in Svizzera, la Stanserhornbahn (1893), e una funivia[10]. La Stanserhornbahn è stata originariamente costruita come ferrovia a cremagliera, con tre sezioni separate. Nel 1970 la sezione più alta è stata distrutta da un incendio originato da un fulmine. Nel 1975 le due sezioni più alte sono state sostituite da una funivia. In cima allo Stanserhorn si trova un ristorante rotante costruito nel 2001[17].

A circa 3 km a nord-est di Stans è situato, nel comune confinante di Buochs, l'aeroporto di Buochs, utilizzato per i test dalla Pilatus Aircraft di Stans.

  1. ^ a b Ufficio statistico federale svizzero - Comuni, su bfs.admin.ch (archiviato dall'url originale il 30 luglio 2012).
  2. ^ Stans City website-Numbers, su stans.ch.
  3. ^ a b c d (DE) Über Stans..., su www.stans.ch. URL consultato il 22 luglio 2024.
  4. ^ a b c Flüeler (1982). Kulturführer Schweiz. Zurich, CH: Ex Libris Verlag AG. pp. 365–367. (in tedesco).
  5. ^ Arnold Winkelried, su hls-dhs-dss.ch.
  6. ^ Nicolao della Flüe, su hls-dhs-dss.ch.
  7. ^ Convenzione di Stans, su hls-dhs-dss.ch.
  8. ^ (EN) Catholic Encyclopedia (1913)/Pestalozzi and Pestalozzianism - Wikisource, the free online library, su en.wikisource.org. URL consultato il 22 luglio 2024.
  9. ^ (EN) New York Public Library, The Forest Cantons of Switzerland: Lucerne, Schwyz, Uri, Unterwalden, Percival & Co., 1892. URL consultato il 22 luglio 2024.
  10. ^ a b c d e f g h Emil Weber, Stans, in Dizionario storico della Svizzera, 14 ottobre 2013. URL consultato il 1º luglio 2017.
  11. ^ a b c d e (DE) Historischer Rundgang, su Sito istituzionale. URL consultato il 1º luglio 2017.
  12. ^ a b c d (DE) Kulturhistorischer Rundgang nach Ursula Flüeler, su Sito istituzionale. URL consultato il 1º luglio 2017.
  13. ^ (DE) Bürgerhäuser und stattliche Bauten im Kanton Nidwalden, su Haustyp, Bauernhäuser, Wohnhäuser und Gebäude aus der Schweiz. URL consultato il 22 luglio 2024.
  14. ^ a b (DE) Stans in Zahlen, su Sito istituzionale. URL consultato il 1º luglio 2017 (archiviato dall'url originale il 18 gennaio 2014).
  15. ^ Dizionario storico della Svizzera
  16. ^ Le città dell'energia, su cittadellenergia.ch. URL consultato il 1º luglio 2017.
  17. ^ Stanserhornbahn, su www.seilbahn-nostalgie.ch. URL consultato il 22 luglio 2024.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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