Statira I

Statira (IV secolo a.C.331 a.C. circa) è stata una principessa persiana, regina dell'Impero persiano come moglie di Dario III di Persia della dinastia achemenide.

Statira era figlia del principe persiano Arsame e della sua sorella-moglie Sisigambi. Sposò a sua volta suo fratello, Dario III di Persia, e fu la sua unica moglie storicamente nota. Era conosciuta nell'antichità come una delle donne più belle dell'Asia.[1]

Nella campagna militare di Dario III contro Alessandro Magno ella accompagnò il marito, secondo la tradizione, insieme alle loro figlie Statira II e Dripetide, il figlio piccolo Ocho e altre persiane di alto lignaggio. Dopo la vittoria di Alessandro nella battaglia di Isso ella, incinta, divenne prigioniera di Alessandro con tutta la sua famiglia, che tuttavia li trattò con straordinario rispetto.[2]

Statira si preoccupò molto del marito. Dopo la visita di Alessandro in Egitto, ella morì di parto e ricevette su ordine del molto rattristato re macedone un sontuoso funerale secondo l'antica tradizione persiana. Quando Dario III seppe del decesso della moglie e del rispettoso trattamento ricevuto da Alessandro e della sontuosa sepoltura, suppose per prima cosa, che questo trattamento insolitamente generoso fosse la spiegazione di un rapporto amoroso della bella moglie con l'occupante macedone.

L'ambasciatore di Alessandro assicurò tuttavia, che non vi era stata alcuna intimità fra Statira e il re macedone, bensì che ciò era dovuto esclusivamente alla grandezza umana di Alessandro.[3]

Albero genealogico

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Artaserse II
15º re, reggente di Persia
Amestris
Principessa
Ciro il Giovane
Principe
Ossantre
Principe
Ostane
Principe
Artaserse III
16º re, reggente di Persia
Ocha
Principe
Rodrogune
Principessa
Apama
Principessa
Sisigambide
Principessa
Arsame
Principe
Arses
17º re, reggente di Persia
Parisatide
Principessa
Ossiatre
Principe
Dario III
18º re, reggente di Persia
Alessandro Magno
Re di Macedonia e reggente della Persia
Statira
Principessa
  1. ^ Arriano, Anabasi di Alessandro 4, 19, 5f.; vgl. Quinto Curzio Rufo 4, 10, 24; Plutarco, Alessandro 30.
  2. ^ Curzio Rufo 3, 11, 24; 3, 12, 22; Plutarco, Alexander 30; u. a.
  3. ^ Così Plutarco, Alessandro 30; analogamente Marco Giuniano Giustino 11, 12, 6; Diodoro Siculo 17, 54; Curzio Rufo 4, 10, 23f.
Fonti primarie
Fonti secondarie

Altri progetti

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