Stile Libero (Einaudi)

Stile libero è una collana edita dalla casa editrice Einaudi. La collana "Stile libero" è nata nel 1996, anno in cui il libro Fuori tutti di Carlo Antonelli, Marco Delogu e Fabio De Luca è stato ascritto per primo alla serie.[1] Gli ideatori di questa nuova realtà editoriale sono stati Severino Cesari e Paolo Repetti, entrambi brillanti specialisti di questo settore. Questi hanno conferito a “Stile libero” un assetto da laboratorio, da vero cantiere aperto, dove poter sperimentare e scoprire forme e generi letterari inusuali. È grazie a queste caratteristiche che in "Stile libero" si fondono perfettamente innovazione di forme e contenuti e tradizione editoriale di casa Einaudi.

Nell'impostazione della collana svolge un ruolo importante l'attenzione costante al mercato. Infatti, ai tempi della sua creazione, l'analisi del segmento dei lettori einaudiani mostrava palesemente la lacuna di un pubblico aperto alle innovazioni in campo letterario. La casa madre, proprio per questo, decide di puntare su nuovi fronti, inesplorati e d'avanguardia, ma che allo stesso tempo non si distacchino eccessivamente dai propri standard. Ciò permette di definire “Stile libero” una collana capace di sperimentare, di intraprendere cammini inusuali, ma al tempo stesso, di inserire in catalogo elementi validi e degni del nome torinese, conferendo così alla collana trasversalità nell'offerta culturale, la quale, se da un lato può sembrare che contenga stonature nell'insieme, dall'altro arricchisce la collana che sembra trarne una forte energia.[2]

Denominazione

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La denominazione "Stile libero" rispecchia pienamente la natura del progetto sotteso, stabilendo un rapporto di mimesi con il programma che si prefigge, come ben dimostra la scelta degli elementi che compongono la denominazione stessa. Il primo, “Stile”, a voler garantire la continuità con gli standard einaudiani. La casa editrice Einaudi, infatti, ha sempre spiccato per il forte impegno civile ed intellettuale e l'eleganza del catalogo, grazie anche alla collaborazione di protagonisti quali Cesare Pavese, Elio Vittorini e Italo Calvino. Il secondo elemento, “libero”, indica la libertà e la possibilità di non avere limiti, freni o nessun tipo di pregiudizio. Si sintetizza in questo modo la natura stessa della collana che gode della piena libertà di poter fare letteratura secondo canoni nuovi e inusuali, per poter far diventare “libro - così come dice il motto - tutto ciò che libro non è”.

L'interesse per la cultura giovanile

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Un punto di forza della collana è l'interesse per la cultura giovanile. La casa editrice Einaudi, a metà degli anni novanta infatti, aveva commissionato un'indagine di mercato per stabilire quali erano i propri punti di forza e in quale campo potesse ancora migliorare. Tale ricerca ha mostrato l'assenza, all'interno del segmento dei lettori einaudiani, delle nuove generazioni e "Stile libero" si è dimostrata ben presto la risposta adeguata per sopperire a questa carenza.

L'interesse per la cultura giovanile è un aspetto che si è rivelato vantaggioso su più fronti. Infatti "Stile libero" ha anche dato grandi possibilità e visibilità a scrittori giovani come Carlo Lucarelli e Niccolò Ammaniti che si sono rivelati gli autori di punta della collana. Essa presenta un catalogo ricco che comprende molta letteratura, italiana e straniera, di generi eterogenei e, soprattutto, molta narrativa frutto dell'inventiva di «una pattuglia di giovani molto ben agguerrita». Infine, i direttori, Cesari e Repetti, tanto giovani quanto esperti del settore, hanno colto e assecondato il cambiamento, puntando sulle moderne leve del settore editoriale.

La collana si è evoluta velocemente, sino diventare oggi un'area autonoma all'interno della casa madre, per cui escono oltre sessanta novità all'anno. "Stile libero" mostra una struttura complessa, organizzata in sotto-collane, cioè sezioni che raccolgono opere che presentano tratti comuni. Questa suddivisione è giustificata dalla netta separazione dei generi letterari e dei supporti utilizzati per la presentazione delle pubblicazioni. Inoltre, la ricchezza e la complessità della produzione editoriale della collana le hanno conferito un'identità propria all'interno della casa editrice Einaudi, permettendole di acquistare sempre maggiore autonomia.

La suddivisione, oltre a essere un'ottima dimostrazione di organizzazione e chiarezza, è la prova concreta del carattere sperimentale di "Stile libero". Essa infatti, aprendo le porte a ogni genere e forma letteraria, ritrova al suo interno un'offerta talmente eterogenea che potrebbe lasciare confusi. La suddivisione, invece, permette l'identificazione immediata, se non dell'opera, almeno del genere a cui essa appartiene. Inoltre, variare gli inserimenti, insieme alla volontà di sperimentare e intraprendere strade nuove, implica scelte coraggiose e, proprio perché "Stile libero" non pone vincoli tradizionali, le sotto-collane soddisfano la necessità di dettare un ordine al proprio interno, mantenendo una vastissima offerta culturale.

Le sotto-collane sono:

  • “Stile libero big”
  • “Stile libero noir”
  • “Stile libero extra”
  • “Stile libero video”
  • “Stile libero inside”
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004

Davide Fabbri, Fa un po' male

2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012-2021
  1. ^ Catalogo storico Le Edizioni Einaudi negli anni 1933-2003, Torino, Einaudi, 2003.
  2. ^ Ferretti G. C., Storia dell'editoria letteraria in Italia. 1945-2003, Torino, Einaudi, 2004 p. 363.

Collegamenti esterni

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