Tour de France 2024

Bandiera della Francia Tour de France 2024
Edizione111ª
Data29 giugno - 21 luglio
PartenzaFirenze
ArrivoNizza
Percorso3 498 km, 21 tappe
Valida perUCI World Tour 2024
Cronologia
Edizione precedenteEdizione successiva
Tour de France 2023Tour de France 2025

Il Tour de France 2024, centoundicesima edizione della corsa, valevole come prova dell'UCI World Tour 2024, si svolge in ventuno tappe dal 29 giugno al 21 luglio 2024, per un totale di 3 498 km, con partenza da Firenze e arrivo a Nizza.[1][2] È la prima volta che il Tour parte dall'Italia, a cent'anni dalla vittoria di Ottavio Bottecchia, primo ciclista italiano a imporsi nella Grande Boucle.[3] Sarà inoltre la prima volta che la corsa non si concluderà a Parigi, a causa dei preparativi riguardanti i Giochi della XXXIII Olimpiade che prenderanno il via nella capitale francese pochi giorni dopo la conclusione del Tour.

Descrizione delle tappe

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Dopo le prime tre tappe interamente in Italia, il percorso prevede un primo passaggio sulle Alpi con l'arrivo di tappa a Valloire; la prima settimana di corsa termina con l'insidiosa e inedita tappa degli sterrati di Troyes. Dopo il passaggio sul Massiccio Centrale, la corsa arriva sui Pirenei con gli arrivi in salita di Saint-Lary-Soulan (Pla d'Adet) e Plateau de Beille. La corsa poi ritorna per una seconda volta sulle Alpi ripercorrendo alcune delle strade della Parigi-Nizza come il Col de Turini e il Col de la Couillole e ritorna ad affrontare la mitica Cima della Bonette a 16 anni di distanza dall'ultimo passaggio. Inedita è anche la conclusione della corsa: per la prima volta Nizza è l'arrivo dell'ultima tappa ed è una cronometro a concludere questa edizione della Grande Boucle, per la prima volta da 35 anni.

Tappa Data Percorso km Vincitore di tappa Leader cl. generale
29 giugno Firenze (ITA) > Rimini (ITA) 206 Bandiera della Francia Romain Bardet Bandiera della Francia Romain Bardet
30 giugno Cesenatico (ITA) > Bologna (ITA) 199,2 Bandiera della Francia Kévin Vauquelin Bandiera della Slovenia Tadej Pogačar
1º luglio Piacenza (ITA) > Torino (ITA) 230,8 Bandiera dell'Eritrea Biniam Girmay Bandiera dell'Ecuador Richard Carapaz
2 luglio Pinerolo (ITA) > Valloire 139,6 Bandiera della Slovenia Tadej Pogačar Bandiera della Slovenia Tadej Pogačar
3 luglio Saint-Jean-de-Maurienne > Saint-Vulbas 177,4 Bandiera della Gran Bretagna Mark Cavendish Bandiera della Slovenia Tadej Pogačar
4 luglio Mâcon > Digione 163,5 Bandiera dei Paesi Bassi Dylan Groenewegen Bandiera della Slovenia Tadej Pogačar
5 luglio Nuits-Saint-Georges > Gevrey-Chambertin (cron. individuale) 25,3 Bandiera del Belgio Remco Evenepoel Bandiera della Slovenia Tadej Pogačar
6 luglio Semur-en-Auxois > Colombey-les-Deux-Églises 183,4 Bandiera dell'Eritrea Biniam Girmay Bandiera della Slovenia Tadej Pogačar
7 luglio Troyes > Troyes 199 Bandiera della Francia Anthony Turgis Bandiera della Slovenia Tadej Pogačar
8 luglio giorno di riposo
10ª 9 luglio Orléans > Saint-Amand-Montrond 187,3 Bandiera del Belgio Jasper Philipsen Bandiera della Slovenia Tadej Pogačar
11ª 10 luglio Évaux-les-Bains > Le Lioran 211 Bandiera della Danimarca Jonas Vingegaard Bandiera della Slovenia Tadej Pogačar
12ª 11 luglio Aurillac > Villeneuve-sur-Lot 203,6 Bandiera dell'Eritrea Biniam Girmay Bandiera della Slovenia Tadej Pogačar
13ª 12 luglio Agen > Pau 165,3 Bandiera del Belgio Jasper Philipsen Bandiera della Slovenia Tadej Pogačar
14ª 13 luglio Pau > Saint-Lary-Soulan Pla d'Adet 151,9
15ª 14 luglio Loudenvielle > Plateau de Beille 197,7
15 luglio giorno di riposo
16ª 16 luglio Gruissan > Nîmes 188,6
17ª 17 luglio Saint-Paul-Trois-Châteaux > SuperDévoluy 177,8
18ª 18 luglio Gap > Barcelonnette 179,5
19ª 19 luglio Embrun > Isola 2000 144,6
20ª 20 luglio Nizza > Col de la Couillole 132,8
21ª 21 luglio Monte Carlo (MCO) > Nizza (cron. individuale) 33,7
Totale 3 498

Squadre e corridori partecipanti

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Lo stesso argomento in dettaglio: Partecipanti al Tour de France 2024.
N. Cod. Squadra
1-8 TVL Bandiera dei Paesi Bassi Team Visma-Lease a Bike
11-18 UAD Bandiera degli Emirati Arabi Uniti UAE Team Emirates
21-28 JAY Bandiera dell'Australia Team Jayco AlUla
31-38 IGD Bandiera del Regno Unito Ineos Grenadiers
41-48 LTK Bandiera degli Stati Uniti Lidl-Trek
51-58 DAT Bandiera della Francia Decathlon AG2R La Mondiale Team
61-68 TBV Bandiera del Bahrein Bahrain Victorious
71-78 SOQ Bandiera del Belgio Soudal Quick-Step
81-88 RBH Bandiera della Germania Red Bull-Bora-Hansgrohe
91-98 GFC Bandiera della Francia Groupama-FDJ
101-108 ADC Bandiera del Belgio Alpecin-Deceuninck
N. Cod. Squadra
111-118 EFE Bandiera degli Stati Uniti EF Education-EasyPost
121-128 LTD Bandiera del Belgio Lotto Dstny
131-138 IPT Bandiera d'Israele Israel-Premier Tech
141-148 COF Bandiera della Francia Cofidis
151-158 MOV Bandiera della Spagna Movistar Team
161-168 ARK Bandiera della Francia Arkéa-B&B Hotels
171-178 IWA Bandiera del Belgio Intermarché-Wanty
181-188 DFP Bandiera dei Paesi Bassi Team DSM-Firmenich PostNL
191-198 AST Bandiera del Kazakistan Astana Qazaqstan Team
201-208 UXT Bandiera della Norvegia Uno-X Mobility
211-218 TEN Bandiera della Francia TotalEnergies

Dettagli delle tappe

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Risultati

Classifica di tappa
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera della Francia Romain Bardet DSM 5h07'22"
2 Bandiera dei Paesi Bassi Frank van den Broek DSM s.t.
3 Bandiera del Belgio Wout Van Aert Visma a 5"
Classifica generale
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera della Francia Romain Bardet DSM 5h07'22"
2 Bandiera dei Paesi Bassi Frank van den Broek DSM a 4"
3 Bandiera del Belgio Wout Van Aert Visma a 11"

Descrizione e riassunto

La frazione inaugurale del Tour de France 2024, che per la prima volta nella sua storia parte dall'Italia, si presenta fin da subito molto impegnativa con 3600 metri di dislivello in 206 chilometri di lunghezza e 7 GPM.[4] Durante il tratto di trasferimento a Firenze, il corridore ceco della Soudal Quick-Step Jan Hirt riporta la frattura di tre denti dopo un contatto con uno spettatore, rimanendo comunque in grado di continuare la competizione.[5] Dopo quindici chilometri prende forma la fuga, con sette corridori che riescono ad evadere dal gruppo, tra i quali spiccano Ion Izagirre e Matej Mohorič, ai quali poco dopo si aggiungono Jonas Abrahamsen e Ryan Gibbons. La fuga riesce a staccare il peloton di sei minuti, prima che il Team Jayco AlUla e la EF Education-EasyPost prendano il comando delle operazioni, iniziando una lenta rimonta. È da segnalarsi la crisi di Mark Cavendish, che perde velocemente contatto dal gruppo insieme ai suoi compagni che provvedono a scortarlo. A settanta chilometri dalla conclusione, Izagirre non riesce a mantenere il passo della fuga e nel gruppo è la UAE Team Emirates che prende la testa, imprimendo un ritmo che manda in difficoltà molte ruote veloci, ma anche alcuni scalatori di rilievo, come il francese Lenny Martinez. Nelle successive asperità emergono fra i battistrada l'olandese van den Broek e il norvegese Abrahamsen, il quale si assicura la maglia a pois. Dal gruppo si muove Romain Bardet, riuscendo a portarsi sul compagno di squadra van den Broek. I due, grazie all'ottimo passo tenuto dal transalpino e dalla collaborazione reciproca, rimangono da soli al comando riuscendo a mantenere circa due minuti di gap dal gruppo a trenta chilometri dalla conclusione. In cima all'ultima salita, i due battistrada perdono trenta secondi dal gruppo, ma in discesa riescono a mantenere invariato il vantaggio. Negli ultimi quindici pianeggianti chilometri ha inizio una lotta serrata tra la testa della corsa ed il gruppo, adesso trainato dagli uomini della Visma-Lease a Bike e della Lidl-Trek. A cinque chilometri dalla conclusione resta ancora mezzo minuto di vantaggio alla coppia di testa, che si appresta poco dopo ad affrontare l'ultimo chilometro con un margine di appena dieci secondi sugli inseguitori, i quali tuttavia non riescono ad impensierire in volata il duo della DSM. Ad uscirne vincitore è Romain Bardet, che sarà così il primo ad indossare la Maglia gialla, proprio in occasione della sua ultima partecipazione alla Grande Boucle.[6]

Risultati

Classifica di tappa
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera della Francia Kévin Vauquelin Arkéa 4h43'42"
2 Bandiera della Norvegia Jonas Abrahamsen Uno-X a 36"
3 Bandiera della Francia Quentin Pacher Groupama a 49"
Classifica generale
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera della Slovenia Tadej Pogačar UAE 9h53'30"
2 Bandiera del Belgio Remco Evenepoel Soudal s.t.
3 Bandiera della Danimarca Jonas Vingegaard Visma s.t.

Descrizione e riassunto

La seconda tappa, con partenza da Cesenatico e arrivo a Bologna, presenta un dislivello di 1850 metri in 199 chilometri di lunghezza e 6 GPM, tra i quali il colle del Santuario di San Luca, da ripetersi per due volte all'interno del circuito bolognese in cui si concluderà la frazione. Sotto l'impulso di Jonas Abrahamsen, già fuggitivo nella tappa precedente, undici corridori evadono dal gruppo riuscendo velocemente a staccarlo, cosicché, dopo appena un'ora dall'inizio delle ostilità, la testa della corsa può vantare un vantaggio di oltre sette minuti. Ai piedi del primo colle di giornata, il peloton si riavvicina ai fuggitivi, riuscendo ad abbassare il gap a cinque minuti, prima di rallentare per via di una caduta che coinvolge, tra gli altri, anche Wout Van Aert. A cinquanta chilometri dalla conclusione inizia un forcing deciso della Ineos Grenadiers e della UAE Team Emirates, con il gruppo che così riesce a riportarsi a quattro minuti dalla fuga. Durate il primo passaggio sul colle del San Luca, gli uomini al comando rimangono in tre (Nelson Oliveira, Kévin Vauquelin e Jonas Abrahamsen, il quale è al comando della Classifica a punti e della Classifica scalatori), prima che, sull'ultima asperità di tappa, il francese della Arkéa-B&B Hotels Vauquelin riesca ad allungare sugli altri fuggitivi, guadagnando un margine di cinquanta secondi. Nel gruppo, si avvicendano alla testa prima gli uomini della Visma-Lease a Bike, poi il portacolori della UAE Adam Yates, il quale prepara l'attacco del capitano Tadej Pogačar, che scatta a cinquecento metri dal GPM. Subito, però, il detentore danese della Visma Jonas Vingegaard neutralizza l'attacco dello sloveno, portandosi alla sua ruota prima dello scollinamento. I due collaborano in discesa, mentre il belga Remco Evenepoel, un altro dei favoriti alla vigilia per la vittoria finale, si unisce a Richard Carapaz cercando di rientrare sulla coppia e riuscendovi sul finale grazie anche ad un'ottima trenata in pianura del belga della Soudal Quick-Step. Il suddetto quartetto, insieme al francese Quentin Pacher, reduce dalla fuga, conclude guadagnando un margine di ventun secondi sugli uomini di classifica, tra cui Romain Bardet, che perde così per soli sei secondi la Maglia gialla, la quale cade sulle spalle dello sloveno Pogačar. A trionfare sul traguardo bolognese è Vauquelin, davanti ad Abrahamsen ed al connazionale Pacher.[7]

Risultati

Classifica di tappa
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera dell'Eritrea Biniam Girmay Intermarché 5h26'48"
2 Bandiera della Colombia Fernando Gaviria Movistar s.t.
3 Bandiera del Belgio Arnaud De Lie Lotto s.t.
Classifica generale
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera dell'Ecuador Richard Carapaz EF 15h21'41"
2 Bandiera della Slovenia Tadej Pogačar UAE s.t.
3 Bandiera del Belgio Remco Evenepoel Soudal s.t.

Descrizione e riassunto

La terza frazione, la più lunga della competizione con i suoi 230 chilometri, si presenta con soli 1100 metri di dislivello totale, rendendola così la prima adatta alle ruote veloci, nonostante la presenza di tre facili GPM di quarta categoria tali da non scompaginare i piani dei velocisti. I ritmi nel gruppo si rivelano fin da subito blandi, con nessun corridore che tenta, almeno nelle fasi iniziali, di azzardare una fuga, dopo il tentativo fallito, durante i primi chilometri, di Jonas Abrahamsen e Johannes Kulset. In testa al gruppo, provvedono a dettare il ritmo Jonas Rickaert e Tim Declercq, rispettivamente appartenenti alla Alpecin-Deceuninck ed alla Lidl-Trek. Sul GPM di Tortona, posto a 160 chilometri dalla conclusione e dedicato a Fausto Coppi, il mai domo Abrahamsen transita per primo e guadagna un punto nella Classifica scalatori, mentre, al Traguardo volante, è Mads Pedersen a vincere lo sprint; Matteo Sobrero riesce, invece, ad imporsi nel secondo GPM. A 65 chilometri dal termine riesce a materializzarsi il primo attacco di giornata, grazie al corridore francese della TotalEnergies Fabien Grellier. L'avanscoperta della fuga solitaria resiste per poco più di trenta chilometri, prima di venir riassorbita dal peloton. Entrato nelle fasi finali della tappa, il gruppo alza notevolmente il ritmo, con le formazioni dei velocisti che cercano di mantenersi in testa. A cinquemila metri dall'arrivo viene testata una novità regolamentare dell'UCI venendo applicata anticipatamente la regola dei tre chilometri. Il gruppo, negli ultimi duemila metri, si spezza per via di una caduta che coinvolge, tra gli altri, anche il detentore della Maglia verde Jasper Philipsen, che già aveva dovuto rinunciare al compagno Mathieu van der Poel, vittima di una foratura. La Intermarché-Wanty percorre in testa l'ultimo chilometro prima di sfilarsi; a cinquecento metri dal traguardo parte per primo Oliver Naesen, seguito dai gregari di Mads Pedersen che tirano la volata al danese, il quale, però, si vede rimontano da un folto manipolo di sprinter. A trionfare è l'eritreo della Intermarché-Wanty Biniam Girmay, che anticipa Fernando Gaviria e Arnaud De Lie. Richard Carapaz, grazie anche alla scorta di Marijn van den Berg, chiude in quattordicesima posizione riuscendo a far sua, per via della minor somma di piazzamenti, la Maglia gialla.[8]

Risultati

Classifica di tappa
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera della Slovenia Tadej Pogačar UAE 3h46'38"
2 Bandiera del Belgio Remco Evenepoel Soudal a 35"
3 Bandiera della Spagna Juan Ayuso UAE s.t.
Classifica generale
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera della Slovenia Tadej Pogačar UAE 19h06'38"
2 Bandiera del Belgio Remco Evenepoel Soudal a 45"
3 Bandiera della Danimarca Jonas Vingegaard Visma a 50"

Descrizione e riassunto

La quarta tappa, con partenza da Pinerolo ed arrivo sul suolo francese di Valloire, si presenta come la prima d'alta montagna con 3600 metri di dislivello totale e tre GPM alpini, tra cui uno hors catégorie: il mitico Col du Galibier. Lo scorcio embrionale della frazione vede diversi corridori, tra cui Wout Van Aert e Mads Pedersen, tentar di andare in fuga, senza però riuscirvi in maniera definitiva. Poco dopo, un manipolo di diciassette uomini, comprendente anche Mathieu van der Poel e tre corridori distanti due minuti e mezzo dalla vetta della classifica generale, riesce a staccarsi dal gruppo guadagnando rapidamente un minuto. Il vantaggio salirà poi, ai piedi del secondo GPM della tappa, il Col de Montgenèvre, fino a tre minuti. Il peloton, trainato dagli uomini della UAE Team Emirates, lima il distacco che, a dieci chilometri dal Col du Galibier, scende sotto al minuto e, nei chilometri successivi, i fuggitivi vengono man mano riassorbiti dal gruppo, il quale risulta essere già piuttosto selezionato. Sul Galibier, il ritmo imposto da Pavel Sivakov, João Almeida e Juan Ayuso manda in crisi diversi uomini di classifica, tra cui la Maglia Gialla Richard Carapaz, Enric Mas, Aleksandr Vlasov, Matteo Jorgenson e lo stesso Adam Yates, compagno di squadra dei tre. Rimangono, quindi, in testa alla corsa Tadej Pogačar (accompagnato dai succitati tre gregari), Jonas Vingegaard, Primož Roglič, Carlos Rodríguez, Remco Evenepoel e Mikel Landa. Ad ottocento metri dallo scollinamento del Galibier Pogačar attacca, con Vingegaard ed Evenepoel che cercano di stargli a ruota. Il belga della Soudal Quick-Step è costretto a cedere dopo metri, mentre il capitano della Visma-Lease a Bike, dopo aver resistito alla violenta accelerazione dello sloveno, perde contatto smarrendo dieci secondi al GPM, dove Pogačar guadagna anche otto secondi di abbuono. Evenepoel scollina a venti secondi dal battistrada, mentre Rodriguez, Roglič e Ayuso ne perdono trenta. In discesa, il distacco di Vingegaard lievita fino a raggiungere i venticinque secondi; Evenepoel, invece, si vede raggiunto e sorpassato dal suddetto trio, prima di riuscire a riaccodarsi, a cinque chilometri dal traguardo. Il ristretto manipolo raggiunge anche Vingegaard, rimanendo a circa trentacinque secondi da Pogačar, il quale trionfa sul traguardo di Valloire, ritornando leader della classifica generale. A conquistare la piazza d'onore è Evenepoel, che vince la volata ristretta e guadagna anche tre secondi di abbuono, issandosi così al secondo posto generale, a quarantacinque secondi da Pogačar. Il podio è completato da Ayuso, che termina davanti a Roglič. Vingegaard chiude quinto ed in classifica generale è terzo, a cinquanta secondi dalla Maglia gialla.[9]

Risultati

Classifica di tappa
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera della Gran Bretagna Mark Cavendish Astana 4h08'46"
2 Bandiera del Belgio Jasper Philipsen Alpecin s.t.
3 Bandiera della Norvegia Alexander Kristoff Uno-X s.t.
Classifica generale
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera della Slovenia Tadej Pogačar UAE 23h15'24"
2 Bandiera del Belgio Remco Evenepoel Soudal a 45"
3 Bandiera della Danimarca Jonas Vingegaard Visma a 50"

Descrizione e riassunto

La quinta tappa, con partenza da Saint-Jean-de-Maurienne e arrivo a Saint-Vulbas nel dipartimento dell'Ain, presenta un dislivello di soli 1050 metri in 177 chilometri e due GPM di quarta categoria lontani dal traguardo, prestandosi, quindi, ad un altro arrivo in volata. All'inizio della frazione i ritmi del gruppo si rivelano, come già successo nella terza tappa, molto lenti. I primi corridori a tentare una fuga sono due svizzeri: Stefan Küng e Stefan Bissegger; i due, però, desistono a seguito della reazione del gruppo ed al comando della corsa rimane il francese della Groupama-FDJ Clément Russo, il quale decide di perseguire il tentativo di fuga, insieme al connazionale della TotalEnergies Mattéo Vercher, che lo raggiunge poco dopo. I due battistrada guadagnano rapidamente, portandosi a quasi cinque minuti dal peloton, prima che quest'ultimo inizi a contenere il gap, grazie al lavoro di Tim Declercq e Silvan Dillier. Il distacco, ai piedi del primo GPM di giornata, la Côte du Cheval Blanc, scende fino a due minuti e trenta, prima di calare ulteriormente prima dello sprint intermedio. Il ricongiungimento avviene a trentacinque chilometri dal traguardo, poco dopo il Côte de Lhuis. Nelle fasi finali della tappa, il gruppo alza notevolmente il ritmo e le formazioni dei velocisti battagliano per posizionare al meglio i propri sprinter. A duemila metri dal termine è la Lotto Dstny di Arnaud De Lie a trovarsi in testa al gruppo, mentre si trova più in difficoltà la Lidl-Trek di Mads Pedersen. Entrati nell'ultimo chilometro, Mathieu van der Poel si prepara a lanciare la volata a Jasper Philipsen, il quale è seguito a ruota da Mark Cavendish. Il britannico si sposta e prende la scia di Pascal Ackermann, mentre un altro tra i favoriti per la vittoria di tappa, Pedersen, subisce una brutta caduta. A giocarsi la volata rimangono perciò in due: Cavendish e Philipsen. Cannonball, lanciato dallo stesso Ackermann, esce in testa nel rettilineo finale e il belga della Alpecin-Deceuninck non può far altro che accodarsi e arrendersi alla violenta accelerazione del britannico. Cavendish quindi trionfa, sancendo un nuovo record diventando il ciclista con più vittorie di tappa nella storia del Tour, trentacinque, superando il precedente primato appartenente ad Eddy Merckx. Il podio è completato da Alexander Kristoff, mentre Biniam Girmay, nuova Maglia verde, è solo nono.[10]

Risultati

Classifica di tappa
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera dei Paesi Bassi Dylan Groenewegen Jayco 3h31'55"
2 Bandiera dell'Eritrea Biniam Girmay Intermarché s.t.
3 Bandiera della Colombia Fernando Gaviria Movistar s.t.
Classifica generale
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera della Slovenia Tadej Pogačar UAE 26h47'19"
2 Bandiera del Belgio Remco Evenepoel Soudal a 45"
3 Bandiera della Danimarca Jonas Vingegaard Visma a 50"

Descrizione e riassunto

La sesta tappa, anch'essa adatta alle ruote veloci, parte da Mâcon e termina a Digione, dopo 163 chilometri, appena mille metri di dislivello totale ed un solo GPM di quarta categoria sito ad inizio frazione: il Col du Bois Clair. L'inizio della corsa vede gli uomini di classifica schierarsi in testa al gruppo per paura di possibili ventagli causati dal vento laterale ed, in vista dell'unica asperità di giornata, l'allungo di Axel Zingle e Jonas Abrahamsen, il quale transita per primo al GPM; i due fuggitivi, dopo lo scollinamento, desistono dal loro tentativo. Il primo posto del traguardo volante è invece conquistato da Jasper Philipsen, che precede Biniam Girmay e Mads Pedersen. A circa ottanta chilometri dal termine, la Visma-Lease a Bike si porta in testa al gruppo attuando, grazie al lavoro di Wout Van Aert e Tiesj Benoot, un forcing deciso, che spezza in due il gruppo. La schiera al comando è composta da circa sessanta uomini e comprende, oltre agli uomini della Visma, anche la Red Bull-Bora-Hansgrohe e Tadej Pogačar, lasciato solo dai compagni, rimasti nel secondo gruppo. A settanta chilometri dal traguardo, però, vi è il ricongiungimento delle due sezioni del peloton, per via anche della diminuzione dell'intensità del vento. La situazione si tranquillizza e il gruppo si avvicina inesorabilmente all'arrivo in volata. Negli ultimi dieci chilometri si alzano i ritmi, con l'Astana Qazaqstan Team, la Lidl-Trek e l'Alpecin-Deceuninck che monopolizzano le prime posizioni del gruppo. La Uno-X Mobility, negli ultimi mille metri, prende la testa, prima che Mathieu van der Poel si prepari a lanciare la volata al compagno Philipsen. Dal lato opposto della carreggiata Dylan Groenewegen prende la scia di Arnaud De Lie e beffa al fotofinish il belga della Alpecin-Deceuninck, che verrà poi declassato in centosettesima posizione per volata irregolare, avendo ostacolato Wout Van Aert. Guadagna quindi la seconda posizione Girmay, leader della classifica a punti con un margine di trentotto punti su Mads Pedersen. Completa il podio il colombiano della Movistar Fernando Gaviria.[11][12][13]

Risultati

Classifica di tappa
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera del Belgio Remco Evenepoel Soudal 28'52"
2 Bandiera della Slovenia Tadej Pogačar UAE a 12"
3 Bandiera della Slovenia Primož Roglič Bora a 34"
Classifica generale
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera della Slovenia Tadej Pogačar UAE 27h16'23"
2 Bandiera del Belgio Remco Evenepoel Soudal a 33"
3 Bandiera della Danimarca Jonas Vingegaard Visma a 1'15"

Descrizione e riassunto

La settima tappa, prima cronometro individuale di questa edizione del Tour, presenta un percorso lungo 25,3 chilometri quasi interamente pianeggiante, eccettuato il breve strappo di Reulle-Vergy (1,6 km al 6,5% di pendenza media), ed ha inizio dal comune transalpino situato nel dipartimento della Côte-d'Or di Nuits-Saint-Georges per terminare poi a Gevrey-Chambertin. Tra gli outsider alla vigilia della tappa sono da segnalare le ottime prestazioni da parte dei due elvetici Stefan Bissegger e Stefan Küng, classificatisi rispettivamente in decima e dodicesima posizione, di Ben Healy, che ha guadagnato la nona piazza, del corridore di casa e già vincitore di tappa Kévin Vauquelin, sesto, e di Victor Campenaerts, quinto a pari tempo con lo stesso Vauquelin, ma davanti in graduatoria considerando i decimi di secondo. Il belga della Lotto Dstny è rimasto al comando della classifica provvisoria per gran parte della tappa, dato che uomini di classifica quali Carlos Rodríguez (diciassettesimo), Juan Ayuso (quindicesimo), Aleksandr Vlasov (undicesimo), João Almeida (ottavo) e Matteo Jorgenson (settimo) non sono riusciti ad impensierirlo, prima che i quattro grandi favoriti per la vittoria finale battagliassero proprio per le prime quattro posizioni. Il capitano della Red Bull-Bora-Hansgrohe Primož Roglič ha guadagnato la terza piazza, con un distacco di trentaquattro secondi dal vincitore, il quale si è rivelato il campione del mondo a cronometro Remco Evenepoel, che ha trionfato, malgrado un problema meccanico nel finale, concludendo il percorso in ventotto minuti e cinquantadue secondi. Al secondo posto si è insediata la Maglia gialla di Tadej Pogačar, staccata di soli dodici secondi dal belga della Soudal Quick-Step, mentre Jonas Vingegaard non sale sul podio per soli tre secondi, concludendo a trentasette secondi dalla vetta. In classifica generale, Pogačar difende un margine di trentatré secondi su Evenepoel, con Vingegaard che perde contatto, trovandosi adesso ad un minuto e quindici dal leader, pur mantenendo il terzo posto. Guadagna la quarta piazza Roglič, ad un minuto e trentasei da Pogačar, sorpassando lo spagnolo Ayuso.[14]

Risultati

Classifica di tappa
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera dell'Eritrea Biniam Girmay Intermarché 4h04'50"
2 Bandiera del Belgio Jasper Philipsen Alpecin s.t.
3 Bandiera del Belgio Arnaud De Lie Lotto s.t.
Classifica generale
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera della Slovenia Tadej Pogačar UAE 31h21'13"
2 Bandiera del Belgio Remco Evenepoel Soudal a 33"
3 Bandiera della Danimarca Jonas Vingegaard Visma a 1'15"

Descrizione e riassunto

L'ottava tappa, con partenza da Semur-en-Auxois ed arrivo a Colombey-les-Deux-Églises, presenta un dislivello di 2400 metri in 183 chilometri e cinque GPM, di cui tre di quarta categoria e due di terza, prestandosi così ad un possibile arrivo di una fuga oppure ad una volata. Alla vigilia della frazione, è da segnalarsi il ritiro di Mads Pedersen, che aveva subito una caduta nel finale della quinta tappa i cui postumi sono andati ad accentuarsi col proseguimento della competizione costringendo il danese all'abbandono.[15] L'inizio della frazione vede il tentativo di fuga da parte di Neilson Powless, Stefan Bissegger e della Maglia a pois Jonas Abrahamsen, i quali costruiscono un margine di due minuti dal gruppo. Abrahamsen transita per primo al GPM della Côte de Vitteaux, mentre dal gruppo tentano di evadere, dopo Powless e Bissegger, altri due alfieri della EF Education-EasyPost, ovvero Alberto Bettiol e Ben Healy, non riuscendo, però, nel loro intento. Poco dopo è Romain Grégoire a tentar l'attacco, venendo poi raggiunto da un manipolo di quindici corridori, comprendente anche Mathieu van der Poel. Il gruppo, però, non lascia spazio neutralizzando il tentativo dei succitati attaccanti; davanti, invece, si arrendono Powless e Bissegger, che lasciano al comando il solo Abrahamsen. Tenta poi l'allungo Jordan Jegat, portandosi ad un minuto e trenta dal battistrada, che a sua volta ha circa tre minuti di margine dal peloton, prima di desistere e farsi riassorbire. Il ritardo del gruppo da Abrahamsen, che passa davanti in tutti i GPM ed al traguardo volante di Lamargelle, nel quale transiterà secondo Biniam Girmay, sale vertiginosamente, arrivando a toccare i sei minuti. A cento chilometri dal traguardo, il plotone inizia a ricucire il margine dal norvegese, il quale mantiene comunque un'ottima andatura. Il ricongiungimento avviene a dieci chilometri dalla conclusione, con il gruppo che si prepara ad un arrivo in volata, nonostante l'assenza di alcuni sprinter che non sono riusciti a far fronte alle asperità della tappa. Negli ultimi mille metri, vi è al comando la Cofidis, con Bryan Coquard che tuttavia sbaglia i tempi per la volata partendo troppo presto. Scatta poi Jasper Philipsen, seguito da Girmay ed Arnaud De Lie, il quale rimane, però, chiuso dagli altri due, che così duellano per la volata. A spuntarla è l'eritreo della Intermarché-Wanty, diventando il primo corridore dell'edizione a vincere due tappe. I distacchi tra le prime posizioni in classifica generale rimangono invariati, mentre per ciò che concerne la classifica a punti, lo stesso Girmay estende il proprio vantaggio su Philipsen, il quale si trova adesso ad ottantotto punti dalla Maglia verde. [16]

Risultati

Classifica di tappa
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera della Francia Anthony Turgis TotalEnergies 4h19'43"
2 Bandiera del Regno Unito Thomas Pidcock Ineos s.t.
3 Bandiera del Canada Derek Gee Israel s.t.
Classifica generale
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera della Slovenia Tadej Pogačar UAE 35h42'42"
2 Bandiera del Belgio Remco Evenepoel Soudal a 33"
3 Bandiera della Danimarca Jonas Vingegaard Visma a 1'15"

Descrizione e riassunto

La nona tappa, con partenza ed arrivo a Troyes, presenta un dislivello totale di 2000 metri, quattro GPM di quarta categoria (la Côte de Bergeres, la Côte de Baroville, la Côte de Val Frion e la Côte de Chacenay), e quattordici settori di strada sterrata (i cosiddetti chemins blancs, o "strade bianche") per un totale di trentadue chilometri di percorso non asfaltato. L'inizio della frazione vede molteplici tentativi di fuga: un manipolo di tre uomini, comprendente anche Jonas Abrahamsen, viene immediatamente ripreso dal gruppo; tenta poi l'allungo Stefan Bissegger, non riuscendovi; ad attaccare, poi, è un drappello di cinque uomini, che include anche la prima Maglia gialla dell'edizione Romain Grégoire e Derek Gee, ma anche questo tentativo viene neutralizzato poco dopo dal plotone. Dopo quaranta chilometri dall'inizio della tappa, riescono ad allungare dieci corridori, tra i quali spiccano Jasper Stuyven, Aleksej Lucenko, Anthony Turgis, Neilson Powless ed il già attaccante Derek Gee. La fuga transita nel primo settore di sterrato con un margine di venti secondi dal peloton, dal quale continuano gli attacchi. Axel Zingle e Alex Aranburu riescono a raggiungere la fuga poco prima della Côte de Bergeres. Si staccano dal gruppo anche Thomas Pidcock e Ben Healy che, aiutati da Powless, sfilatosi dai battistrada, si portano alla testa della corsa. Dal plotone si staccano altri due drappelli di corridori: il primo, composto da sei uomini, comprende anche Arnaud De Lie, Romain Grégoire e Stefan Küng, mentre il secondo, di cinque, include pure Matej Mohorič e Michael Matthews. Al secondo tratto di sterrato, i quattordici al comando possono vantare un margine di un minuto e venticinque secondi sul primo gruppo inseguitore, di due minuti sul secondo e di due minuti e venticinque secondi sul peloton. Nel suddetto settore di strada sterrata, molti corridori sono costretti a rallentare, causando una frattura nel gruppo, in cui restano davanti circa trenta corridori, tra i quali sono presenti buona parte degli uomini di classifica, tra cui Tadej Pogačar, Jonas Vingegaard e Remco Evenepoel, mentre rimangono attardati Primož Roglič e Juan Ayuso. Il gruppo Maglia gialla riprende il secondo drappello inseguitore, portandosi a venti secondi dal primo, che a sua volta ha un distacco di un minuto e trenta dai battistrada. Rogliĉ, staccato di ventisei secondi dalla prima sezione del gruppo, grazie all'aiuto dei suoi compagni Bob Jungels e Matteo Sobrero, nonché di quello di alcuni uomini della Soudal Quick-Step e della Ineos Grenadiers, riesce a ricucire lo svantaggio. Poco dopo, viene riassorbito anche il primo gruppo degli inseguitori. Al terzo settore di sterrato, Vingegaard rimane vittima di una foratura e, per non perdere terreno dal gruppo aspettando l'ammiraglia, il compagno Jan Tratnik gli cede la sua bici. A novanta chilometri dalla conclusione attacca Pogačar, subito seguito da Evenepoel, Christophe Laporte e Matteo Jorgenson; Vingegaard rimane attardato e, così, il compagno Laporte gli viene in soccorso e neutralizza l'azione dello sloveno trainando il gruppo. Negli sterrati successivi, sarà poi Evenepoel ad attaccare: il belga piazza un'accelerazione decisa in un tratto in forte pendenza a ottanta chilometri dal termine; la Visma-Lease a Bike non segue il capitano della Soudal Quick-Step e, perciò, decide di agire il solo Pogačar, seguito da Vingegaard. I due vincitori delle ultime quattro edizioni si riportano su Evenepoel ed i tre raggiungono i battistrada salvo poi rientrare nel gruppo, trainato, nel frattempo, dal compagno di Roglič Jai Hindley. Tra i fuggitivi, non riescono a tenere il passo il transalpino Zingle e il belga Maxim Van Gils che, così, vengono ripresi dal plotone. Nel settore otto, Evenepoel è vittima di un problema meccanico ritrovandosi nelle ultime posizioni del gruppo; il belga riesce, tuttavia, a riportarsi tra i primi di un ormai molto selezionato peloton. Michael Matthews, quando mancano cinquanta chilometri al traguardo, dà il via ad un nuovo attacco, con lo scopo di riportarsi sulla testa della corsa, dato anche l'esiguo distacco. Seguono l'australiano sei corridori, tra cui Mathieu van der Poel e Biniam Girmay. Gli inseguitori, che riusciranno a portarsi fino a trenta secondi dai leader, non riescono, però, a finalizzare l'azione, lasciando così la vittoria nelle mani dei fuggitivi della prima ora. Jasper Stuyven prova ad allungare, negli ultimi dieci chilometri, sui compagni di fuga, guadagnando un margine di quindici secondi, ma, nell'ultimo chilometro, gli inseguitori, grazie al lavoro di Lucenko, riescono a riportarsi sul belga della Lidl-Trek, preparandosi ad un arrivo in volata. A trionfare sul traguardo di Troyes nello sprint finale è il francese Anthony Turgis, che riesce a beffare Thomas Pidcock e Derek Gee. I primi inseguitori concludono con un distacco di un minuto e diciassette secondi mentre nel gruppo si è assistito a dei nuovi attacchi. Pogačar ed Evenepoel hanno provato a staccare Vingegaard ma, prontamente, la Visma, grazie al lavoro di Laporte e Jorgenson, è riuscita a neutralizzare ogni tentativo di attacco, permettendo, così, al loro capitano di non perdere terreno. Il plotone conclude ad un minuto e quarantotto secondi dalla vetta e i distacchi, in classifica generale, rimangono inalterati fra i primi quattro, ovverosia Tadej Pogačar, Remco Evenepoel, Jonas Vingegaard e Primož Roglič. Nella classifica a punti, d'altro canto, Biniam Girmay estende il proprio vantaggio su Jasper Philipsen a novantasei punti. Jonas Abrahamsen difende la Maglia a pois con un margine di tredici punti su Pogačar.[17][18]

Risultati

Classifica di tappa
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera del Belgio Jasper Philipsen Alpecin 4h20'06"
2 Bandiera dell'Eritrea Biniam Girmay Intermarché s.t.
3 Bandiera della Germania Pascal Ackermann Israel s.t.
Classifica generale
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera della Slovenia Tadej Pogačar UAE 40h02'48"
2 Bandiera del Belgio Remco Evenepoel Soudal a 33"
3 Bandiera della Danimarca Jonas Vingegaard Visma a 1'15"

Descrizione e riassunto

La decima tappa, con partenza da Orléans ed arrivo a Saint-Amand-Montrond, presenta un percorso quasi interamente pianeggiante con soltanto 950 metri di dislivello in 187 chilometri e nessun GPM, rendendosi così adatta alle ruote veloci. L'inizio della frazione è caratterizzato da un ritmo molto blando da parte del peloton e dal tentativo di fuga di Kobe Goossens, Harm Vanhoucke. I due fuggitivi proseguono in testa fino al traguardo volante di Romorantin-Lanthenay, in cui transita per primo Goossens, seguito dal compagno di fuga e da Jasper Philipsen, prima di desistere e farsi riassorbire dal gruppo a quasi centoventi chilometri dalla conclusione. Il gruppo procede, quindi, placidamente verso la volata finale, con il vento che non minaccia possibili ventagli. I ritmi si alzano nelle fasi finali della corsa; la Alpecin-Deceuninck per Philipsen e la Visma-Lease a Bike per Wout Van Aert rivaleggiano per l'egemonia delle prime posizioni, con la compagine belga che riesce ad imporsi negli ultimi quattro chilometri. Mathieu van der Poel lancia alla perfezione lo sprint del compagno Philipsen, che finalizza l'azione vincente dominando la volata e trionfando sul traguardo di Saint-Amand-Montrond. La Maglia verde Biniam Girmay riesce a far sua la seconda posizione, seguito da Pascal Ackermann e Wout Van Aert. Nella classifica a punti, Philipsen accorcia a settantaquattro punti il distacco dalla vetta.[3]

Risultati

Classifica di tappa
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera della Danimarca Jonas Vingegaard Visma 4h58'00"
2 Bandiera della Slovenia Tadej Pogačar UAE s.t.
3 Bandiera del Belgio Remco Evenepoel Soudal a 25"
Classifica generale
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera della Slovenia Tadej Pogačar UAE 45h00'34"
2 Bandiera del Belgio Remco Evenepoel Soudal a 1'06"
3 Bandiera della Danimarca Jonas Vingegaard Visma a 1'14"

Descrizione e riassunto

L’undicesima tappa, con partenza da Évaux-les-Bains ed arrivo a Le Lioran, presenta un dislivello di 4350 metri in 211 chilometri e sei GPM, di cui uno di quarta categoria (la Côte de Mouilloux), due di terza (la Côte de Larodde e il Col de Font de Cère), due di seconda (il Col de Néronne e il Col de Pertus) e uno di prima categoria (il Puy Mary Pas de Peyrol). La prima metà della frazione offre un profilo altimetrico alquanto mosso, con soli due GPM presenti, ma negli ultima cinquanta chilometri le quattro rimanenti asperità saranno da affrontare in sequenza, inframmezzate da ripide discese.[19] I ritmi, fin dall’inizio delle ostilità, si rivelano molto alti, con l’avvicendarsi di diversi tentativi di fuga. Tenta di allungare un terzetto composto da Tobias Halland Johannessen, Quentin Pacher e Kévin Vauquelin, seguito poi da una dozzina di corridori, comprendente anche Thomas Pidcock, Richard Carapaz e Ben Healy. Il gruppo, però, sotto l’impulso della Lidl-Trek e della Jayco AlUla, neutralizza il tentativo degli attaccanti. Si registrano, poi, i fallimentari tentativi di Christophe Laporte, dello stesso Healy, di David Gaudu, di Romain Bardet e, di nuovo, di Carapaz, che trascina con sé, tra gli altri, anche Cristián Rodríguez, Magnus Cort, Anthony Turgis, Mattéo Vercher, Axel Zingle e Toms Skujinš. Turgis transita per primo al traguardo volante di Bourg-Lastic, prima che il manipolo dei fuggitivi venga ripreso dal gruppo. Carapaz riprova ad allungare un’altra volta, questa volta in discesa ed insieme al francese Vercher. Il tentativo va in porto e, poco dopo, il duo di testa viene raggiunto da Oier Lazkano, Oscar Onley, Ben Healy e Paul Lapeira. Nel plotone, intanto, sono costretti a staccarsi, per via anche del sollecito passo, i due alfieri della Cofidis Ion Izagirre e Alexis Renard (i quali si ritireranno poco dopo), Fred Wright, Mathieu van der Poel e Pello Bilbao. Un quintetto transalpino, composto da Romain Grégoire, Julien Bernard, Bruno Armirail, Axel Zingle e Guillame Martin, tenta di riportarsi sui battistrada, riuscendovi, ad eccezione del solo Zingle. A cento chilometri dal traguardo, i fuggitivi possono godere di un vantaggio di circa due minuti e trenta sul peloton, prima che l’UAE Team Emirates si stanzi in testa al suddetto iniziando a limare il distacco. La situazione rimane cristallizzata, con la fuga che difende un margine di pressappoco due minuti, almeno fino al Col de Néronne, che apre il quartetto delle dure salite finali. La UAE rimane al comando delle operazioni, con il succedersi in testa di Nils Politt, Tim Wellens, Marc Soler e Pavel Sivakov, mentre è da segnalarsi la caduta in una curva in discesa di Wout Van Aert, il quale rimane tuttavia in grado di proseguire, seppur distante dai compagni della Visma-Lease a Bike. Tra i fuggitivi, rimane in testa Lazkano, che allunga su Healy (che riuscirà a riportarsi sullo spagnolo) e Carapaz, il quale rimane distanziato di circa venti secondi, mentre gli altri battistrada vengono man mano riassorbiti dal gruppo, il quale, dopo essersi avvicinato fino a quarantacinque dai leader della corsa, scollina concedendo altri trenta secondi. Sivakov, però, sul Puy Mary Mas de Peyrol, aumenta l’andatura e, ad un chilometro dal GPM, i tre componenti rimasti della fuga sono costretti ad arrendersi. Adam Yates sostituisce Sivakov e provvede a dettare i ritmi in favore del capitano Tadej Pogačar, privato, intanto, del compagno Juan Ayuso, che perde contatto dalla vetta. Yates imprime un ritmo che manda in difficoltà molti uomini di classifica, tant’è che rimangono in testa solamente João Almeida, Jonas Vingegaard assieme al compagno Wilco Kelderman, Remco Evenepoel scortato da Mikel Landa, Primoz Roglič, Carlos Rodriguez e Giulio Ciccone. Pogačar attacca a pochi metri dallo scollinamento ed a quasi trenta chilometri dal traguardo: lo seguono Vingegaard e Roglič, rimanendo staccati di pochi metri dallo sloveno, mentre rimane più attardato Evenepoel. Pogačar, la cui esplosività dello scatto gli ha consentito di staccare gli avversari, deve difendersi dal ritorno di Vingegaard, capace di allungare su Roglič, negli ultimi metri di salita, ma la Maglia gialla rilancia in discesa e transita al GPM con un margine di dieci secondi sul danese, quindici sullo sloveno della Red Bull-Bora-Hansgrohe e trenta su Evenepoel. Il capitano della UAE riesce a guadagnare qualche secondo sugli inseguitori durante la discesa, con Vingegaard ed Evenepoel che si vedono raggiunti rispettivamente da Roglič e da un gruppo composto da Ciccone, Rodriguez, Almeida e Yates. Gli inseguitori si ricompongono ai piedi del Col de Pertus con un ritardo di trentacinque secondi su Pogačar. Sulla penultima asperità di giornata, Jonas Vingegaard alza il ritmo e con lui rimangono, solo per poco, Roglič ed Evenepoel. Il danese lima pian piano il ritardo dal battistrada, sfoderando 7,2w/kg medi sulla salita (lunga 4,4 chilometri e con una pendenza del 7,9%)[20] e riuscendo infine a riprenderlo poco prima dello scollinamento, in cui lo sloveno riesce a transitare per primo guadagnando otto secondi di abbuono. Evenepoel raggiunge Roglič ed i due rimangono distanziati di cinquanta secondi dalla coppia di testa, che, intanto, collabora. Pogačar e Vingegaard, iniziando il Col de Font de Cère, si vedono avvicinati dagli inseguitori che guadagnano circa venti secondi. La breve discesa seguente, a tre chilometri dal termine, vede la caduta di Roglič, che riesce, però, a rialzarsi ed a continuare l’inseguimento su Evenepoel. Nell’ultimo chilometro, il duo di testa inizia a studiarsi, con Pogačar che non concede più cambi a Vingegaard. Il danese sprinta a duecento metri dal traguardo e lo sloveno lo affianca senza tuttavia riuscire a sorpassarlo. Vingegaard resiste e riesce ad imporsi al fotofinish sulla Maglia gialla ed a trionfare sul traguardo di Le Lioran. Evenepoel conclude in terza posizione a venticinque secondi e Roglič in quarta con un ritardo di cinquantacinque secondi, anche se in seguito verrà accreditato con lo stesso tempo del belga per la regola dei tre chilometri. In classifica generale, Vingegaard guadagna un secondo su Pogačar per via degli abbuoni sul traguardo, rimanendo distante un minuto e quattordici secondi, mentre Evenepoel difende la seconda posizione pur perdendo contatto e trovandosi, adesso, ad un minuto e sei secondi dalla vetta. Roglič è quarto a due minuti e quindici dalla Maglia gialla. Tadej Pogačar fa sua, inoltre, la Maglia a pois, sorpassando di tre punti Jonas Abrahamsen nella classifica a punti.[21][22]

Risultati

Classifica di tappa
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera dell'Eritrea Biniam Girmay Intermarché 4h17'15"
2 Bandiera del Belgio Wout Van Aert Visma s.t.
3 Bandiera della Germania Pascal Ackermann Israel s.t.
Classifica generale
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera della Slovenia Tadej Pogačar UAE 49h17'49"
2 Bandiera del Belgio Remco Evenepoel Soudal a 1'06"
3 Bandiera della Danimarca Jonas Vingegaard Visma a 1'14"

Descrizione e riassunto

La dodicesima tappa, con partenza da Aurillac ed arrivo a Villeneuve-sur-Lot, presenta un dislivello totale di 2200 metri, tre GPM di quarta categoria (la Côte d'Autoire, la Côte de Rocamadour e la Côte de Montcléra) ed un percorso ondulato nella prima metà e più pianeggiante nelle fasi finali, prestandosi, così, ad un possibile arrivo in volata.[23] All'inizio della frazione, tentano di evadere dal peloton Kevin Geniets, Thomas Gachignard e Louis Meintjes, ma, poco dopo, il tentativo del terzetto viene neutralizzato dal gruppo. È da segnalarsi il ritiro del velocista Fabio Jakobsen, già staccatosi dal gruppo dopo pochi chilometri dal via. Tentano, poi, di andar in fuga quattro corridori: Valentin Madouas, Jonas Abrahamsen, Quentin Pacher ed Anthony Turgis. Nel gruppo, intanto, si verifica una caduta che vede coinvolti, tra gli altri, anche Geraint Thomas e la Maglia gialla Tadej Pogačar, pur senza gravi conseguenze. Le vittime della caduta, scortati dai compagni di squadra, riescono a rientrare nel plotone, dato anche che quest'ultimo abbassa il ritmo, consentendo al quartetto in fuga di guadagnare terreno. La Alpecin-Deceuninck si porta al comando delle operazioni, gestendo il ritardo della fuga che si stabilizza intorno ai tre minuti. Abrahamsen raccoglie punti validi per la Classifica scalatori, mentre Pello Bilbao è costretto a staccarsi dal gruppo, non riuscendo a tenere il suo passo. La Intermarché-Wanty e la Movistar vengono in aiuto alla Alpecin-Deceuninck in testa al gruppo col fine comune di annullare il ritardo dai fuggitivi e preparare al meglio i propri sprinter. Il ricongiungimento avviene a quaranta chilometri dal traguardo. Si registra un'altra caduta: ne rimangono coinvolti Aleksej Lucenko, il quale ha innescato la carambola, Primož Roglič e Mathieu van der Poel. Lo sloveno della Red Bull-Bora-Hansgrohe rimane attardato e, malgrado l'aiuto dei compagni di squadra, si ritroverà a perdere sul traguardo due minuti e ventisette secondi. Nel gruppo, entrato negli ultimi chilometri, ha inizio la sfida per l'egemonia delle posizioni di testa: la Arkéa-B&B Hotels affronta l'ultimo chilometro da leader, preparandosi a lanciare la volata di Arnaud Démare. Il francese si sposta verso le transenne chiudendo Wout Van Aert, il quale è costretto a cambiare direzione. Il belga della Team Visma-Lease a Bike ingaggia un duello per la vittoria con la Maglia verde Biniam Girmay, che s'impone in rimonta sul traguardo di Villeneuve-sur-Lot, siglando la terza vittoria dell'edizione. Arnaud Démare, il quale aveva guadagnato la terza posizione, viene declassato dalla giuria di due posizioni per via della chiusura su Van Aert; sale sul podio, così, Pascal Ackermann. Nella Classifica a punti, Girmay guadagna altri punti su Jasper Philipsen, classificatosi, in questa tappa, quarto, anche per via del mancato aiuto da parte di van der Poel, vittima della caduta, staccandolo, perciò, di centosette punti.[24]

Risultati

Classifica di tappa
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera del Belgio Jasper Philipsen Alpecin 3h23'09"
2 Bandiera del Belgio Wout Van Aert Visma s.t.
3 Bandiera della Germania Pascal Ackermann Israel s.t.
Classifica generale
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera della Slovenia Tadej Pogačar UAE 52h40'58"
2 Bandiera del Belgio Remco Evenepoel Soudal a 1'06"
3 Bandiera della Danimarca Jonas Vingegaard Visma a 1'14"

Descrizione e riassunto

Risultati

Classifica di tappa
Pos. Corridore Squadra Tempo
1
2
3
Classifica generale
Pos. Corridore Squadra Tempo
1
2
3

Descrizione e riassunto

Evoluzione delle classifiche

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Tappa Vincitore Classifica generale
Maglia gialla
Classifica a punti
Maglia verde
Classifica scalatori
Maglia a pois
Classifica giovani
Maglia bianca
Classifica a squadre
Numero giallo
Premio combattività
Numero beige
Romain Bardet Romain Bardet Frank van den Broek Jonas Abrahamsen Frank van den Broek Team DSM-Firmenich PostNL Frank van den Broek
Kévin Vauquelin Tadej Pogačar Jonas Abrahamsen Remco Evenepoel Movistar Team Jonas Abrahamsen
Biniam Girmay Richard Carapaz Fabien Grellier
Tadej Pogačar Tadej Pogačar UAE Team Emirates Oier Lazkano
Mark Cavendish Biniam Girmay Clément Russo
Dylan Groenewegen Mads Pedersen
Remco Evenepoel non assegnato
Biniam Girmay Jonas Abrahamsen
Anthony Turgis Jasper Stuyven
10ª Jasper Philipsen Kobe Goossens
11ª Jonas Vingegaard Tadej Pogačar Tadej Pogačar
12ª Biniam Girmay Quentin Pacher
13ª Jasper Philipsen Magnus Cort Nielsen
14ª
15ª
16ª
17ª
18ª
19ª
20ª
21ª non assegnato
Classifiche finali
Maglie indossate da altri ciclisti in caso di due o più maglie vinte
  1. ^ Tour de France 2024, il percorso ufficiale, su cyclingpro.net. URL consultato il 25 ottobre 2023.
  2. ^ (EN) 111th Edition : a set of aces on top of the bill - Tour de France 2024, su www.letour.fr. URL consultato il 25 ottobre 2023.
  3. ^ a b (FR) Grand Départ 2024 : L'Italie, première, su letour.fr. URL consultato il 30 maggio 2024.
  4. ^ Gianluca Suardi, Analisi Percorso Tour de France 2024: tanta salita, due crono e lo sterrato per una battaglia dalla prima all’ultima tappa, su cyclingpro.net, 26 giugno 2024.
  5. ^ Tour de France 2024, Jan Hirt cade dopo il foglio firma per un contatto con uno spettatore: 3 denti rotti, su cyclingpro.net.
  6. ^ Tour de France 2024, masterclass dsm-firmenich: gruppo beffato, Romain Bardet fa tappa e maglia! 3° Wout Van Aert, 4° Tadej Pogacar e 10° Alberto Bettiol, su cyclingpro.net, 29 giugno 2024.
  7. ^ Tour de France 2024, Kevin Vauquelin vince in solitaria! Tadej Pogacar e Jonas Vingegaard staccano tutti sul San Luca, su cyclingpro.net, 30 giugno 2024.
  8. ^ Tour de France 2024, Biniam Girmay fa ancora la storia! Battuti Fernando Gaviria e Arnaud De Lie, Richard Carapaz nuova Maglia Gialla, su cyclingpro.net, 1º luglio 2024.
  9. ^ Davide Filippi, Tour de France 2024, Tadej Pogacar stacca tutti sul Galibier e torna in Maglia Gialla! Evenepoel, Roglic e Vingegaard perdono più di mezzo minuto, 9° Ciccone, su cyclingpro.net, 2 luglio 2024.
  10. ^ Davide Filippi, Tour de France 2024, Mark Cavendish fa la storia! Domina la volata e conquista la sua 35ª vittoria, su cyclingpro.net, 3 luglio 2024.
  11. ^ Tour de France 2024, Dylan Groenewegen si impone su Jasper Philipsen (poi declassato), su cyclingpro.net, 4 luglio 2024.
  12. ^ Tour de France 2024, Jasper Philipsen declassato per aver ostacolato Wout Van Aert (VIDEO), su cyclingpro.net, 4 luglio 2024.
  13. ^ Tour de France 2024, le altre classifiche, su cyclingpro.net, 4 luglio 2024.
  14. ^ Tour de France 2024, Remco Evenepoel conquista la crono su Tadej Pogacar, su cyclingpro.net, 5 luglio 2024.
  15. ^ Francesco Mitola, Tour de France 2024, ritiro per Mads Pedersen, su cyclingpro.net, 6 luglio 2024.
  16. ^ Tour de France 2024, bis di Biniam Girmay! Battuti Jasper Philipsen e Arnaud De Lie, su cyclingpro.net, 6 luglio 2024.
  17. ^ Tour de France 2024, Anthony Turgis trionfa a Troyes davanti a Tom Pidcock! Remco Evenepoel e Tadej Pogacar ci provano sugli sterrati, ma tra i big è status quo, su cyclingpro.net, 7 luglio 2024.
  18. ^ Tour de France 2024, le altre classifiche, su cyclingpro.net, 7 luglio 2024.
  19. ^ Michele Carpani, Tour de France 2024, Presentazione Percorso e Favoriti Undicesima Tappa: Évaux-les-Bains – Le Lioran (211 km), su cyclingpro.net, 9 luglio 2024.
  20. ^ Nicola Checcarelli, Vingegaard sul Col de Pertus. Ecco quanto è andato forte per recuperare 30” a Pogačar, su bicidastrada.it, 10 luglio 2024.
  21. ^ Davide Filippi, Tour de France 2024, Tadej Pogacar attacca e sembra fare il vuoto, ma Jonas Vingegaard rientra e poi lo batte allo sprint! 5° Giulio Ciccone, su cyclingpro.net, 10 luglio 2024.
  22. ^ Davide Filippi, Tour de France 2024, la classifica big: Pogacar ci prova, ma Vingegaard non cede e batte lo sloveno in volata – La Maglia Gialla perde però solo 1″ dal danese e guadagna su Evenepoel e Roglic, su cyclingpro.net, 10 luglio 2024.
  23. ^ Michele Carpani, Tour de France 2024, Presentazione Percorso e Favoriti Dodicesima Tappa: Aurillac – Villeneuve-sur-Lot (203,6 km), su cyclingpro.net, 10 luglio 2024.
  24. ^ Tour de France 2024, tripletta di Biniam Girmay! Battuti Wout Van Aert e Arnaud Démare (poi declassato), Primoz Roglic perde 2’27”, su cyclingpro.net, 11 luglio 2024.

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Collegamenti esterni

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