Trigonella foenum-graecum

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Fieno greco
Trigonella foenum-graecum
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superrosidi
(clade)Rosidi
(clade)Eurosidi
(clade)Fabidi
OrdineFabales
FamigliaFabaceae
SottofamigliaFaboideae
TribùTrifolieae
GenereTrigonella
SpecieT. foenum-graecum
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
OrdineFabales
FamigliaFabaceae
GenereTrigonella
SpecieT. foenum-graecum
Nomenclatura binomiale
Trigonella foenum-graecum
L., 1753

Il fieno greco (Trigonella foenum-graecum L., 1753) è una pianta della famiglia delle Fabacee (sottofamiglia Faboideae).[1][2]

Il nome del genere si riferisce alla forma triangolare dei semi, l'epiteto specifico al suo uso nell'antichità per l'alimentazione del bestiame. Il componente caratteristico del fieno greco è la trigonellina contenuta all'interno dei semi.

Se ne trova traccia nella Persia e nell'antico Egitto. A nord delle Alpi fu coltivata dai monaci benedettini nei giardini dei monasteri[senza fonte]. Citata nel Capitulare de villis di Carlo Magno (del 795 circa)[3].

Tra maggio e luglio del 2011 è stata protagonista di un'epidemia di diarrea emorragica in Europa, particolarmente estesa in Germania. Furono registrati circa 4.000 casi, compresi 850 casi complicati da sindrome emolitico-uremica, e 50 decessi. La causa venne attribuita a contaminazione da parte di Escherichia Coli (ceppo O104:H4) di germogli di trigonella importati nel 2009 dall'Egitto e utilizzati per guarnire le portate di diversi ristoranti.[4]

Semi di fieno-greco

È una pianta annuale, alta fino a 60 cm. Le foglie sono composte, trifogliate, simili a quelle del trifoglio. Fiorisce da maggio a giugno. I frutti sono legumi di circa 8 cm contenenti una ventina di semi triangolari di colore giallo-bruno.

Distribuzione e habitat

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La specie è originaria di Iran, Iraq, Afghanistan e Pakistan[2].

Adatta alle zone secche, accetta anche un terreno ad elevata salinità. Utilizzata in una lunga fascia a clima asciutto, dal Marocco all'Egitto, alla Persia, all'India, alla Cina.

I semi vengono largamente utilizzati in cucina. Ha un odore caratteristico, per taluni di difficile apprezzabilità.

In India - il maggior produttore e consumatore di fieno greco - l'uso dei semi in cucina è assai comune (p.es. per alcuni tipi di curry). Si consumano anche i germogli e le foglie, sia fresche che essiccate.[5][6]

  • È ancora utilizzata come foraggio in India.
  • Utilizzata anche come infuso.
  • Utilizzata nell'industria dei cosmetici.
  • Utilizzata nei periodi di convalescenza.
  • Utilizzata come aroma nei liquidi organici per sigarette elettroniche.[senza fonte]
Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
  • Studi clinici[7] dimostrano la validità di questa pianta per la lotta al diabete: il decotto di semi induce un abbassamento molto rapido del tasso di zuccheri nel sangue.
  • La tradizione popolare italiana la consiglia per aumentare la produzione di latte nelle puerpere; questa sua azione galattogena è riconosciuta anche in U.S.A. e nei paesi del Terzo Mondo.[8][9]
  • È riconosciuto il ruolo dei semi come epatoprotettori, in particolare nell'intossicazione da etanolo[10] e nella steatosi epatica associata all'obesità.[11]
  • È considerato un ottimo ricostituente, in quanto ricco di saponine, che hanno l'effetto di stimolare l'appetito. È ricco di ferro, quindi è indicato per combattere le anemie,[12] considerando anche il fatto che incrementa la produzione di globuli rossi svolta dal midollo osseo.[13]
  1. ^ (EN) The Legume Phylogeny Working Group (LPWG), A new subfamily classification of the Leguminosae based on a taxonomically comprehensive phylogeny, in Taxon, 66 (1), 2017, pp. 44–77.
  2. ^ a b (EN) Trigonella foenum-graecum, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 22 maggio 2023.
  3. ^ Giovanni Cherubini, Il «Capitulare de villis», in Agricoltura e società nel Medioevo, 2006. URL consultato il 22 maggio 2023 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
  4. ^ (EN) L. A. King, F. Nogareda e F.-X. Weill, Outbreak of Shiga Toxin-Producing Escherichia coli O104:H4 Associated With Organic Fenugreek Sprouts, France, June 2011, in Clinical Infectious Diseases, vol. 54, n. 11, 1º giugno 2012, pp. 1588–1594, DOI:10.1093/cid/cis255. URL consultato il 3 febbraio 2017.
  5. ^ (EN) Fenugreek recipes, su BBC. URL consultato il 31 dicembre 2016.
  6. ^ (EN) Fenugreek, su Himalaya Wellness. URL consultato il 31 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 13 gennaio 2017).
  7. ^ Handa S.S., Chawla A.S., Maninder A., 1898, Hypoglycaemic plants. A review. Fitoterapia. 60:195–224.
  8. ^ Gabay M.P., 2002, Galactogogues: medications that induce lactation. J Hum Lact. 18(3):274-9
  9. ^ Tiran D., 2003, The use of fenugreek for breast feeding women. Complement Ther Nurs Midwifery 9(3):155-6
  10. ^ Kaviarasan S. et al, 2007, Fenugreek (Trigonella foenum graecum) seed polyphenols protect liver from alcohol toxicity: a role on hepatic detoxification system and apoptosis. Pharmazie 62(4):299-304
  11. ^ Raju J., 2006, Alleviation of hepatic steatosis accompanied by modulation of plasma and liver TNF-alpha levels by "Trigonella foenum graecum" (fenugreek) seeds in Zucker obese (fa/fa) rats. Int J Obes (Lond) 30(8):1298-307
  12. ^ Maria Grazia Sacis, Più sprint con le piante, su: Sapere&Salute, anno 3, marzo 1999, num. 19, pag. 26.
  13. ^ Roberta Pasero, Le piante della buona digestione, su: "Sapere&Salute" - Anno VI, N.34, sett. 2001, pag. 17.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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