Umberto Bertini
«Un'ora sola ti vorrei / per dirti quello che non sai»
«Son tutte belle le mamme del mondo / quando un bambino si stringono al cuor! / Son le bellezze d'un bene profondo / fatto di sogni, speranze ed amor»
«Chella llà, chella llà, / nun sape che piacere ca me ffa': / me ne piglio nata cchiù bella / e zitella restarrà / chella llà, chella llà, chella llà!»
Umberto Bertini (Roma, 10 ottobre 1900 – Roma, 6 giugno 1987) è stato un paroliere e compositore italiano.
È entrato nella storia della musica leggera come autore dei testi di evergreen come Un'ora sola ti vorrei,[1] Chella llà, Tutte le mamme. Occasionalmente è stato anche cantante, incidendo alcuni 78 giri negli anni '30.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Inizia sin da giovanissimo a comporre musiche e testi di canzoni (spesso in dialetto romanesco), presentate con successo alla Festa di san Giovanni; nel 1935 ottiene un contratto editoriale dalle Edizioni musicali Melodi e si trasferisce a Milano.
Dopo alcuni buoni successi, l'exploit avviene nel 1938 con il testo di Un'ora sola ti vorrei:[1] su musica di Paola Marchetti; questa canzone viene incisa per la prima volta da Nuccia Natali (come lato B di È arrivato l'ambasciatore), ottiene un grande successo nel 1939 nella versione di Fedora Mingarelli e viene poi, nel corso degli anni, reincisa da moltissimi altri artisti (Emilio Pericoli, The Showmen, Ornella Vanoni, Giorgia).
Nel dopoguerra partecipa al primo Festival di Sanremo con Oro di Napoli, cantata dal Duo Fasano, e al Festival di Sanremo 1953 con Innamorami, cantata da Gino Latilla e Teddy Reno; vince poi questa manifestazione nel 1954 con Tutte le mamme, cantata da Giorgio Consolini e Gino Latilla e anni dopo Franco Battiato citerà due versi di Bertini tratti da questa canzone nel suo brano Bandiera bianca (i figli crescono e le mamme imbiancano).
L'anno successivo scrive una canzone che diventa, in breve, un classico della musica napoletana: Chella llà, su musica di Vincenzo Di Paola e Sandro Taccani: viene lanciata da Marino Marini in tutto il mondo e viene ripresa da moltissimi altri cantanti (tra cui ricordiamo Aurelio Fierro, Roberto Murolo, Teddy Reno, che la inserì nella colonna sonora del film Totò, Peppino e la... malafemmina, Renato Carosone, Luciano Tajoli, Claudio Villa e Renzo Arbore); fatto particolare è che nessuno degli autori è napoletano, e nemmeno il cantante che lancia Chella llà, poiché Bertini è romano, Di Paola pugliese, Taccani milanese e Marini toscano.
Torna al Festival di Sanremo 1957 con Cancello tra le rose, cantata da Claudio Villa e Giorgio Consolini, e con Per una volta ancora, presentata da Carla Boni e Nunzio Gallo, con cui ha l'occasione di collaborare con il maestro Giovanni D'Anzi.
Nello stesso anno scrive, con Mario Panzeri, i testi in italiano delle canzoni di Charlie Chaplin del film Un re a New York[2]
Al Festival di Sanremo 1960 Perdoniamoci, cantata da Achille Togliani e Nilla Pizzi, viene eliminata; tuttavia la canzone viene ripresa con successo da Mina, che la include nello stesso anno in un EP.
Partecipa poi al Festival di Sanremo 1962 con ben tre canzoni: Passa il tempo, cantata da Flo Sandon's e Mario D'Alba, Conta le stelle, interpretata da Silvia Guidi e Jenny Luna, e Il cielo cammina, presentata da Luciano Tajoli e Betty Curtis.
Bertini continua ancora l'attività per qualche anno, per poi ritirarsi a vita privata verso la metà degli anni '60.
Alla Siae sono depositate a suo nome 511 canzoni[3].
Le principali canzoni scritte da Umberto Bertini
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Le parole della canzone attirarono l'attenzione della censura fascista
- ^ Tutte le musiche della colonna sonora del film Un Re a New York. Testi Italiani di U. Bertini e M. Panzeri, English w & m Charles Chaplin - song, music - Copyright Info
- ^ Archivio Opere Musicali, su operemusicali.siae.it. URL consultato il 26 agosto 2010 (archiviato dall'url originale il 30 dicembre 2011).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Autori Vari (a cura di Gino Castaldo), Dizionario della canzone italiana, editore Armando Curcio (1990); alla voce Bertini, Umberto, di Enzo Giannelli, pp. 163-164
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Umberto Bertini
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Umberto Bertini, su Discogs, Zink Media.
- (EN) Umberto Bertini, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 87189398 · ISNI (EN) 0000 0000 6303 0611 · SBN DDSV002795 · LCCN (EN) n2008078629 · BNE (ES) XX1439776 (data) |
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