Şadiye Sultan

Şadiye Sultan
Sultana dell'impero ottomano
TrattamentoSua Altezza Imperiale
NascitaIstanbul, 30 novembre 1886
MorteCihangir, 20 novembre 1977
SepolturaTürbe di Mahmud II
Luogo di sepolturaIstanbul
DinastiaCasa di Osman
PadreAbdülhamid II
MadreEmsalinur Kadın
ConiugiFahir Bey
(1910-1922, ved.)

Reşad Halis Bey
(1931-1944, ved.)
Figli
Primo matrimonio

Samiye Hanımsultan
ReligioneIslam sunnita

Şadiye Sultan (turco ottomano شادیه سلطان, "successo, benedetta, destinata alla felicità"; Istanbul, 30 novembre 1886Cihangir, 20 novembre 1977) è stata una principessa ottomana, figlia del sultano Abdülhamid II e della consorte Emsalinur Kadın.

Infanzia e educazione[modifica | modifica wikitesto]

Şadiye Sultan nacque il 30 novembre 1886 a Istanbul, nel Palazzo di Yıldız. Suo padre era il sultano ottomano Abdülhamid II, e sua madre la consorte Emsalinur Kadın.[1][2][3][4] Era l'unica figlia di sua madre.[5]

Venne educata in una stanza riservata nella Cancelleria Minore del Palazzo di Yıldız, insieme alla sorellastra minore Ayşe Sultan. I loro istruttori erano il segretario privato Hasib Efendi e il segretario privato di cifratura Kamil Efendi. Hasib Efendi dava lezioni di Corano, Arabo e Lingua persiana, mentre Kamil Efendi insegnava a leggere e scrivere in turco, la grammatica ottomana, aritmetica, storia e geografia.[6]

Fidanzamento[modifica | modifica wikitesto]

Il 31 marzo 1909, Abdülhamid la promise in sposa ad Ali Namık Bey, figlio del Gran Visir Küçük Mehmed Said Pasha. Nello stesso anno, Abdülhamid fu deposto ed esiliato a Salonicco. Şadiye lo seguì e, tornata a Istanbul nel 1910, annullò il fidanzamento, non avendo gradito l'atteggiamento del futuro suocero durante gli eventi che portarono alla deposizione. Ismail Enver chiese la sua mano in matrimonio, ma rifiutò questa proposta, perché anche lui era coinvolto nella deposizione di suo padre.[7] Espresse l'intenzione di sposare il figlio di Zülüflü Ismail Pasha, che trovava affascinante e che era di origini adatte, tuttavia, il governo si oppose all'unione.[8]

Primo matrimonio[modifica | modifica wikitesto]

Il marito di Şadiye Sultan Fahir Bey e la loro figlia Samiye Hanımsultan

Şadiye fu invine proposta a Fahir Bey, figlio di Mustafa Fazıl Bey, e nipote di Galib Pasha, il ministro più longevo di fondazioni pie, molto rinomato per la sua rettitudine ed integrità. Fahir era un uomo attraente, bonario e colto e Şadiye accettò l'unione.[7][9] Il matrimonio ebbe luogo il 2 dicembre 1910 nel palazzo di Nişantaşı. La coppia ebbe una figlia, Samiye Hanımsultan, nata nel 1918.[9] Divenne vedova alla morte di Fahir il 27 settembre 1922.

Filantropia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1912, il "Centro per le donne Hilal-i Ahmer" fu organizzato all'interno dell' "Associazione ottomana Hilal-i Ahmer", una fondazione stabilita nel 1877 per provvedere a cure mediche a Istanbul e nelle comunità circostanti.[10] Nel maggio del 1915, durante la Campagna di Gallipoli, come membro di questa organizzazione, Şadiye donò due pacchi di sigarette e denaro ad ognuno dei soldati che si trovavano all'ospedale di Şişli.[11]

Secondo matrimonio[modifica | modifica wikitesto]

Il secondo marito di Şadiye Sultan, Reşad Halis Bey

Con l'esilio della famiglia imperiale nel marzo del 1924, Şadiye Sultan si trasferì a Parigi con la figlia, dove sposò Reşad Halis Bey il 28 ottobre 1931. Non ebbero figli. Rimase vedova nel 1944. Si trasferì negli Stati Uniti dalla figlia e, dopo la fine della seconda guerra mondiale, viaggiò molto per l'Europa. Alla fine, nel 1953, tornò a Istanbul, dove l'esilio per le principesse era stato revocato l'anno prima.

Ultimi anni e morte[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la morte di suo marito, Şadiye si trasferì all'Hotel Saint-Honore e prese una stanza adiacente a quella di suo fratello Şehzade Abdurrahim Hayri,[12] fino al suo ritorno a Istanbul nel 1952 dopo la revocazione della legge per le principesse.[13]

Nel 1966, pubblicò le sue memorie con il titolo di Hayatımın acı ve tatlı günleri ("Giorni amari e dolci della mia vita").[14] Nello stesso anno fece un'intervista riguardo la vita di suo padre, con il giornalista Muzaffer Budak Seyfettinoğlu al giornale Yeni Istikal, che fu pubblicato il 15 giugno 1966.[15]

Morì a Cihangir all'età di novant'anni il 20 novembre 1977. Fu l'ultima figlia sopravvissuta del sultano Abdülhamid II. Col permesso del governo, fu sepolta nella tomba del suo bisnonno, il sultano Mahmud II, a Divanyolu. Sua figlia visse fino al 1992.[2]

Onori[modifica | modifica wikitesto]

Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Samiye Hanımsultan

Dal suo primo matrimonio, Şadiye Sultan ebbe una figlia:

  • Samiye Hanımsultan (c. 1918 - 20 novembre 1992). Nata al Palazzo Nişantaşı; si sposò una volta, senza figli. Morì in America.

Nella cultura popolare[modifica | modifica wikitesto]

  • Nella serie TV storica turca del 2017 Payitaht: Abdülhamid, Şadiye Sultan è interpretata dall'attrice turca Leya Kirsan.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Uluçay 2011,  p. 256.
  2. ^ a b Brookes 2010,  p. 289.
  3. ^ Sakaoglu 2008,  p. 692.
  4. ^ (TR) Betül Kübra Bağce, II. Abdulhamid kızı Naime Sultan'in Hayati, 2008, p. 19.
  5. ^ Uluçay 2011,  p. 284, 256.
  6. ^ Brookes 2010,  p. 149-150.
  7. ^ a b Sakaoglu 2008,  p. 693.
  8. ^ (EN) Douglas S. Brookes, On the Sultan's Service: Halid Ziya Uşaklıgil's Memoir of the Ottoman Palace, 1909–1912, Indiana University Press, 4 febbraio 2020, p. 65, ISBN 978-0-253-04553-9.
  9. ^ a b (EN) Jamil Adra, Genealogy of the Imperial Ottoman Family 2005, 2005, p. 27.
  10. ^ (EN) Barton Hacker e Margaret Vining, A Companion to Women's Military History, BRILL, 17 agosto 2012, p. 199, ISBN 978-9-004-21217-6.
  11. ^ (EN) Nicolina Anna Norberta Maria van Os, Feminism, Philanthropy and Patriotism: Female Associational Life in the Ottoman Empire, in Leiden University Institute for Area Studies (LIAS), 31 ottobre 2013, pp. 449–50.
  12. ^ (TR) Ekrem Buğra Ekinci - AZ KALSIN HALİFE OLACAKTI, su ekrembugraekinci.com. URL consultato il 26 giugno 2022.
  13. ^ (TR) Murat Bardakçı - Abdülhamid’in 82 yaşında evsiz ve parasız kalan hanımı, devletten bir evde ‘bekçilik etme’ izni istiyor! - HABERTÜRK, su m.haberturk.com. URL consultato il 26 giugno 2022.
  14. ^ (EN) Mary Zirin e Christine D. Worobec, Women and Gender in Central and Eastern Europe, Russia, and Eurasia: A Comprehensive Bibliography Volume I: Southeastern and East Central Europe, Volume= II: Russia, the Non-Russian Peoples of the Russian, a cura di Irina Livezeanu con June Pachuta Farris, Routledge, 26 marzo 2015, p. 237, ISBN 978-1-317-45197-6.
  15. ^ (TR) Yeni Şafak, II. Abdülhamid Han'ın kızı Şadiye Sultana sorulan 3 soru ve verdiği cevap, su yenisafak.com, 16 aprile 2019. URL consultato il 26 giugno 2022.
  16. ^ a b c d (TR) Yılmaz Öztuna, Başlangıcından zamanımıza kadar büyük Türkiye tarihi: Türkiye'nin siyasî, medenî, kültür, teşkilât ve san'at tarihi, Ötüken Yayınevi, 1978, p. 165.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Douglas Scott Brookes, The Concubine, the Princess, and the Teacher: Voices from the Ottoman Harem, University of Texas Press, 2010, ISBN 978-0-292-78335-5.
  • (TR) Necdet Sakaoğlu, Bu mulkun kadin sultanlari: Valide sultanlar, hatunlar, hasekiler, kadinefendiler, sultanefendiler, Oglak Yayincilik, 2008, ISBN 978-9-753-29623-6.
  • (TR) Mustafa C. Uluçay, Padisahlarin kadinlari ve kizlari, Ankara, Otuken, 2011, ISBN 978-9-754-37840-5.