Acrosarco
L'acrosarco è un frutto semplice, esso abbandona la pianta madre senza rilasciare i semi i quali rimangono protetti dal frutto anche durante la loro diffusione, si dice perciò indeiscente. La parte che circonda il seme (pericarpo) è indifferenziato, in quanto manca lo strato che dovrebbe ricoprire il seme (endocarpo), la buccia del frutto (esocarpo) è carnosa e accrescente, essa prende origine dal perianzio o dal ricettacolo.[1][2] L’acrosarco è una bacca da ovario infero, ovvero è concresciuto con le pareti interne del ricettacolo e appare al di sotto del calice.
Esempi
[modifica | modifica wikitesto]L'esempio tipo del acrosarco è il frutto del Opuntia ficus-indica, comunemente conosciuto come fico d'India. Il frutto del fico d'India è una bacca carnosa, ha una sola cavità che alloggia i semi (uniloculare), ma ne contiene molti (polispermica), il suo peso varia da 150 a 400 g. Deriva dall’ovario infero aderente al ricettacolo fiorale perciò viene spesso considerato un falso frutto. Un altro esempio di acrosarco è Cistus salviifolius, Il frutto è giallo ed è una sorta di bacca il cui rivestimento deriva dal perianzio. I semi sono immersi in una polpa vischiosa.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Andrea Ferrari, La classificazione dei frutti, su BioPills, 8 agosto 2019. URL consultato il 27 luglio 2023.
- ^ ecosostenibile, Acrosarco: morfologia, caratteristiche botaniche e genesi di questo, su Un Mondo Ecosostenibile, 17 gennaio 2019. URL consultato il 27 luglio 2023.
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