Studente del Collegio Nazareno, appartenente al Cngei (Corpo Nazionale Giovani Esploratori Italiani - Sezione di Roma - associazione scout ancora oggi presente nel panorama italiano) e poi della Scuola allievi ufficiali[2], era stato chiamato alle armi in giovanissima età: i ragazzi del '99, dopo la disfatta di Caporetto, furono l'ultima classe arruolata nella prima guerra mondiale. Sottotenente di fanteria del 240º reggimento (brigata Pesaro), al comando del suo plotone, fu ucciso durante un'azione sul monte Pertica, gruppo del monte Grappa, pochi giorni prima della fine del conflitto[3]. Nel 1921 gli fu conferita la medaglia d'oro al valor militare. Cadlolo, morto circa due mesi dopo il compimento del diciannovesimo anno, fu una delle più giovani "medaglie d'oro" delle grande guerra[2][4].
«Primo fra i più valorosi, animato da intenso amor di Patria, guidò con l’esempio il suo plotone all’attacco del Pertica, formidabilmente munito a difesa, fra l’imperversare delle artiglierie e delle mitragliatrici nemiche. Ferito gravemente ad un ginocchio da bomba a mano, sotto i trinceramenti avversari, accrebbe la fede e l’ardore, in sé e nei suoi, raggiungendo la cima, irruppe primo nelle superate difese. Nel furioso corpo a corpo, che ne seguì, piegato sul ginocchio infranto, ma con cuore invitto incitò i suoi soldati a tener fermo, agitando un fazzoletto tricolore ed inneggiando alla Patria, finché una fucilata alla tempia ne troncò la giovane nobilissima vita.[1]» — Monte Pertica (Grappa), 24 ottobre 1918.
l'omonima scuola primaria, edificata nel 1925 su progetto [5]dell'architetto Fasolo in via della Rondinella, nel rione Ponte, ove nel cortile è presente un busto [6]del giovane[7] inaugurato l'8 maggio 1932[6]
^abcIl ragazzo che sventolava il fazzoletto tricolore] in Paolo Brogi, Eroi e poveri diavoli della grande guerra, Reggio Emilia, Imprimatur, 2014. Testo parziale in Google libri
^La guerra con l'Impero austro-ungarico si concluse il 4 novembre, undici giorni dopo la morte di Cadlolo.
^Adalgisa Belocchi Tosatti, Alberto Cadlolo la più giovane medaglia d'oro d'Italia, Roma, Tip. Vichi e Sparaciari, 1956.