Alectroenas

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Alectroenas
Alectroenas nitidissimus
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseAves
SottoclasseNeornithes
OrdineColumbiformes
FamigliaColumbidae
SottofamigliaRaphinae
TribùPtilinopini
GenereAlectroenas
G.R. Gray, 1840
Specie

Alectroenas G. R. Gray, 1840 è un genere della famiglia dei Columbidi.[1]

Esso comprende quattro specie, una delle quali ormai estinta. Già poco tempo dopo la sua scoperta, agli inizi del XIX secolo, il piccione blu di Mauritius era divenuti piuttosto raro. La causa della sua estinzione va attribuita al calo demografico dovuto alla caccia, alla distruzione dell'habitat e alla depredazione dei nidi da parte di specie invasive introdotte dall'uomo come ratti e macachi cinomolghi.[2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Come quasi tutti gli altri piccioni frugivori, anche i piccioni blu hanno corpo tozzo e pesante. Tuttavia, non sono specie particolarmente grandi. La maggior parte di essi presenta dimensioni solo leggermente più grandi di quelle di una tortora dal collare africana.

Tutte le specie presentano gran parte del piumaggio di colore blu scuro uniforme. Su testa e collo, invece, le piume assumono una colorazione rossastra o argentea. L'anello oculare è glabro e relativamente esteso. Le penne del collo sono lunghe e a forma di forcella. Le alette interne delle remiganti primarie esterne presentano una rientranza a forma di spatola[3].

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

I piccioni blu sono originari delle foreste sempreverdi di Mauritius, Madagascar, Seychelles e Comore.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Sono tutti arboricoli e si nutrono di bacche e frutti. Le abitudini riproduttive sono poco conosciute.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Il genere Alectronas comprende le seguenti specie:[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Columbidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 19 maggio 2014.
  2. ^ Birdlife Data Zone, URL consultato il 16 maggio 2009.
  3. ^ Gerhard Rösler: Die Wildtauben der Erde – Freileben, Haltung und Zucht, Verlag M. & H. Schaper, Alfeld-Hannover 1996, ISBN 3-7944-0184-0

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