Alessandro Calegari

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Alessandro Calegari (Brescia, 1699Brescia, 1765) è stato uno scultore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Brescia, altare della Madonna del Tabarrino nella Chiesa di San Giovanni Evangelista, Alessandro Calegari 1740-1745 circa

Fratello di Antonio, nasce a Brescia nei primi anni del Settecento dove muore nel 1765 circa. Molto unito al fratello, si forma artisticamente a Milano nella bottega dei Beretta[non chiaro] e poi a Venezia dagli eredi di Giovanni Baratta, allievo del Bernini. Opererà dal 1724-26 a Mannheim al servizio del Principe elettore (dove conosce Antonio Ferretti col quale lavorerà anche a Brescia). Successivamente si sposterà alla Landhaus di Innsbruck.

La sua arte è molto più improntata sulle vere linee barocche rispetto a quanto era arrivato il fratello Antonio, preferendo quindi perdersi nelle frastagliature e in brevi sinuosità. I primi tentativi sono comunque di carattere scadente: è il caso, ad esempio, di una fontana per il parco di palazzo Soardi, oggi Bruni-Conter. La fontana è addossata a un muro e si compone di una statua di Nettuno che colpisce con il tridente un delfino ai suoi piedi, dalle cui fauci sgorga l'acqua che ricade nella vasca sottostante. Il tutto è posto in una nicchia e contornato da un fondale architettonico. Nell'opera, Alessandro esprime le sue attente ricerche in campo anatomico, ma le masse risultano eccessivamente forzate dalla paura di non riuscire a dare il giusto effetto al movimento dei muscoli della divinità. Il putto in sommità, seduto su un delfino mentre suona un corno, è posto in una movenza esagerata. L'insieme è un po' stridente, poco riuscito, soprattutto perché si capisce che non è riuscito a causa dell'incapacità dell'autore di concretizzare la sua idea, che pure c'è ed è molto bella. Stesso discorso per le statue del palazzo della Biblioteca Queriniana sul fronte rivolto verso i giardini vescovili, comunque di alta qualità decorativa. Meglio impostati sono i putti della cornice scolpita dal fratello per la cappella della Madonna del Tabarrino nella chiesa di San Giovanni e il bassorilievo sottostante.

Ogni lavoro dimostra la costante volontà di riuscire nelle molli dolcezze tondeggianti del barocco attraverso un lavoro accuratissimo. A quanto pare, soleva fare modelli in creta delle sue statue e poi vestirli con piccoli abiti di tela sottile per migliorare il realismo del risultato finale.

Chiesa di Santa Maria della Carità a Brescia

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Le opere di Alessandro Calegari non sono molte e spesso affiancate a lavori del fratello Antonio:

Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Alessandro Calegari ebbe sette figli:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Giuseppe Sava, I Calegari - Una dinastia di scultori nell'entroterra della Serenissima, Silvana Editoriale, Milano, 2012.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giovanni Battista Carboni, Le pitture e sculture di Brescia che sono esposte al pubblico, Brescia 1760
  • Manoscritto anonimo, conservato nella Biblioteca Queriniana di Brescia con segnatura K.V.4, 1779
  • Stefano Fenaroli, Dizionario degli artisti bresciani, Brescia 1877
  • Giuseppe Sava, I Calegari - Una dinastia di scultori nell'entroterra della Serenissima, Silvana Editoriale, Milano, 2012
  • Fiorenzo Fisogni, Scultori e lapicidi a Brescia, dal tardo Classicismo al Rococo' (In Scultura in Lombardia. Arti plastiche a Brescia e nel Bresciano da XV al XX secolo. Skira 2010.)