Alkekengi officinarum
Alchechengi | |
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Alkekengi officinarum | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Superasteridi |
(clade) | Asteridi |
(clade) | Euasteridi |
(clade) | Lamiidi |
Ordine | Solanales |
Famiglia | Solanaceae |
Sottofamiglia | Solanoideae |
Tribù | Physaleae |
Genere | Alkekengi Mill., 1754 |
Specie | A. officinarum |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Sottoregno | Tracheobionta |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Ordine | Solanales |
Famiglia | Solanaceae |
Genere | Alkekengi |
Specie | A. officinarum |
Nomenclatura binomiale | |
Alkekengi officinarum Moench, 1802 | |
Sinonimi | |
Physalis alkekengi |
L'alchechengi (Alkekengi officinarum Moench, 1802) o frutto di Kenjo è una pianta perenne della famiglia delle Solanacee, che produce bacche commestibili. È l'unica specie nota del genere Alkekengi Mill., 1754.[1]
Generalità
[modifica | modifica wikitesto]L'alchechengi ha origini in Asia, a differenza delle altre specie dello stesso genere che sono originarie dell'America. Date le sue proprietà medicinali è coltivata fin dall'antichità.
È un'erbacea perenne e si riconosce facilmente per i calici che avvolgono la bacca, simili a piccole lanterne arancioni. Al tatto il calice ha consistenza quasi cartacea e spesso è poroso. Ci si aspetta un petalo ma se si cerca di spezzarlo è molto più tenace e resistente. Nonostante questo si apre facilmente a mani nude.
Non è da confondere con Physalis peruvianus (chiamato anche Cape gooseberry) che è della stessa forma e struttura ma beige o con Physalis ixocarpa che produce una bacca molto più grossa, verde o porpora, sempre simile a un pomodoro ma rivestita da un calice verde o porpora con forma simile all'alkekengi.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Fiore
[modifica | modifica wikitesto]Bianco, piccolo e a forma di campanella, spunta all'ascella delle foglie; tipici i calici arancioni di consistenza simile alla carta. Fioritura estiva (da luglio ad agosto).
Foglia
[modifica | modifica wikitesto]È verde chiara e ovale, di una lunghezza tra i 5 e gli 8 cm. Quando i frutti maturano lascia la sua sede. Le foglie e il rizoma sono velenosi perché contengono solanina che provoca mal di testa, vomito, nausea e diarrea che compaiono entro 2-24 ore. L'unico sintomo che dura più di 24 ore è la diarrea che può manifestarsi per più giorni.
Fusto
[modifica | modifica wikitesto]Può arrivare fino a 1m di altezza, è eretto, ramificato, subglabro ed angoloso.
Coltivazione
[modifica | modifica wikitesto]Si coltiva facilmente, dà origine ad un rizoma strisciante interrato molto profondamente: in questo modo è permessa la propagazione e la rivegetazione conseguente alla stasi invernale.
Terreno
[modifica | modifica wikitesto]Secco. Non è di grande importanza la sua composizione. L'habitat ideale è in boschi umidi o in siepi fino a 1000 m s.l.m.
Esposizione
[modifica | modifica wikitesto]La crescita della pianta è favorita dall'esposizione non diretta ai raggi solari.
Proprietà
[modifica | modifica wikitesto]Come molte altre specie del genere Physalis, contiene una grande varietà di fisaline.[2][3][4] Se isolati dalla pianta, questi svolgono attività antibatterica[5] e leishmanicida[6][7] in vitro.
Contiene anche caffeato di etile, 25,27-deidro-fisalina L, fisalina D e cuneataside E.[8]
Usi
[modifica | modifica wikitesto]Secondo l'uso popolare, possiede molte proprietà terapeutiche tra le quali spiccano azioni contro i calcoli renali e vescicali, come forte diuretico e inoltre anche come integratore di vitamina C.[9][10] I calici di colore arancione acceso tendente al rosso che avvolgono le bacche di questa specie rendono la pianta adatta a fini decorativi.
Bacche
[modifica | modifica wikitesto]Unica parte commestibile della pianta. In genere sono mature a settembre ed hanno la forma di una piccola ciliegia, mentre il gusto ricorda quello del lampone o quello del pomodoro. Dalle bacche si può ricavare un'ottima marmellata. Si possono mangiare da sole o aggiunte alle insalate. Se seccate leggermente si possono mettere sott'aceto o in salamoia. Contiene una grandissima quantità di vitamina C, acido citrico, tannino e zucchero. In erboristeria si usava per le malattie in cui c'era bisogno di un'azione diuretica marcata. Vengono preparate candite o ricoperte di cioccolato fondente.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Alkekengi officinarum, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 22 aprile 2024.
- ^ Matsuura, T, Kawai, M, Makashima, R e Butsugan, Y, Structures of physalin A and physalin B, 13,14-seco-16,24-cyclo-steroids from Physalis alkekengi var. Francheti., in Journal of the Chemical Society, Perkin Transactions 1, vol. 5, n. 5, 1970, pp. 664–70, DOI:10.1039/j39700000664, ISSN 0300-922X , PMID 5461642.
- ^ Qiu, L, Zhao, F, Jiang, Zh, Chen, Lx, Zhao, Q, Liu, Hx, Yao, Xs e Qiu, F, Steroids and flavonoids from Physalis alkekengi var. franchetii and their inhibitory effects on nitric oxide production., in Journal of Natural Products, vol. 71, n. 4, Apr 2008, pp. 642–6, DOI:10.1021/np700713r, PMID 18348534.
- ^ Kawai, M, Yamamoto, T, Makino, B, Yamamura, H, Araki, S, Butsugan, Y e Saito, K, The structure of physalin T from Physalis alkekengi var. franchetti., in Journal of Asian Natural Products Research, vol. 3, n. 3, 2001, pp. 199–205, DOI:10.1080/10286020108041391, ISSN 1028-6020 , PMID 11491395.
- ^ M.T.G. Silva, S.M. Simas, T.G. Batista, P. Cardarelli e T.C.B. Tomassini, Studies on antimicrobial activity, in vitro, of Physalis angulata L. (Solanaceae) fraction and physalin B bringing out the importance of assay determination, in Memórias do Instituto Oswaldo Cruz, vol. 100, n. 7, 2005, pp. 779–82, DOI:10.1590/s0074-02762005000700018, PMID 16410969.
- ^ leishmanicidal (archiviato dall'url originale il 15 maggio 2010).
- ^ Choudhary M.I., Yousaf S., Ahmed S., Samreen, Yasmeen K., Atta-ur-Rahmang, Antileishmanial physalins from Physalis minima, Chemistry and Biodiversity, 2005 2:9 (1164-1173).
- ^ YUAN Ye, XU Nan, BU Xian-kun, ZHAN Hong-li, ZHANG Meng-meng, Chemical constituents of Physalis alkekengivar. franchetii (Ⅱ), "Chinese Traditional and Herbal Drugs", su en.cnki.com.cn, Liaoning University of Traditional Chinese Medicine (archiviato dall'url originale il 19 marzo 2022).
- ^ Curarsi con le Erbe e le Piante.
- ^ Alchechengi - Erboristeria - Fitoterapia.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Physalis alkekengi
- Wikispecies contiene informazioni su Physalis alkekengi
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Chinese lantern, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | NDL (EN, JA) 00927976 |
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