Amimone (Eschilo)
Amimone | |
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Dramma satiresco di cui restano frammenti | |
Poseidone soccorre Amimone dal satiro in un quadro di Rupert Bunny | |
Autore | Eschilo |
Lingua originale | |
Genere | Dramma satiresco |
Prima assoluta | 468 a.C. circa[1] Teatro di Dioniso, Atene |
Personaggi | |
Poseidone Amimone Coro di satiri | |
Amimone è un dramma satiresco di Eschilo oggi perduto, ad eccezione di 2 frammenti.[2]
Trama
[modifica | modifica wikitesto]La terra di Argo era senz'acqua, poiché Poseidone aveva prosciugato anche le fonti a causa della sua rabbia contro Inaco, perché aveva testimoniato che la regione apparteneva a Era.
Danao invia le sue figlie ad attingere acqua: una di loro, Amimone, mentre era alla ricerca di acqua, scaglia un dardo contro un cervo e colpisce un satiro dormiente. Quello, alzatosi, tenta di violentarla; ma Poseidone appare sulla scena, il satiro fugge e Poseidone rivela ad Amimone:
«POSEIDONE: Il fato tuo è esser mia compagna,
e il mio essere il tuo compagno.»
Il dio, infine, le mostra le fonti a Lerna.[3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Fu rappresentato con Le supplici, Gli Egizi, Le Danaidi, secondo P.Oxy. XX, 2256 fr. 3.
- ^ In Ammonio, 37 (Valckenaer), Bachmann, Anecdota Graeca, II, 375, 8; Ateneo, XV, 490c.
- ^ Apollodoro, Biblioteca, II 1, a.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- D. F. Sutton, Aeschylus' Amymone, in "GRBS" XV (1974), pp. 193–202.