Anna di Danimarca (1532-1585)

Anna di Danimarca
Ritratto dell'elettrice Anna di Danimarca, Lucas Cranach il Giovane
Elettrice di Sassonia
In carica9 luglio 1553 –
1º ottobre 1585
PredecessoreAgnese d'Assia
SuccessoreAgnese Edvige di Anhalt
NascitaHaderslev, 22 novembre 1532
MorteDresda, 1º ottobre 1585
Casa realeOldenburg
PadreCristiano III di Danimarca
MadreDorotea di Sassonia-Lauenburg
Consorte diAugusto I, elettore di Sassonia
FigliElisabetta
Alessandro
Cristiano
Dorotea
Anna
Religioneluterana

Anna di Danimarca (Haderslev, 22 novembre 1532Dresda, 1º ottobre 1585) è stata una principessa danese e principessa consorte di Sassonia.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Era figlia di Cristiano III di Danimarca, re di Danimarca, Norvegia e Svezia, e di sua moglie, Dorotea di Sassonia-Lauenburg[1]. Sua madre le insegnò i principi di base per raccogliere piante medicinali e preparare rimedi erboristici. Dopo l'introduzione del protestantesimo in Danimarca nel 1537, fu cresciuta come una rigorosa luterana ortodossa[2].

Matrimonio[modifica | modifica wikitesto]

Nel marzo 1548 divenne promessa sposa di Augusto I di Sassonia, fratello minore e possibile erede del principe elettore Maurizio di Sassonia. Questo matrimonio servì per unire ancora di più la Danimarca con la Germania. L'Elettore da parte sua voleva stabilire migliori rapporti con le fazioni luterane. Il matrimonio ebbe luogo a Torgau il 7 ottobre 1548[3]. Fu la prima grande festa durante il regno dell'elettore Maurizio e la prima occasione per la linea albertina della casa di Wettin di presentarsi come Elettori di Sassonia, titolo che avevano ottenuto nel 1547[2].

Diede alla luce quindici figli[1][4]:

Anna e Augusto inizialmente vivevano a Weißenfels. Quando Augusto divenne elettore nel 1553 in seguito alla morte di suo fratello Maurizio, vissero principalmente a Dresda. Il loro matrimonio era considerato armonioso.

Anna di Danimarca era una grande scrittrice di lettere e conservò un buon archivio della sua corrispondenza. Le sue lettere forniscono una visione dettagliata della sua vita quotidiana e del suo coinvolgimento negli affari politici e religiosi del suo tempo. In Sassonia e in tutta Europa era considerata una persona di notevole influenza[2]. Era una sostenitrice molto attiva del luteranesimo e ha svolto un ruolo nella soppressione del cripto-calvinismo in Sassonia (1574-1577). Non è chiaro fino a che punto sia stata coinvolta nella dura persecuzione dei calvinisti che includeva torture e lunghi periodi di carcerazione[5]. Aveva buoni rapporti con altre case reali e principesche e spesso le veniva chiesto di agire come intermediaria, nei conflitti così come nelle trattative matrimoniali[2].

Agricoltura e farmacia[modifica | modifica wikitesto]

Durante la sua vita, Anna era nota per la sua abilità nella gestione di giardini e terreni agricoli. Nel 1578 il marito le affidò la gestione di tutte le sue tenute. Ha contribuito allo sviluppo dell'agricoltura in Sassonia introducendo nuove colture e nuove specie di bestiame e ha promosso l'introduzione dell'orticoltura praticata nei Paesi Bassi e in Danimarca. Ciò ha avuto un effetto positivo sull'economia della Sassonia, che è diventata una delle zone più prospere della Germania. Era un'esperta riconosciuta di tradizioni erboristiche e di rimedi erboristici preparati personalmente; ancora oggi viene considerata la prima farmacista donna in Germania[5]. Nel castello di Annaburg, da cui prende il nome, si trova il suo grande laboratorio e la sua biblioteca[2].

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Anna di Danimarca morì il 1 ottobre 1585 dopo una lunga malattia. Rimane una delle elettrici più conosciute della Sassonia, in parte a causa delle biografie scritte su di lei nel XIX secolo che sottolineano il suo ruolo tradizionale di "madre della nazione"[5].

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Cristiano I di Danimarca Dietrich di Oldenburg  
 
Edvige di Schauenburg  
Federico I di Danimarca  
Dorotea di Brandeburgo Giovanni l'Alchimista  
 
Barbara di Sassonia-Wittenberg  
Cristiano III di Danimarca  
Giovanni I di Brandeburgo Alberto III di Brandeburgo  
 
Margherita di Baden  
Anna del Brandeburgo  
Margherita di Sassonia Guglielmo III di Sassonia  
 
Anna d'Asburgo  
Anna di Danimarca  
Giovanni V di Sassonia-Lauenburg Bernardo III di Sassonia-Lauenburg  
 
Adelaide di Pomerania-Stolp  
Magnus I di Sassonia-Lauenburg  
Dorotea di Hohenzollern Federico II di Brandeburgo  
 
Caterina di Sassonia  
Dorotea di Sassonia-Lauenburg  
Enrico IV di Brunswick-Lüneburg Guglielmo IV di Brunswick-Lüneburg  
 
Elisabetta di Stolberg-Wernigerode  
Caterina di Braunschweig-Lüneburg  
Caterina di Pomerania-Wolgast Eric II di Pomerania-Wolgast  
 
Sofia di Pomerania-Stolp  
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Anne Oldenburg, Princess of Denmark, su The Peerage: a genealogical survey of the peerage of Britain as well as the royal families of Europe. URL consultato il 21 ottobre 2016.
  2. ^ a b c d e Katrin Keller, Anna von Dänemark, Kurfürstin von Sachsen, su Sächsische Biografie, Institut für Sächsische Geschichte und Volkskunde., 13 novembre 2007. URL consultato il 21 ottobre 2016.
  3. ^ Oldenburg 2
  4. ^ Wettin 10
  5. ^ a b c Rolf Naumann, Anna, Kurfürstin von Sachsen, su Neue Deutsche Biographie, 1953. URL consultato il 21 ottobre 2016.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (DE) Hans-Joachim Böttcher, Elisabeth von Sachsen und Johann Kasimir von der Pfalz: Ein Ehe- und Religionskonflikt [Elisabeth of Saxony and John Casimir of the Palatinate: A Marital and Religious Conflict], Dresden, Dresdner Buchverlag, 2018, ISBN 978-3-946906-06-3.
  • Reinhard Delau, From the history of Ostragehege (3): rise and fall of the Ostra chamber estate, in SZ, 1º novembre 1995.
  • (DE) Heath Inhetveen, Agrarpionierinnen. Women as bearers of the agricultural progress, in Hermann Heidrich (a cura di), Frauenwelten: Arbeit, Leben, Politik und Perspektiven auf dem Land [Women's Worlds: Work, life, politics and prospects in the country], Bath Windsheim, Verl Franconian Open-air Museum, 1999, ISBN 3-926834-41-2.
  • (DE) Katrin Keller, Princess Anna of Saxony. Of possibilities and limits of a "mother country", in Jan Hirschbiegel e Werner Paravicini (a cura di), Das Frauenzimmer: die Frau bei Hofe in Spätmittelalter und früher Neuzeit [The Women's Room: The woman at the court in late medieval and early modern], Stuttgart, Thorbecke, 2000, ISBN 3-7995-4511-5.
  • Thomas Klein, The battle for the 2nd Reformation in Saxony 1586-91, in Mitteldt. Research, vol. 25, 1962.
  • Otto Posse, The House of Wettin, Leipzig, Giesecke & Devrient, 1897.
  • Hellmut Robbers, Gardening and landscape design, in The Union, vol. 4, June 1994.
  • Ursula Schlude, The Hofhalterin. Princess Anna of Saxony 1532 - 1585, Women of the Renaissance, WDR, 2000.
  • Ursula Schlude, Heath Inhetveen e Albrecht High, From the shops of the Princess, in Research (Magazine of the DFG), vol. 2, 2005, pp. 22–24.
  • Otto Eduard Schmidt, Saxon raids, Leipzig, Grunow, 1913.
  • Konrad Sturmhoefel, Princess Anna of Saxony. A political and sittengeschichtliches picture of life from the XVI. Century, Leipzig, Haberland, 1905.
  • August Richard Victor, The Elector of Saxony, Chancellor Nicholas Krell, Dresden, Kuntze, 1859.
  • Carl von Weber, Anna, Duchess of Saxony Churchill, Leipzig, Tauchniz, 1865.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

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