Antonio di Borgogna (1421-1504)

Antonio di Borgogna
Antonio, il Gran Bastardo di Borgogna, ritratto da Rogier van der Weyden
Conte de la Roche-en-Ardenne
Stemma
Stemma
In carica1478 –
1504
Altri titoliConte di Sainte-Menehould, di Grandpré, di Châtillon-sur-Marne, di Château-Thierry
Signore di Beveren
NascitaLizy, 1421
MorteCalais, 4 maggio 1504
DinastiaValois-Borgogna
PadreFilippo III di Borgogna
MadreJeanne de Presles
ConsorteJeanne-Marie de La Vieville
FigliFilippo
Giovanna
Maria
N.N., legittimi
Antonio,
Nicolas, illegittimi
ReligioneCattolicesimo

Antonio di Borgogna detto il Gran Bastardo di Borgogna (Lizy, 1421Calais, 4 maggio 1504) è stato uno dei figli illegittimi del duca Filippo III di Borgogna.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque da un'amante di Filippo III di Borgogna, Jeanne Lemaire detta Janne de Presles.

Alla morte del fratellastro Cornelio, ebbe il titolo da questi precedentemente tenuto di Gran Bastardo di Borgogna. Giovane di bell'aspetto e mecenate, ricevette un brutto colpo durante l'assedio di Beauvais, dove si ritiene che andarono persi tra i suoi arazzi più belli, oltre che collane ed anelli di gran lusso. Tra il 1475 e il 1476 egli fu mandato in quanto diplomatico presso il re di Inghilterra, sostò in Bretagna, e intorno allo stesso periodo fu diplomatico presso la corte di Napoli di Ferdinando I d'Aragona, il regno al momento del suo passaggio dalla casata Angioina a quella Aragonese, era diventato l'alleato naturale dei Borgognoni in lotta con la Francia entrambi per diversi motivi. Entrambe le corti, quella di Borgogna e quella di Napoli, si influenzarono a vicenda, e la moda e l'eleganza borgognona influenzarono la moda e l'arte regnicola per tutta la seconda metà del XV secolo. Antonio fu poi mandato dal fratellastro a partecipare alla conquista del Ducato di Lorena. Assistette il suo fratellastro, il duca di Borgogna Carlo il Temerario, che gli dette il comando delle armate in terra borgognona. Durante la battaglia di Nancy, nella quale Carlo trovò la morte, Antonio fu fatto prigioniero. Entrò poi a servizio del re Luigi XI di Francia, divenendo un apprezzato consigliere.

Nel 1478 gli fu data la contea di Grandpré e nel 1480 fu fatto cavaliere dell'Ordine di San Michele. Fu legittimato nel 1485 da Carlo VIII. Ormai anziano passò i suoi ultimi anni a tessere alleanze con Massimiliano d'Austria. Verso la fine del secolo si spostò a Calais, dove trascorse i suoi ultimi anni, morirà nel 1504.

Fu un bibliofilo, collezionista di codici miniati, al cui nome è legato il Maestro di Antonio di Borgogna, commissionò anche le miniatura per le Cronache di Froissart, illustrate poi in 4 volumi . Fu anche bravo sportivo: la freccia che si ritrova nel suo ritratto dipinto da Van der Weyden è probabilmente un riferimento alla sua vittoria nella gara di tiro con l'arco a Bruges nel 1463.

Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Sposò nel 1459 Jeanne-Marie de La Vieville, da cui ebbe:

  • Filippo (v. 1450 - 1498), signore di Beveren;
  • Giovanna (morta nel 1511);
  • Maria, morta giovane;
  • una figlia.

Ebbe due figli naturali da Marie de Braem:

  • Antonio, signore di Wakken;
  • Nicolas (+ 1520), prete.

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Filippo II, duca di Borgogna Giovanni II, re di Francia  
 
Bona di Lussemburgo  
Giovanni, duca di Borgogna  
Margherita III, contessa di Fiandra Luigi II, conte di Fiandra  
 
Margherita di Brabante  
Filippo III, duca di Borgogna  
Alberto I, duca di Baviera Ludovico, imperatore del Sacro Romano Impero  
 
Margherita II, contessa di Hainaut  
Margherita di Baviera  
Margherita di Brieg Ludovico I, duca di Brieg  
 
Agnese di Sagan  
Antonio, conte de la Roche-en-Ardenne  
 
 
 
Louis Raoul de Presles  
 
 
 
Jeanne de Presles  
 
 
 
Jeanne de Lisy  
 
 
 
 

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN38073821 · ISNI (EN0000 0000 7991 3072 · CERL cnp00862363 · LCCN (ENnr99011634 · GND (DE13225588X · BNF (FRcb13176811h (data) · WorldCat Identities (ENlccn-nr99011634
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