Armorum iudicium (Pacuvio)
Il giudizio delle armi | |
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Tragedia di cui restano frammenti | |
Suicidio di Aiace, dipinto di Nicolas Poussin | |
Autore | Marco Pacuvio |
Titolo originale | Armorum iudicium |
Lingua originale | |
Genere | Cothurnata |
Composto nel | II secolo a.C. |
L'Armorum iudicium (Il giudizio delle armi) è una tragedia (cothurnata) del tragediografo latino Marco Pacuvio (circa 220-130 a.C.) di cui restano oggi solo alcuni frammenti.[1][2] Realizzata forse a partire da un originale non pervenuto del tragediografo greco Eschilo,[1] l'opera trattava la storia, connessa al Ciclo Troiano,[2] della follia e della morte di Aiace Telamonio:[3] durante le celebrazioni dei giochi funebri per la morte di Achille, Aiace si disputa con Odisseo le armi dell'eroe defunto. Esse vengono assegnate ingiustamente da una giuria all'eroe di Itaca, e dunque Aiace, accecato dalla follia per volere divino, stermina un gregge di pecore convinto di star combattendo i capi achei, e, tornato, in sé, si uccide per il dolore e la vergogna.[3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- William Beare, I Romani a teatro, traduzione di Mario De Nonno, Roma-Bari, Laterza, gennaio 2008 [1986], ISBN 978-88-420-2712-6.
- Giancarlo Pontiggia e Maria Cristina Grandi, Letteratura latina. Storia e testi, Milano, Principato, marzo 1996, ISBN 978-88-416-2188-2.