Ascanio I Piccolomini

Ascanio I Piccolomini
arcivescovo della Chiesa cattolica
 
Incarichi ricoperti
 
Nato1548 a Siena
Ordinato presbiteroin data sconosciuta
Nominato arcivescovo3 luglio 1579 da papa Gregorio XIII
Consacrato arcivescovo11 settembre 1579 dal vescovo Spinello Benci
Deceduto13 maggio 1597 a Siena
 
Stemma del vescovo Piccolomini

Ascanio I Piccolomini (Siena, 1548Siena, 13 maggio 1597) è stato un arcivescovo cattolico e scrittore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Discendente di papa Pio II, compì studi letterari e giuridici nelle università di Perugia e di Bologna, dove si laureò, quindi, rientrato a Siena, intraprese la carriera ecclesiastica senza tralasciare gli studi letterari e linguistici, pubblicando alcune opere, fra cui un piccolo dizionario della lingua italiana, andato tuttavia perduto.[1] Fu anche cultore di filosofia e scienze.[2]

Al servizio del cardinale Alessandro Sforza come suo segretario, divenne poi coadiutore dell'arcivescovo di Siena Francesco Maria Bandini, ebbe quindi la nomina ad arcivescovo di Colossi da papa Gregorio XIII, per essere poi nominato – nel 1589 – V arcivescovo di Siena, che si adoperò a rinnovare secondo le nuove disposizioni stabilite dal Concilio di Trento, nonché alla ristrutturazione degli edifici di culto. In questo periodo si dedicò nuovamente agli studi letterari (alla poesia, in particolare) e linguistici, pubblicando altre opere.

A causa di un progressivo peggioramento della sua salute, che lo afflisse dai primi anni '90 in poi, morì nella sua città natale il 13 maggio 1597.

Opere principali[modifica | modifica wikitesto]

  • Due sonetti in morte del sig. duca di Parma Alessandro Farnese, inuitto capitano generale: l'uno di monsig. Ascanio Piccolomini, arciuescouo di Siena, e l'altro del sig. Diomede Borghesi, Stamperia del Bonetto, Siena, 1592.
  • Rime di monsig. Ascanio Piccolomini: fatte la maggior parte nella primauera dell'eta sua. Et alla fine d'esse, saranno dodici imprese del medesimo, le quali tosto haueranno anco in luce l'esposizioni loro, Stamperia del Bonetto, Siena, 1594.
  • Due sonetti, che monsignor Ascanio Piccolomini arciuesc.o di Siena fece alla villa, doppo il suo ritorno da Roma, di giugno nel 1595, Stamperia del Bonetto, Siena, 1595.
  • Auuertimenti ciuili estratti da monsign. Ascanio Piccoluomini arciu. di Siena. Da sei primi libri degl'Annali di Cornelio Tacito. Dati in luce da Daniello Leremita gentilhuomo del ser. g. di Toscana, Firenze, 1609 (a cura di Daniele Eremita e Silvio Piccolomini).

Genealogia episcopale[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Per le brevi notizie biografiche qui delineate, si fa riferimento a: Franco Tomasi, "Piccolomini, Ascanio", in Dizionario Biografico degli Italiani, Volume 83, Anno 2015.
  2. ^ Cfr. Narciso Mengozzi, "Ascanio Piccolomini, quinto arcivescovo di Siena", in Bollettino senese di storia patria, XIX (1912) pp. 249-353.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Franco Tomasi, "Piccolomini, Ascanio", in Dizionario Biografico degli Italiani, Volume 83, Anno 2015.
  • Alessandra Anteghini Palumbo, "Aforistica tacitiana del Cinquecento: Ascanio Piccolomini", in Annali della Facoltà di scienze politiche dell'Università di Genova, VI-VII (1978-79) pp. 445–488; VIII-X (1980-82) pp. 47–71.
  • Gaetano Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica da S. Pietro sino ai nostri giorni, 103 voll., Tipografia Emiliana, Venezia, 1840-61, Vol. LII.
  • Narciso Mengozzi, "Ascanio Piccolomini, quinto arcivescovo di Siena", in Bollettino senese di storia patria, XIX (1912) pp. 249–353.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Arcivescovo titolare di Colossi Successore
- 3 luglio 1579 - 28 maggio 1588 Giuseppe Ferrerio
Predecessore Arcivescovo metropolita di Siena Successore
Francesco Bandini Piccolomini 28 maggio 1588 - 13 maggio 1597 Francesco Maria Tarugi, C.O.
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