Associazione italiana guide e scouts d'Europa cattolici

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Associazione Italiana Guide e Scouts d'Europa Cattolici
della
Federazione dello
Scautismo Europeo
Logo della
Associazione Italiana Guide e Scouts d'Europa Cattolici
della Federazione dello Scautismo Europeo (UIGSE-FSE), usata anche nell'orifiamma
Associazione scout
AmbitoItalia
AffiliazioniUIGSE-FSE
Data di fondazione14 aprile 1976
Fondatore/iAlcuni capi provenienti dall'ASCI[1]
Iscritti20.195[2]
PresidenteFrancesco Di Fonzo
vice PresidenteElena Pillepich
Assistente generaledon Zbigniew Formella SDB
Commissaria generale GuidaAdelaide Cantono di Ceva
Commissario generale ScoutFabrizio Cuozzo
Sede
Via Anicia 10, Roma
 
Sito web

L'Associazione Italiana Guide e Scouts d'Europa Cattolici della Federazione dello Scautismo Europeo, indicata anche come Scouts d'Europa - FSE, è la seconda associazione scout italiana per numero di iscritti. A livello internazionale è membro dell'Unione Internazionale delle Guide e Scouts d'Europa - Federazione dello Scautismo Europeo (UIGSE-FSE). Sul piano nazionale è un movimento educativo che ha lo scopo di formare buoni cristiani e buoni cittadini secondo il metodo autentico e nello spirito del movimento scout ideato e realizzato da Robert Baden-Powell, interpretato cattolicamente e armonizzato con l’indole della gioventù italiana, nello spirito della fraternità europea.

Caratteristiche

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L'Associazione Italiana Guide e Scouts d'Europa Cattolici si è costituita a Roma il 14 aprile 1976 da un gruppo di capi che avevano fatto parte dell'Associazione scouts cattolici italiani (ASCI) e dell'Associazione guide italiane (AGI). Alcuni di essi erano fuoriusciti dall'ASCI e/o dall'AGESCI per dissidi metodologici, ma la maggior parte dei fondatori non aveva voluto aderire a quest'ultima.

Dichiara di voler perseguire l'educazione dei ragazzi e delle ragazze secondo la metodologia tradizionale dello scautismo e del guidismo ideati da Robert Baden-Powell, applicandone fedelmente il metodo così come descritto nei testi del fondatore e interpretato nella tradizione dello scautismo cattolico italiano[3] dalla quale l'associazione riprende la struttura organizzativa e metodologica.

È una delle associazioni scout di ispirazione cattolica che si propone una educazione in linea con il magistero della Chiesa cattolica, dalla quale è riconosciuta.

L'associazione è apartitica e indipendente da ogni schieramento politico, essa promuove un impegno politico quale "buon cittadino".
I soci non possono intervenire in uniforme, né in quanto membri dell'Associazione, a riunioni o manifestazioni di carattere politico, partitico o sindacale e in nessun caso possono coinvolgere l'Associazione stessa a fini che non sono quelli suoi propri fissati dalla statuto; non possono inoltre essere dirigenti o attivisti di partiti o movimenti politici.

È riconosciuta dallo Stato italiano con DPR n.240 del 18-3-1985 pubblicato sulla G.U. del 7-6-85 e dalla Conferenza Episcopale Italiana con Decreto n. 959/98 del 15/10/1998, non è, tuttavia, parte dell'Associazione mondiale guide ed esploratrici (AMGE) e dell'Organizzazione mondiale del movimento scout (OMMS) in quanto queste riconoscono una sola associazione o federazione per paese (nel caso dell'Italia, la Federazione italiana dello scautismo). Mantiene relazioni con l'AGESCI e con il MASCI.

L'organo ufficiale di stampa è la testata Scout d'Europa.

Organizzazione

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Gruppo di scouts d'Europa a un campo che chiamano "San Giorgio".

L'associazione è diffusa in 17 regioni italiane (non è presente in Valle d'Aosta, Basilicata e Sardegna) con 217 gruppi locali.

I gruppi sono riuniti in quattro commissariati regionali (nord, sud, est, ovest) i quali sono organizzati ognuno in più distretti.

Livello nazionale

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L'associazione a livello nazionale è guidata dal Consiglio Direttivo e dal Commissariato Nazionale.
Il Consiglio Direttivo è composto: dal Presidente, dal Vice Presidente, dal Commissario Generale Scout, dalla Commissaria Generale Guida, dal Segretario Generale, dal Tesoriere Generale, dall'Assistente Generale.
Il Commissariato Nazionale è composto: dal Commissario Generale Scout, dalla Commissaria Generale Guida, dall'Assistente Generale, dai sei commissari nazionali di branca con i relativi assistenti nazionali.

Ogni commissario di branca è affiancato da una pattuglia nazionale composta da capi esperti e affiancati da un Assistente Spirituale di branca. Tale pattuglia è incaricata di seguire la formazione capi, proporre e organizzare attività nazionali di branca, organizzare e dirigere eventi di branca nazionali e internazionali (nella branca lupetti il commissario nazionale è chiamato Akela d'Italia e l'assistente Baloo d'Italia. Talvolta viene utilizzato anche l'espressione "Rupe d'Italia" sebbene questa non sia ufficiale[4]).
Gli eventi comuni indipendenti dalle branche sono gestiti dal Consiglio Nazionale[5].

Il ruolo di rappresentanza dell'associazione è ricoperto dal Presidente e dal Vicepresidente (quest'ultimo di sesso opposto del presidente), dai due Commissari Generali (a cui viene riconosciuto il titolo di vice presidente) e dal suo Assistente Generale.

Il Consiglio Direttivo è eletto dal Consiglio Nazionale.

I commissari nazionali sono nominati dal Consiglio Direttivo.

L'Assistente generale e gli Assistenti di branca sono nominati dalla Conferenza Episcopale Italiana su proposta del Consiglio Direttivo.

L'assemblea generale, composta da tutti i capi in possesso di Brevetto di Capo, si riunisce ogni tre anni per approvare la relazione e il programma triennale, il bilancio associativo, per eleggere i consiglieri nazionali e per deliberare sulla vita e gli orientamenti dell'Associazione.

Organigramma del livello nazionale dell'organizzazione (dal 2018 al 2021)

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  • Presidente: Francesco Di Fonzo
    • Consiglio Nazionale
  • Vice presidente: Elena Pillepich
  • Assistente generale: don Zbigniew Formella SDB
  • Commissario generale scout (responsabile del settore maschile): Fabrizio Cuozzo
    • Commissario nazionale branca Lupetti (Akela d'Italia): Mimmo Mandalà
    • Assistente nazionale Lupetti (Baloo d'Italia):
      • Pattuglia nazionale Lupetti
    • Commissario nazionale branca Esploratori: Lorenzo Polito
    • Assistente nazionale branca Esploratori:
      • Pattuglia nazionale Esploratori
      • Pattuglia tecnica nazionale Esploratori (PTNE)
      • Pattuglia Nautica branca Esploratori
    • Commissario nazionale branca Rover: Riccardo Muratore
    • Assistente nazionale branca Rover:
      • Pattuglia nazionale Rover
  • Commissaria generale Guida (responsabile del settore femminile): Adelaide Cantono di Ceva
    • Commissaria nazionale branca Coccinelle: Michela Lazzeri
    • Assistente nazionale Coccinelle:
      • Pattuglia nazionale Coccinelle
    • Commissaria nazionale branca Guide: Laura Anni
    • Assistente nazionale Guide:
      • Pattuglia nazionale Guide
    • Commissaria nazionale branca Scolte: Barbara Orioni
    • Assistente nazionale Scolte:
      • Pattuglia nazionale Scolte
    • Pattuglia nazionale tecnica femminile (riunisce la pattuglia tecnica di Coccinelle e Guide)
  • Segretario generale: Cataldo Pilato
  • Tesoriere generale: Fabio Sommacal

Livello regionale e di distretto

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La struttura regionale e di distretto rispecchia quella nazionale.

La Regione è guidata da un Commissario Regionale, nominato dal Consiglio Direttivo su proposta dei capi della regione, da un Vice Commissario Regionale (di sesso opposto a quello del commissario regionale), dall'Assistente Regionale. Anche a livello regionale sono presenti delle pattuglie di branca guidate da Incaricati Regionali di Branca.

I Commissariati Regionali possono organizzare attività od eventi regionali, collaborano alla formazione capi organizzando la formazione preliminare ai campi scuola (organizzati dal nazionale), hanno compito di rappresentanza e di mantenere relazioni con la diocesi o le diocesi in cui sono presenti i loro gruppi o dove essi fanno attività e di vigilare sull'operato dei gruppi e dei capi della regione di competenza.

Per rendere più agevole il lavoro le regioni possono essere suddivise in uno o più distretti a cui delegare parte dei compiti, secondo quanto stabilito nelle Norme Direttive dell'associazione.

Il Commissariato di Distretto è guidato da un Commissario di Distretto nominato dal Consiglio Direttivo su proposta del commissario regionale e dei capi del distretto. Anche a livello di distretto sono presenti degli Incaricati di Branca di Distretto.

Livello locale

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A livello locale le attività sono gestite dal gruppo scout.

La comunità di educatori responsabile del gruppo è il Consiglio di Gruppo, composto dal capo gruppo, dall'assistente di gruppo, dal rappresentante dell'ente promotore, dai capi e assistenti delle singole unità, da tutti i soci dirigenti in servizio nel gruppo e da un rappresentante delle famiglie per ciascuna unità.

La Direzione di Gruppo si occupa delle gestione corrente del gruppo ed è composta dal Capo Gruppo, dai Capi Unità e dagli Assistenti Spirituali del gruppo. Oltre a ciò, la direzione di gruppo intrattiene rapporti con le istituzioni locali amministrative ed ecclesiali

Il capo gruppo e i capi unità hanno uno o più aiuti che collaborano con loro nella organizzazione delle attività.

Con una delibera del consiglio nazionale del 28-29 marzo 2009, sono state introdotte importanti modifiche alle norme direttive circa un riassesto della funzione delle regioni e dei distretti e circa loro distribuzione.

Tale modifica tende ad aumentare il potere (e l'efficacia) dei distretti quale struttura di prossimità ai gruppi, creando regione più ampie che possano meglio garantire l'omogeneità associativa nella corretta applicazione del metodo.

Secondo la delibera del Consiglio Direttivo del 17-18 aprile 2010, sono state create 4 aree regionali che sono Nord (Liguria, Piemonte, Lombardia, Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli Venezia Giulia), Est (Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo, Molise e Puglia), Ovest (Toscana, Lazio, Umbria e Campania) e Sud (Sicilia e Calabria)

L'associazione utilizza il metodo tradizionale dello scautismo cattolico italiano tramite l'intereducazione, ovvero l'educazione di ragazzi e ragazze in unità parallele divise per sesso e per età.

Nell'associazione sono previste 6 branche, 3 maschili e 3 femminili per le varie età. La formazione capi è coordinata dal Commissariato Nazionale ed è attuata da ogni branca in maniera autonoma.

L'intereducazione

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Propriamente intereducazione significa "educazione all'altro", non necessariamente in riferimento a persona di altro sesso. L'altro può essere, quindi, qualsiasi persona incontrata: un compagno di scuola, un amico e, nell'ambito scout, uno squadrigliere o un Capo.

In tal senso, lo scautismo fa già costantemente intereducazione, in quanto educa i ragazzi e le ragazze a crescere e maturare prevalentemente nel rapporto con gli altri. In questo tipo di educazione, però, gioca un ruolo particolare il rapporto uomo-donna, l'incontro dell'altro quando è diverso per sesso e, quindi, sensibilità, carattere e modo di essere. Ecco, quindi che il termine "intereducazione" acquista spesso un senso più ristretto: non più solo "educazione all'altro", ma "educazione all'altro sesso".

Il concetto di intereducazione, anche se inteso con questo significato, non può comunque essere confuso con il termine coeducazione: non è una educazione fatta insieme, ma un educare all'altro, partendo dalle specificità proprie di ciascun individuo, inteso pienamente nella sua femminilità o mascolinità. Questo concetto è il presupposto che consente di sfociare successivamente nel momento dell'incontro e della collaborazione tra i due sessi; centrale è il ruolo dello scambio, a tutti i livelli e in tutti i campi, delle rispettive ricchezze proprie dei ragazzi e delle ragazze, per la mutua integrazione psicologica, culturale e spirituale.

Questo per tenere "debito conto, in tutto il ciclo educativo, della differenza di sesso e del fine particolare che all'uno e all'altro sesso la divina Provvidenza ha stabilito nella famiglia e nella società" (Decreto Conciliare sull'educazione cristiana § 8).

Al proposito Giovanni Paolo II ricorda:

«La Chiesa, col dovuto rispetto per la diversa vocazione dell'uomo e della donna, deve promuovere nella misura del possibile nella sua stessa vita la loro uguaglianza di diritti e di dignità: e questo per il bene di tutti, della famiglia, della società e della Chiesa.

È evidente però che tutto questo significa per la donna non la rinuncia alla sua femminilità né l'imitazione del carattere maschile, ma la pienezza della vera umanità femminile quale deve esprimersi nel suo agire, sia in famiglia sia al di fuori di essa, senza peraltro dimenticare in questo campo la varietà dei costumi e delle culture.»

Nella FSE questo principio si realizza in unità distinte per età e per sesso. La FSE crede in uno scautismo al maschile e al femminile che tenga conto delle rispettive caratteristiche di virilità e di femminilità, in modo da aiutare la formazione di uomini e donne di carattere, capaci di giocare il loro ruolo nella famiglia, nella Chiesa e nella società civile. Per questo ritiene che un'unica Associazione a due sezioni risponda più profondamente alle esigenze attuali, senza togliere nulla al positivo che appartiene alla tradizione ASCI e AGI.

Sezione Femminile

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La sezione femminile utilizza una metodologia che segue la tradizione dell'AGI usando quali testi fondamentali Scautismo per ragazzi, Il libro dei capi e Guida da te la tua Canoa.

Branca Coccinelle

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La Branca Coccinelle è organizzata in Cerchi e rivolta a bambine tra gli 8 e gli 11 anni.

Ogni Cerchio, guidato da una Capo Cerchio e da una o più Aiuti-Capo vive nell'ambiente del "Bosco".

Ogni Cocci (è il nome dato a ogni aspirante-Coccinella) impara a vivere in questo mondo fantastico e a seguirne la legge lungo il Sentiero del prato e, una volta dimostrato il suo impegno con il superamento di alcune prove in cui cerca di migliorare se stessa, può chiedere di pronunciare la Promessa del Cerchio e diventare una Coccinella.

La formazione della Coccinella continua con il Sentiero del bosco che conduce la coccinella al Mughetto e si conclude con il Sentiero della montagna che la conduce alla Genziana.

Patrono della Branca Coccinelle è San Francesco d'Assisi.

Il motto della branca è "Eccomi!"

La Branca Guide è organizzata in Riparti ed è rivolta a ragazze tra gli 11 e i 16 anni.

Ogni Riparto è formato da 2 o più squadriglie di ragazze, ovvero un gruppetto dove le ragazze vivono l'avventura del guidismo. Qualora fosse presente una sola Squadriglia (per mancanza di ragazze o nel caso di un Gruppo in formazione) la Squadriglia prende il nome di "Squadriglia libera" che fa riferimento al Riparto più vicino a essa.

La strutturazione del Metodo, del Riparto e della progressione della Guida sono quelli propri dello Scautismo Cattolico sviluppato nell'AGI: ogni Guì (è il nome dato a ogni aspirante-Guida) con il superamento delle prime prove è ammessa a pronunciare la Promessa, il suo cammino continua poi con il raggiungimento del livello di "Guida di Seconda Classe" e di "Guida di Prima Classe".

Il raggiungimento dei vari livelli è subordinato al superamento di alcune prove tecniche e all'impegno della Guida, ciò viene valutato dalla Corte d'Onore.

Patrono della Branca Guide è San Giorgio.

Il motto della branca è "Estote Parati!" (Sii preparato/a)

Branca Scolte

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La Branca Scolte costituisce l'ultimo gradino nella maturazione della ragazza ed è rivolta a ragazze tra i 16 e i 21 anni.

Le Scolte sono riunite in Fuochi costituiti da Scolte Semplici e Scolte Viandanti.

  • Le Scolte Semplici sono le Scolte appena giunte in Fuoco.
    Queste non hanno ancora aderito formalmente alla comunità con la firma della Carta di Fuoco e sono riunite in un'apposita "Equipe". Oltre che alla normale vita di Fuoco l'Équipe Scolte Semplici si riunisce per un cammino che le porti a prendere coscienza delle scelte richieste nella Carta di Fuoco.
    In tale cammino, guidato dalla Capo Fuoco, possono essere accompagnate da una Aiuto Capo Fuoco.
  • Firmata la Carta di Fuoco, la Scolta diviene Scolta Viandante e continua il suo cammino fondato su: Comunità, Strada, Servizio e Fede, questo cammino prevede anche il servizio come Aiuto Capo in un Cerchio di Coccinelle o in un Riparto Guide del Distretto di appartenenza o un servizio rivolto verso l'esterno dello Scautismo. In casi eccezionali, la Scolta vicina alla Partenza assume il servizio di Capo F.F. (Facente Funzione).

Tale cammino si conclude con la richiesta della Partenza durante la quale la Scolta viene investita con le insegne delle R-S.

Patrona della Branca Scolte è Santa Caterina da Siena.

Il motto della branca è "Servire!"

I motti adottati rappresentano l'impegno preso, che varia e cresce con l'età e l'esperienza. Alla fine del percorso lo si può riassumere in "Eccomi, sono pronta a servire."

Sezione Maschile

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La sezione maschile utilizza la metodologia tradizionale dell'ASCI usando quali testi fondamentali il Manuale dei lupetti, Scautismo per Ragazzi, La strada verso il successo, Il libro dei capi.

Branca Lupetti

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La Branca Lupetti è costituita da Branchi di bambini tra gli 8 e gli 11 anni. Ogni Branco rivive l'ambientazione della giungla di Rudyard Kipling ed è guidato da un Consiglio di Branco formato da capi detti Vecchi Lupi: il Capo Branco porta il nome di Akela, l'Assistente Ecclesiale Baloo e gli altri capi i nomi di altri personaggi positivi presenti nelle storie di Mowgli (Bagheera, Kaa, Phao, ecc).

Il Cucciolo (è chiamato così l'aspirante Lupetto) comincia la sua Pista diventando alcuni mesi dopo, con la pronuncia della promessa, una "Zampa Tenera".

Il suo cammino rispecchia fedelmente quanto proposto da B.-P. nel Manuale dei Lupetti e applicato in ASCI nell'interpretazione di Fausto Catani, esso è fatto di prove in cui il lupetto cerca di migliorarsi continua con il raggiungimento della Prima Stella (il primo occhio aperto sulla giungla) e successivamente con la Seconda Stella (l'apertura del secondo occhio). Al termine del cammino del Lupetto vi è il Lupo Anziano.

A differenza delle precedenti tappe il Lupo Anziano non viene assegnato dall'Akela del Branco bensì da Akela d'Italia stesso.

Patrono della Branca Lupetti è san Francesco d'Assisi.

Branca Esploratori

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La Branca Esploratori è organizzata in Riparti ed è rivolta a ragazzi tra gli 11 e i 16 anni.

Ogni Riparto è formato da 2 o più squadriglie di ragazzi che attraverso lo "spirito di banda" (inteso in senso positivo) vengono responsabilizzati e incoraggiati a vivere con "spirito di avventura" il loro cammino. Qualora fosse presente una sola Squadriglia (per mancanza di ragazzi o nel caso di un Gruppo in formazione) la Squadriglia prende il nome di "Squadriglia Libera" che fa riferimento al Riparto più vicino a essa.

La strutturazione del Metodo, del Riparto e della progressione dello Scout sono quelli proposti in Scautismo per Ragazzi così come intesi nella tradizione italiana dall'ASCI: ogni ragazzo che si presenta al Riparto viene ammesso come Novizio dalla Corte d'Onore, successivamente con il superamento delle prove viene ammesso a pronunciare la Promessa con la quale diviene Scout a tutti gli effetti.
Il suo cammino continua successivamente con il raggiungimento livello di "Esploratore di Seconda Classe" e di "Esploratore di Prima Classe" ed infine con quello di "Esploratore Scelto".

Il raggiungimento dei vari livelli è subordinato al superamento di alcune prove tecniche e all'impegno personale del ragazzo, ciò viene valutato dalla Corte d'Onore, il riconoscimento di "Esploratore Scelto" proviene invece dal Commissario Nazionale di Branca Esploratori.

La Branca Esploratori essendo la Branca originaria dello Scautismo ha come patrono san Giorgio, protettore dello scautismo tutto.

La Branca Rover è costituita da Clan di ragazzi tra i 16 e i 21 anni guidati da un Capo Clan coadiuvato da uno o più Aiuti che possono svolgere anche il servizio di Maestro dei Novizi.

Il cammino in Clan si svolge in due momenti:

  • Dopo l'ascesa dal Riparto il ragazzo è un Novizio Rover, egli non è ancora parte del Clan[7] alle cui attività partecipa solo quando invitato.
    Il suo cammino avviene all'interno del "Noviziato" la cui attività è incentrata sulla "scelta", questa "sottounità"[8] del Clan guidata da un Capo Pattuglia (scelto tra gli Aiuti Capi) o dal Capo Clan stesso.
    Il periodo di noviziato dura un anno e si conclude quando il Novizio Rover per sua volontà e con il consenso del Capo Clan decide di firmare la Carta di Clan.
  • Con la firma della Carta di Clan il Rover (è questa la sua denominazione fino alla Partenza) continua il suo cammino sulle basi di "Comunità, Strada, Servizio e Fede" e, se ritenuto idoneo, può prestare servizio in un Branco o Riparto del suo Distretto in qualità di Aiuto Capo oppure può svolgere un servizio esterno allo scautismo. In casi eccezionali il Rover prossimo alla Partenza può svolgere il servizio di Capo F.F. (Facente Funzione).

Al termine del suo cammino il Rover chiede la Partenza al Capo Clan che, concedendogliela, gli consegna le relative insegne e lo nomina Rover-Scout.

Patrono della Branca Rover è san Paolo Apostolo.

Con il termine R-S (Rover Scout - Rendere Servizio) in associazione si intendono tutti coloro (sia nella seziona maschile che femminile) che hanno completato il cammino prendendo la Partenza o che sono entrati in associazione in età adulta.

Questa categoria, sebbene non venga radunata in alcuna Branca, è parte integrante del Gruppo. L'adulto è responsabile della propria formazione: questi può scegliere il cammino che ritiene più opportuno aderendo a proposte, anche non propriamente Scout, che gli vengono offerte. Egli ovviamente darà maggiormente peso alle proposte di crescita individuali e comunitarie proposte dalla propria Direzione di Gruppo.

Parte fondamentale della vita dell'R-S è il "Servizio" (la sigla R-S prende il significato di "Rendere Servizio"), esso può essere svolto all'interno della associazione in qualità di capo o all'esterno di essa (servizio extra-associativo).

L'R-S può prestare servizio di Capo o Aiuto Capo, previa nomina della Direzione di Gruppo.
In tal caso è tenuto a partecipare alla Formazione Capi prevista dall'associazione e agli incontri per capi proposti dalla Regione e dal Distretto (dove presente).

Anche quando l'R-S presta servizio fuori dall'associazione rimane parte integrante del Gruppo (se lo desidera) ed è da questo considerato sempre in servizio. Il suo aiuto può essere richiesto per collaborare alle attività del Gruppo o a servizi che garantiscano queste ultime.

Fin dalla fondazione, ancor prima del riconoscimento federale, l'Associazione Italiana Guide e Scouts d'Europa Cattolici ha adottato l'uniforme FSE in quanto questa corrispondeva nei colori e nei modelli alle vecchie uniforme ASCI (da questa abbandonate negli anni sessanta) e AGI, con alcuni piccoli cambiamenti permessi dal Regolamento Federale.

Piccole differenze le troviamo ad esempio nei distintivi di Rover e Scolte, essendo le impostazioni italiane del Roverismo e dello Scoltismo diverse da quella francese.

Una particolarità va segnalata nei distintivi di classe di Esploratori e Guide, in essi è infatti riportato il motto "Estote parati", gli altri paesi d'Europa usano invece la dicitura "Semper parati". Ciò venne fatto per proseguire la tradizione ASCI.

Differisce particolarmente l'uniforme dei Lupetti, con un maglione e un berretto di colore verde (secondo la tradizione dell'ASCI) e che utilizza per le "stelle" della progressione personale i distintivi ASCI anziché le spillette usate in FSE.

Per l'uniforme della Coccinella è stata utilizzata l'uniforme AGI in quanto nella FSE non esistevano le Coccinelle prima dell'ingresso dell'associazione italiana. Comunque, a eccezione del copricapo, l'uniforme della Coccinella è identica a quella delle corrispondenti Branche femminili delle altre associazioni FSE.

Questi due tipi di uniformi sono utilizzati anche dalla FSE rumena e ungherese il cui sviluppo è stato aiutato dall'associazione italiana.

Nascita ed Espansione

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Premesse: Gli ultimi anni dell'ASCI e i primi dell'AGESCI

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Sul finire degli anni sessanta i forti cambiamenti e le forti contraddizioni sociali si ripercossero pesantemente anche sullo scautismo creando uno sconvolgimento dell'ordine precostituito: si andò di fronte a contestazioni di parti importanti del metodo.
Nelle associazioni cattoliche, cioè l'Associazione Scouts Cattolici Italiani (ASCI) e l'Associazione Guide Italiane (AGI), vengono contestati i legami con la Chiesa (fino ad arrivare a contestazioni che riguardavano lo stesso fondatore Baden-Powell)[9].

In questo periodo l'ASCI decise di aprire anche alle donne portando, inevitabilmente, alla nascita di un confronto con l'AGI e facendo così nascere nel 1969 una commissione congiunta con il compito di analizzare la situazione e le metodologie delle due associazioni per una futura e matura collaborazione.

In questo clima l'associazione si divise in diverse fazioni che portano molti all'allontanamento dai vertici associativi che vennero da più parti accusati di eccessiva politicizzazione, diversi gruppi si isolarono dall'associazione e alcuni smisero addirittura di censirsi con l'ASCI e per le attività cominciarono ad appoggiarsi a piccole associazioni giovanili preesistenti o create ad hoc per l'occorrenza, in altri casi gruppi migrarono verso il Corpo Nazionale Giovani Esploratori Italiani (CNGEI) per poi uscirne poco dopo vista la simile situazione vissuta da quest'associazione in quel momento.

Nel 1973 si assistette alla nascita del primo gruppo di "Scouts d'Europa" che vide la luce a Udine e, non esistendo una Associazione italiana aderente alla FSE, si censiva regolarmente con l'Associazione Francese.

Il 4 maggio 1974 i Consigli Generali di ASCI e AGI si riunirono congiuntamente e votarono per lo scioglimento delle due associazioni e la fondazione di una nuova associazione mista denominata Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani (AGESCI).

La notizia venne accolta in maniera molto diversa dai gruppi, che in maggior parte l'accettarono, vedendo in questa associazione una opportunità in più per chi vuole aprirsi a sperimentazioni senza nulla togliere a chi continua sulla "vecchia strada". Alcune azioni della nuova associazione furono poco apprezzate da alcuni gruppi, ma sotto alcuni aspetti si comportò in maniera prudente (vengono infatti invitati i gruppi a non sperimentare coeducazione al di fuori della branca R/S e a non sconvolgere altre parti del metodo) affermando che nell'Associazione troveranno spazio tutti quelli che desiderano "vivere lo scautismo in fraternità".

In questo clima si marcò sempre più la divisione iniziata a registrare già in ASCI: alcuni gruppi non riconobbero la nuova associazione e sempre più si isolarono o accettarono la fusione pur manifestando il proprio dissenso.

Una piccola emorragia riguardò invece gli assistenti: circa un 10% dei sacerdoti presenti in associazione l'abbandonarono e non rinnovarono il censimento per il 1975.

La situazione laziale e i motivi della frattura

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In assenza di un regolamento approvato dall'associazione la gestione delle attività passò in mano alle Assemblee regionali alle quali partecipavano capi e aiuto-capo anche che non avessero completato l'iter di formazione.

In una di queste assemblee un gruppo di capi presentò un documento firmato da 108 membri che proponeva una programmazione secondo l'impostazione del tradizionale scoutismo cattolico.
Il documento, come previsto dagli stessi promotori, non fu approvato e, nello sconcerto dei presentatori, venne stracciato tra gli applausi di molti dei presenti (circa 700 persone).

Parte di questi capi, guidati da Attilio Grieco e da Franco Puppini, tutti in possesso di regolare Brevetto di Capo decise di proporsi per condurre uno dei tanti Campi Scuola di primo tempo Esploratori previsti per quell'anno dalla Regione Lazio, forti di aver già organizzato e diretto, con la stessa pattuglia, diversi campi scuola nell'ASCI. I Responsabili regionali del Lazio bocciarono la candidatura, ma la pattuglia vide approvare la propria proposta dai Responsabili regionali delle Marche, che concessero loro di organizzare un campo nei pressi di Fano. A tale campo parteciparono una trentina di persone, tra cui circa 20 provenienti clandestinamente dal Lazio e senza il necessario "nulla osta " che concedesse loro di partecipare a un campo fuori dalla propria regione.

Consci di non poter continuare in questa situazione di clandestinità (nell'aprile di quell'anno alcuni gruppi non allineati erano arrivati a fare un campo di San Giorgio parallelo), questo gruppo di capi, insieme ad altri Capi i cui Gruppi erano già usciti dall'ASCI nei primi anni '70 (tra questi ricordiamo Franco Franchi de' Cavalieri, Arturo Vasta, Mons. Desiderio Noberls, i Mons. Alessandro e Agostino De Angelis e altri) e che già da tempo svolgevano molte attività insieme (San Giorgio, Uscite e campi gemellati, ecc.) cominciò a pensare alla creazione di una nuova associazione.

I contatti con gli Scouts d'Europa e la nascita dell'Associazione

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A fine gennaio 1975 Perig Géraud-Keraod, commissario dell'FSE Francese, si reca a Roma per organizzare un pellegrinaggio per i capi in occasione del Giubileo.

In questa occasione si incontra con Attilio Grieco con cui è in contatto da tempo e a cui chiede aiuto nella organizzazione di tale evento.

Nel settembre dello stesso anno un gruppo di 500 capi, rover e scolte delle associazioni francese, belga e canadese viene in pellegrinaggio a Roma suscitando la curiosità e l'interesse di molti che vedono in questi, in perfetto ordine e uniforme impeccabile, un esempio di quel tipo di stile scout andato perduto negli ultimi anni.

All'inizio del 1976 il Centro Studi Baden-Powell organizza un incontro a Roma, in questa occasione alcuni capi romani dissidenti hanno occasione di incontrarsi e parlare della situazione ipotizzando la creazione di un'associazione che possa confluire nella FSE.

Il 14 aprile di quell'anno un gruppo di capi e capo firma in presenza di un notaio di Roma il primo statuto della "Associazione Italiana Guide e Scouts d'Europa Cattolici" che venne subito sottoposta all'attenzione della FSE. In poco tempo arriva la risposta positiva (dopo un incontro decisivo a Parigi tra il Commissario Federale Perig Géraud-Keraod e Augusto Ruberto) e l'invito a registrarsi presso la FSE per poter disporre degli emblemi e distintivi, cosa che avvenne solertemente tanto da poter battezzare la nuova associazione già al Campo di San Giorgio dello stesso anno (23 aprile) alla presenza di tutti i suoi 420 membri.

La prima espansione

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La notizia della nascita della nuova associazione non tarda a spargersi, così confluiscono in questa associazione molte piccole associazioni quali l'"Associazione Gruppi e Ceppi Scout Cattolici Treviso", la "Associazione Indipendente Esploratori Italiani Cattolici" e moltissimi gruppi isolati.

Talvolta alcuni gruppi AGESCI chiedono di entrare nella nuova associazione, in alcune realtà la situazione è già tesa e di fronte a questa prospettiva i contrasti diventano spaccature.

A Roma, Palermo, Reggio Calabria la discussione viene portata in assemblea dove si accendono dibattiti e si assiste ai diversi gruppi che si schierano da una parte o l'altra quando non arrivano a spaccarsi in due.

Tuttavia l'espansione derivò soprattutto alla nascita di nuovi gruppi fondati da capi che abbandonano (quando non avevano già abbandonato per forte disaccordo) i loro gruppi originari e si riuniscono sotto l'insegna della nuova associazione. Si ha così una diffusione a macchia di leopardo condizionata anche dal diverso appoggio dei vescovi: la FSE appena nata ancora non godeva del riconoscimento CEI e, sebbene in alcune realtà vescovi appoggiassero apertamente gli Scouts d'Europa (soprattutto grazie alla credibilità dei capi, spesso già commissari ASCI) in alcune realtà veniva mal vista la spaccatura all'interna dello scautismo cattolico provocata da questa associazione, anche per effetto del "Dossier Scouts d'Europe"[10] diffuso dall'AGESCI.

L'espansione fu comunque notevole e un anno dopo la fondazione l'associazione contava già 2700 soci.

Dall'1 al 4 novembre 1976 si svolsero a Montegemoli in Provincia di Siena, i primi Campi Scuola della nuova associazione.[senza fonte]

Già nel 1977 comincia la diffusione delle prime pubblicazioni associative: in aprile esce il primo numero della rivista "Scouts d'Europa" e in giugno esce "Carnet di marcia" per Scolte e Rover.

Nello stesso anno avvengono il Primo Campo Mobile Nazionale per Rover sulle Alpi Bellunesi e la prima Route Nazionale Scolte ad Assisi.

L'anno successivo i due eventi si ripetono in occasione del pellegrinaggio Federale promosso dalla UIGSE (primo evento internazionale della nuova associazione) presso il Santuario di Lourdes durante il quale la federazione si consacra alla Madonna.

Gli anni ottanta

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Il decennio 1980 si apre con la prima Rupe d'Assisi, incontro di spiritualità Francescana organizzato dalla Branca Lupetti, evento che si ripeterà successivamente ogni 3 anni.

L'anno successivo il cardinale Ugo Poletti, vicario di Roma, riconosce a livello diocesano l'associazione come cattolica (riconoscimento ovviamente diverso da quello delle organizzazioni mondiali dello scautismo e del guidismo). Questo riconoscimento è puramente locale e non nazionale, poiché la Chiesa Cattolica, soffrendo per gli scismi con le altre confessioni cristiane, non voleva incoraggiare scismi fra le organizzazioni cattoliche.

Nel 1982 sui monti Ernici (nel frusinate) si effettuano il terzo Campo Mobile nazionale Rover e la Terza Route Nazionale Scolte conclusasi in Vaticano.

Nel 1983 l'associazione supera i 10000 iscritti e si registra l'uscita della rivista "Famiglia Felice" per Lupetti e Coccinelle quale pubblicazione autonoma.

Nell'estate del 1984 alcuni riparti dell'associazione (per un totale di 1000 esploratori e guide) partecipano all'Eurojam dell'Unione Internazionale Guide e Scouts d'Europa organizzato a Chateauroux (Valles) in Francia.

Nel 1985 l'associazione viene formalmente riconosciuta dal Presidente della Repubblica[11].

Nell'estate 1987 vengono realizzati sui Monti Sibillini il Quarto campo Mobile Nazionale Rovers e la Quarta Route Nazionale Scolte.

Il decennio 1980 vede due importanti scissioni dall'associazione.

L'associazione aveva nei primissimi anni calamitato molte correnti contrarie alla fusione dell'ASCI con l'AGI, compresa quella che voleva una rifondazione dell'ASCI stessa.
Chiarita la posizione dell'Associazione che voleva percorrere una nuova strada senza reclamare l'eredità ASCI nei primi anni ottanta un gruppo di capi, che riteneva non secondario il recupero integrale di tale eredità (comprendendo anche nome e insegne) si distaccò dall'associazione fondando l'Associazione Scouts e Guide d'Europa (ASGE) che nel 1997 tramutò il suo nome riprendendo la denominazione Associazione Scautistica Cattolica Italiana (ASCI).

Sul finire del decennio, nel 1990 l'Associazione vede una seconda importante scissione: nel distretto Palermo Ovest alcuni gruppi si federano insieme smettendo di censirsi nella FSE e creando l'Associazione Guide e Scouts San Benedetto.

Gli anni novanta e 2000

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Gli anni novanta vedono l'associazione impegnata nell'Eurojam 1994 come organizzatrice e ospitante, tale campo si tiene infatti sui Monti Cimini (Viterbo).

Culmine di tale evento è il 3 agosto quando papa Giovanni Paolo II riceve i partecipanti in Vaticano.

Nel 1997, l'associazione organizza un Campo Mobile Nazionale Rover e una Route Nazionale Scolte sul massiccio centrale in Francia, tale incontro si conclude con la partecipazione dei clan e fuochi alla XVII Giornata mondiale della gioventù di Parigi.

Il 15 ottobre 1998, l'Associazione viene riconosciuta dalla CEI con una lettera del cardinale Camillo Ruini suo presidente[12].

Nel 2000, in occasione del Giubileo, l'associazione prende parte al comitato organizzatore. Durante le giornate precedenti la Giornata mondiale della gioventù (GMG) viene organizzato un campo di servizio per Clan, Fuochi e Capi. I partecipanti vengono dislocati per diversi servizi annessi all'evento per tutta la città di Roma.

Nel 2003, a Zelasko (Polonia), l'associazione partecipa all'Eurojam. Seppur paese ospite l'Associazione italiana ha collaborato attivamente all'organizzazione di tale evento.

In occasione della GMG del 2005 di Colonia viene organizzato un campo stanziale nei pressi di Bonn per i Rover e le Scolte interessate.

Nell'estate 2007, 1300 Rover, Scolte e Capi partecipano al primo Euromoot Federale che si svolge tra Levoca (Slovacchia) e Ceztocowa (Polonia). Anche in questo caso è stato fondamentale l'impegno della associazione italiana nell'organizzazione dell'evento.

L'impegno della associazione all'interno della Unione si vede, oltre che nella partecipazione attiva alla organizzazione degli eventi comuni, nel forte sostegno dato dall'associazione italiano alla nascita e sviluppo delle associazioni nazionali di Ungheria prima e Romania poi. Quest'ultima, sviluppatasi in una delle aree più povere di questa nazione, ha beneficiato dell'aiuto organizzativo, formativo ed economico della associazione italiana, concretizzatasi in diverse iniziative in cui tutti i soci hanno dato il loro supporto nella crescita della Associazione sorella.

Dopo alcuni mesi di stretta collaborazione con alcuni capi italiani il 24 ottobre 2010 viene attivata anche l'associazione nazionale in Bosnia ed Erzegovina, con le prime promesse di scout cattolici presso la parrocchia di Stup, a Sarajevo, alla presenza del Commissario Federale degli Scout d'Europa.[13]

L'inserimento dell'"Associazione Guide e Scouts d'Europa Cattolici" nel panorama dello scautismo Italiano e Mondiale

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Le difficoltà iniziali

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Una delle prime preoccupazioni degli Scouts d'Europa fu quella di intraprendere contatti, seppur informali, con l'AGESCI, al fine di evitare scontri.[senza fonte]

A seguito del riconoscimento della FSE nella diocesi di Roma il 6 marzo 1986 si riunì per la prima volta la Commissione Paritetica di AGESCI e FSE. Tale commissione fu voluta fortemente dalla Conferenza Episcopale Italiana con lo scopo di confrontare le associazioni nelle strutture, nel metodo, nella chiesa e nel mondo attuale per giungere a una riconciliazione.

Tra il 1986 e il 1987, le due associazioni si incontrarono 7 volte senza però grande successo in quanto si ottiene semplicemente il chiarimento delle reciproche posizioni senza però aprire un dialogo: l'AGESCI ritiene che non ci siano tra le due associazioni differenze tali da giustificare l'esistenza della seconda associazione e ne propone il riassorbimento, la FSE al contrario ribadisce la sua identità metodologica e strutturale e chiede un riconoscimento bilaterale e la creazione di un segretariato che costituisca un raccordo tra le due associazioni e rappresenti entrambe le associazioni nel mondo cattolico.

Non arrivando a un accordo la commissione entra in stallo e termina i suoi lavori.

1990-1993 La mediazione del Centro Studi Baden-Powell

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Il dialogo riprende solo nel 1990 quando il Centro studi ed esperienze scout Baden-Powell organizza un convegno "Italia Europa 1992: una sfida per lo scautismo Italiano" alla quale viene invitato il Commissario Esecutivo Europeo dell'Organizzazione Mondiale del Movimento Scout (OMMS) Dominique Bénard.

A seguito di ciò, il 19 febbraio 1991 l'associazione presenta ufficiale domanda di affiliazione alla Federazione italiana dello scautismo (FIS)[14]. Tale domanda inizialmente non ottiene nessuna risposta, così il 18 maggio 1992 il Centro studi Baden-Powell manda una lettera di sollecito alla presidente federale e ai rappresentanti delle due associazioni membri.

Il 17 ottobre 1992, il nuovo presidente della FIS Walter Bazzano risponde negativamente alla domanda di affiliazione affermando che l'associazione richiedente non soddisfa i requisiti richiesti dallo statuto FIS[15].

A tale risposta segue una seconda richiesta di affiliazione in cui viene richiesto alla FIS di chiarire quali requisiti non siano rispettati e indicare quali cambiamenti debbano essere intrapresi dalla Associazione per potervi aderire[16], nello stesso giorno, tramite una missiva indirizzata al Centro Studi Baden-Powell (4 dicembre 1992) viene chiarito che l'affiliazione dipende, oltre che dall'adempimento dello statuto, dall'approvazione unanime delle associazioni membri e dal riconoscimento della FSE dalla CEI come associazione cattolica (all'epoca ancora mancante).

A seguito di ciò prende il via uno scambio personale tra il presidente della FIS Bazzano e il presidente della FSE Domenico Pezzato al fine di trovare una soluzione al problema.

Nello stesso periodo il Centro Studi Baden-Powell riprende i contatti con il Commissario Esecutivo Europeo dell'OMMS Dominique Bénard informandolo sulla situazione venutasi a creare e chiedendo un intervento propositivo che possa condurre a una soluzione. A seguito di ciò si viene a creare uno scambio epistolare tra questi e i rappresentanti di FSE e AGESCI.

Nel marzo 1993, Mario Sica, successivamente a un lavoro di confronto con lo stesso Dominique Bénard, presenta congiuntamente a Enrico Cellentani una mozione contenente una bozza di documento di intesa e reciproco riconoscimento tra AGESCI e FSE che potesse favorire l'ingresso della FSE nella Fraternità Mondiale dello Scautismo. Tale documento viene presentato al Consiglio Generale AGESCI del 30 aprile 1993 ma non viene votato per mancanza di tempo e ritirato nel successivo incontro del 22/23 maggio.

Il 29 maggio dello stesso anno delegazioni delle due associazioni si incontrano a Milano alla presenza di una delegazione del Corpo nazionale giovani esploratori ed esploratrici italiani (CNGEI). In tale incontro viene richiesta come condizione per la creazione di un collegamento stabile tra le due associazioni l'allontanamento degli scouts d'Europa Italiani dalla UIGSE-FSE, il rifiuto della FSE segna la bocciatura del progetto Sica-Cellentani.

1994-2000 La mediazione della Chiesa e la rappacificazione dello "scautismo cattolico italiano"

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In occasione dell'Eurojam 1994, organizzato dalla Associazione Italiana, viene invitato papa Giovanni Paolo II a presenziare a tale evento.

Al ricevimento di tale invito la Santa Sede chiede parere alla Conferenza internazionale cattolica dello scautismo (CICS) che esprime parere contrario[17] e trasmettendo al Pontificio consiglio per i laici il "Dossier Scouts d'Europe". Nonostante le indicazioni date dalla CICS il papa ricevette i 7500 all'Eurojam in Vaticano il 3 agosto.

Pochi mesi dopo, nel novembre dello stesso anno, all'Assemblea associativa degli scouts d'Europa vengono invitati per la prima il presidente FIS Walter Bazzano e il capo scout AGESCI Franco la Ferla, in risposta l'anno successivo in occasione di un incontro nazionale per lupetti e coccinelle con il Papa organizzato dall'AGESCI l'invito viene esteso anche agli iscritti degli Scouts d'Europa. In tale assemblea Franco La Ferla presenta una soluzione per l'ingresso della FSE nella FIS, ma tale generosa proposta non viene apprezzata.

Nel 1997, monsignor Ennio Antonelli, segretario generale della CEI, convoca le dirigenze associative di AGESCI e FSE per promuovere iniziative comuni tra cui l'istituzione di una nuova Commissione che possa consentire la ripresa di colloqui stabili.

Nel 1997, viene promosso un convegno nazionale unitario per gli assistente ecclesiastici delle due associazioni, nello stesso anno, in occasione della Giornata mondiale della gioventù (GMG) di Parigi, su invito della sezione giovani del Pontificio Consiglio per i Laici, una rappresentanza delle Guide e Scouts d'Europa e una dell'Agesci svolgono insieme una Via Crucis sotto l'egida del Servizio Nazionale della Pastorale Giovanile della CEI[senza fonte].

In una lettera congiunta delle dirigenze AGESCI e FSE datata 27 luglio 1999 che, oltre a costituire un invito a tutti i gruppi a collaborare serenamente e fraternamente, afferma che "non si giustificheranno passaggi da un'Associazione all'altra segnati da polemiche o da rotture di rapporti personali e comunitari", tale documento costituisce un'importante presa di posizione delle due associazioni verso quei capi le cui discordie personali hanno costituito motivo di attrito tra le due associazioni.

All'interno della celebrazione del Giubileo 2000 due importanti eventi sigillano la rappacificazione delle due associazioni: nell'agosto 2000, all'interno della staffetta che porta la Croce dell'Anno Santo a Roma, a Castel d'Elia (VT) avviene il passaggio tra una rappresentanza di Rover e Scolte dell'AGESCI e una della FSE e all'interno della GMG la CICS e Conferenza Internazionale Cattolica del Guidismo (CICG) invitano gli Scouts d'Europa a una veglia di preghiera da loro organizzata. Quest'ultimo, oltre a un significativo successo del lavoro svolto delle due associazioni, rappresenta un importante passo in avanti sul piano internazionale nella risoluzione dei rapporti tra CICS e UIGSE-FSE che, abbandonate le posizioni di antitesi, dal 2003 coesisteranno come rappresentanti dello Scautismo Cattolico nel panorama internazionale. Il 23 agosto del medesimo anno, infatti, il Pontificio consiglio per i laici concesse il riconoscimento alla UIGSE-FSE, riconoscendo per la prima volta nel mondo un movimento scout cattolico oltre a CICS e CICG[18].

Negli anni successivi, sulla scia delle iniziative promosse e sulla spinta dei due commissariati associativi, si registra un aumento delle iniziative comuni soprattutto a livello locale.

La terminologia della FSE riprende in buona parte quella dell'ASCI, parlando ad es. di "squadriglie" e "riparti".

  1. ^ L'atto di fondazione dell'associazione fu firmato da un gruppo di 14 capi di provenienza ASCI tra cui Franco Franchi de' Cavalieri, Sergio Durante, Don Alessandro De Angelis, Don Agostino De Angelis, Mons. Desiderio Nobels, Arturo Vasta, Pietro Manetti, Attilio Grieco, Augusto Ruberto ed altri
  2. ^ Dati censimento anno scout 2022-2023
  3. ^ intendendo l'ASCI fino al decennio 1960 incluso, e non le sue successive evoluzioni
  4. ^ il termine "Rupe d'Italia" è talvolta utilizzato per indicare l'Akela d'Italia (dalla rupe d'Italia giunge una voce) o in altri casi la pattuglia nazionale
  5. ^ il Consiglio Nazionale è organo eletto composto da 30 capi brevettati.
    Questi vengono eletti in parte su base regionale (uno o più consiglieri per regione in base al numero di iscritti in data regione) e in parte su canale nazionale.
  6. ^ Familiaris Consortio - Giovanni Paolo II - Esortazione Apostolica (22 novembre 1981)
  7. ^ il Novizio Rover non fa parte del Clan inteso come "comunità di Rover", è parte a tutti gli effetti del Clan quale "unità scout"
  8. ^ il noviziato non è né una unità ne tanto meno una Branca, è, come specifica il termine, una pattuglia
  9. ^ nel 1972 a Modena un gruppo di capi dell'ASCI contesta la dedicazione di una piazza a Baden-Powell (voluta dal MASCI locale) accusando B.-P. di militarismo - (Esperienze e Progetti - Centro Studi Baden Powell - numero 70 pagina 50)
  10. ^ Il "Dossier Scouts d'Europe" è un documento che proviene dal Comitato Centrale dell'AGESCI stilato da Mario Sica (allora responsabile dei rapporti internazionali dell'AGESCI)che si propone di analizzare la nuova situazione venutasi a creare con la nascita della nuova "Associazione Italiana Guide e Scouts d'Europa Cattolici".
    Tale documento più che descrivere l'associazione italiane, appena nata, si sofferma su quella francese della quale vengono commentati stralci di documenti, e si riportano vari documenti critici della FSE.
  11. ^ Il Presidente della Repubblica firma il decreto di riconoscimento ed approva lo Statuto dell'Associazione Italiana Guide e Scouts d'Europa Cattolici (Gazzetta Ufficiale n. 133 del 7-6-1985. Decreto n. 240).
  12. ^ http://www.scoutstreviso.org/Archivio/stradafrat/documenti/FSE%20riconoscimento%20CEI.doc
  13. ^ Utemeljeni Katolički skauti u Bosni i Hercegovini - KTA
  14. ^ protocollo 69/7/91 dell'Associazione italiana guide e scouts d'Europa cattolici
  15. ^ Prot./ris. 17-10-92 della Federazione Italiana dello Scautismo
  16. ^ prot 257 del 1992 dell'Associazione Italiana Guide e Scouts d'Europa Cattolici
  17. ^ Lettera del Segretario CICS Zanolini ai cardinali Eduardo Francisco Pironio e Giovanni Battista Re del 2 marzo 1994
  18. ^ Associazioni Internazionali di fedeli, Repertorio - Pontificio Consiglio per i Laici
  • AA. VV., Leggere le tracce, Milano, Paoline, 2007, ISBN 978-88-315-3287-7.
  • Andrea Padoin, Breve storia dello Scautismo, Roma, Edizione scout nuova fiordaliso, 2003.
  • Atti dell'Incontro Capi Regionale. Raccogliamo una traccia per non perdere la memoria. 1974-2004, a cura di Antonio Scalini, Gravina di Catania, AGESCI Sicilia-Centro Studi e Documentazione, 2005.
  • Attilio Grieco, La secolarizzazione degli anni sessanta e le sue conseguenze in Italia, in Esperienze e Progetti, n. 134, ottobre/dicembre 2000, pp. 3-20.
  • Centro Studi Baden Powell, AGESCI, SCOUTS D'EUROPA, FIS: 3 ANNI DI LAVORO, in Esperienze e Progetti, n. 100, gennaio/febbraio 1994, pp. 3-61.
  • Centro Studi e Documentazione Scout don Ugo de Lucchi, su scoutstreviso.org.
  • Comitato Centrale AGESCI, Dossier Scouts d'Europe, Roma, 1976.
  • Commissariato FSE, Dossier Intereducazione, Roma, 1998.
  • Giuseppe dell'Oglio, Alere Flammam. Breve storia dello scautismo in Italia, Milano, Lampi di stampa (collana TuttiAutori), 2010, ISBN 978-88-488-1076-0.
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  • Lo Scoutismo in Europa in un secolo di mutamenti, atti della conferenza svolta nella terza Universalità Paul Valéry di Montpellier 21-23 settembre 2000.
  • Mario Sica, Gli scout. Storia di una grande avventura iniziata con 22 ragazzi su un'isola, Bologna, Società editrice il Mulino, 2002, ISBN 978-88-15-08477-4.
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Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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  • StoriaFSE.net Un progetto collaborativo per raccogliere la storia dei gruppi della FSE
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