Betta St. John

Betta St. John (a sinistra) con Deborah Kerr in La sposa sognata (1953)

Betta St. John, pseudonimo di Betty Jean Striegler (Hawthorne, 26 novembre 1929Brighton, 23 giugno 2023), è stata un'attrice statunitense.

All'età di dieci anni la piccola Betty Jean Striegler apparve per la prima volta sul grande schermo nel western Partita d'azzardo (1939), con Marlene Dietrich, in cui cantò il motivo Little Joe. Interpretò successivamente il ruolo di orfanella in Lydia (1941) e in La porta proibita (1943), adattamento del romanzo Jane Eyre di Charlotte Brontë. Scoperta nel 1945 dai compositori Rodgers e Hammerstein, la sedicenne Betta St. John fece il suo debutto a Broadway nel musical Carousel.

Nel 1949 fu scritturata per il ruolo di Liat in un altro celebre musical, South Pacific, con il quale andò in tournée in Inghilterra. A Londra incontrò l'attore britannico Peter Grant e lo sposò il 27 novembre 1952. Negli anni successivi la coppia si divise tra Stati Uniti e Inghilterra, e la St. John partecipò a importanti pellicole quali La tunica (1953), I fratelli senza paura (1953), Il principe studente (1954) e Fratelli messicani (1955), nei quali interpretò personaggi sia aristocratici che esotici, imponendosi per la notevole bellezza.

La sua carriera fu comunque piuttosto breve e toccò il suo apice con la partecipazione a due film incentrati sul personaggio di Tarzan, Tarzan e il safari perduto (1957), girato presso gli studi cinematografici Elstree nel Surrey, e Tarzan il magnifico (1960), in entrambi i quali ebbe come partner Gordon Scott. Nel frattempo era apparsa anche in alcune serie televisive di successo, come Douglas Fairbanks Jr. Presents (1955-1957) e L'uomo invisibile (1959). Il suo ultimo film fu l'horror La città dei morti (1960), cui fecero seguito due apparizioni nella serie televisiva The Third Man (1965) prima del ritiro definitivo dalle scene per dedicarsi ai tre figli nati dal matrimonio con Peter Grant, con il quale rimase sposata fino alla morte di lui, avvenuta nel 1992.

Doppiatrici italiane

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN107162408 · ISNI (EN0000 0001 1479 5631 · LCCN (ENno2009096056 · GND (DE140466940 · BNE (ESXX5187789 (data) · BNF (FRcb161649941 (data)