Biblioteca civica Renato Bortoli

Biblioteca civica Renato Bortoli
L'antico ospedale Baratto, sede della biblioteca civica
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Veneto
CittàSchio
IndirizzoVia Carducci, 33
Caratteristiche
Tipopubblica
ISILIT-VI0073
Numero opere180.000
Apertura1953
Sito web

La biblioteca civica Renato Bortoli è un'istituzione pubblica culturale del comune di Schio. Inaugurata nel 1953, si è affermata come una delle più vitali ed importanti della provincia. Ha sede presso l'antico ospedale Baratto.

Patrimonio librario e servizi[modifica | modifica wikitesto]

La biblioteca cerca di perseguire la sua missione ("rendere prontamente disponibile per i suoi utenti ogni genere di conoscenza e di informazione") attraverso un patrimonio di circa 180.000 unità librarie, 280 periodici, materiali audio (circa un migliaio di unità) e video, accessi a internet, un servizio di consulenza, una sezione bambini e ragazzi con circa 25.000 volumi[1]. Conserva inoltre archivi e fondi storici di importanza locale e nazionale[2].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Dalla prima metà dell'Ottocento furono attivate a Schio alcune iniziative quali il "Gabinetto di lettura", documentato a partire dal 1828[3], la biblioteca popolare, risalente al 1869 (ma effettivamente operativa dall'anno successivo) e accessibile non solo ai soci ma a tutti i residenti del comune[4]; tra le varie realtà presenti a Schio tra la fine del secolo e i primi del Novecento viene documentata anche la presenza della "Biblioteca circolante", fondata nel 1873 dalla società di Mutuo Soccorso[5]. Tra il 1928 e il 1943 fu attivata una biblioteca popolare fascista intitolata a Eleonoro Pasini, vero preludio alla attuale istituzione pubblica[6], questa venne chiusa nel 1943 in seguito alla occupazione tedesca[7].

L'attuale biblioteca civica di Schio, costituita secondo le moderne concezioni di servizio pubblico, prende origine nell'ottobre 1953 su iniziativa del professor Renato Bortoli[8][6], cui in seguito la biblioteca sarà intitolata. Come iniziale fondo bibliografico vengono recuperati 1430 volumi provenienti dalla soppressa biblioteca popolare Pasini[9]; i volumi vengono schedati con il metodo previsto dalla classificazione decimale Dewey (adottato a livello nazionale solo a partire dal 1958). La nuova istituzione viene intitolata nuovamente a Eleonoro Pasini[10] e ufficialmente inaugurata il 10 dicembre del 1955, per aprire le porte al pubblico il successivo 12 dicembre. La prima sede provvisoria viene istituita presso tre locali in via Marconi[11]. Una sede più idonea viene ben presto individuata in un palazzo di via Carducci dove venne trasferita nel 1959, per trovare la sede definitiva a partire dal 1988 nei locali attuali, sempre presso via Carducci, nel palazzo un tempo sede dell'ospedale Baratto. Nel 2001 viene intitolata a Renato Bortoli[12].

La biblioteca ha avuto anche due sedi staccate nelle frazioni di Poleo[13] e Giavenale[14].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Biblioteca Schio R. Bortoli - Storia
  2. ^ Biblioteca Schio R. Bortoli - Archivio e fondi storici
  3. ^ De Muri, pp. 15-16.
  4. ^ De Muri, pp. 17-18.
  5. ^ De Muri, p. 20.
  6. ^ a b De Muri, p. 32.
  7. ^ De Muri, p. 55.
  8. ^ De Muri, p. 77.
  9. ^ De Muri, p. 79.
  10. ^ De Muri, p. 81.
  11. ^ De Muri, p. 80.
  12. ^ De Muri, p. 82.
  13. ^ [1] Biblioteca di Poleo
  14. ^ [2] Biblioteca di Giavenale

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Maria De Muri, La biblioteca "E. Pasini" di Schio, Tesi di laurea, Università Ca' Foscari, Venezia, Venezia, 2013.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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