Biblioteca della Società Geografica Italiana

Biblioteca della Società Geografica Italiana
Palazzetto Mattei, sede della Società geografica italiana
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
IndirizzoVilla Celimontana, Roma
Caratteristiche
TipoPubblica
ISILIT-RM0238
Sito web

La biblioteca della Società Geografica Italiana, che ha sede a Roma nella villa Celimontana, venne fondata a Firenze nel 1867, ed è « la più importante raccolta libraria geografica d'Italia, e tra le maggiori d'Europa ».[1]

Le prime acquisizioni furono costituite da donazioni dei fondatori (ad iniziare dal primo presidente della Società, Cristoforo Negri).[2]

Nel 1872, per lo spostamento della capitale del novello Stato italiano, il sodalizio, patrimonio librario compreso, venne trasferito a Roma.[3]

Nell'estate 1892 la Società (e con essa la biblioteca) si spostò dalla sede in via del Collegio Romano 26 a via del Plebiscito n. 102, a palazzo Grazioli.[4] Partì in quel periodo l'opera di catalogazione dei libri e delle carte.

I problemi di spazio che dopo il primo conflitto mondiale si erano creati, « furono risolti nel 1925 quando, per interessamento del presidente Luigi Federzoni, la Società geografica italiana ottenne la sua residenza definitiva nella prestigiosa villa Celimontana, dove ancora oggi ha sede ».[5]

In occasione dell'inaugurazione della nuova sede, avvenuta alla presenza del Re e della Regina il 7 giugno 1926, la biblioteca era già considerata « unica in Italia e certamente tra le più importanti d'Europa ».[6]

Attorno al 1932-1933 la biblioteca era di valore inestimabile per gli studiosi, con una consistenza delle raccolte salita a 50.000 tra volumi ed opuscoli, circa 15.000 volumi di periodici geografici, oltre a 4.000 carte geografiche e 200 atlanti tra moderni e antichi, fra i quali vanno citate le edizioni rarissime dell'Ortelio, del Mercatore, del Blaeu, del Sanson, del Giansonio, del Masini.[7]

Con regio decreto del 27 aprile 1936, n. 958, entrava in vigore il nuovo statuto della Società, attraverso il quale il regime fascista controllava pressoché totalmente l'Istituzione, sottoponendo i dirigenti dell'istituzione all'obbligo del giuramento di fedeltà al regime.[2]

Ovviamente gli anni della seconda guerra mondiale videro la forte limitazione dell'attività della biblioteca.

Alla fine degli anni quaranta, nonostante i rallentamenti segnalati, il patrimonio documentario risultava notevolmente accresciuto. Nel 1951, il prof. Giotto Dainelli « donava alla Società un'ingente collezione di circa 18.000 negativi fotografici da lui eseguiti in varie parti del mondo e debitamente catalogati ».[8]

Il periodo 1960 - 1970 fu forse il più travagliato nella storia della biblioteca, anzitutto per l'esiguità dei finanziamenti.[9]

Iniziò poi una lunga serie di furti, che mutilarono grandemente alcune delle opere più antiche e pregevoli conservate.[10]

Le nuove accessioni ripresero gradualmente quota a partire dalla fine degli anni ottanta.

Nel 1990 la biblioteca ha aderito al Sistema bibliotecario nazionale.

La biblioteca dispone di oltre 400.000 volumi ed opuscoli (tra cui testi antichi, opere a stampa di grandissimo pregio, rari manoscritti di viaggi del XVI, XVII, XVIII e XIX secolo), più di 200.000 carte, oltre 2.000 testate di periodici specialistici e 400.000 fototipi.

  1. ^ Amedeo Benedetti, La biblioteca della Società geografica italiana, "Biblioteche oggi", n. 3, aprile 2009, p. 41.
  2. ^ a b Idem.
  3. ^ Ibidem, p. 42.
  4. ^ Bollettino della Società geografica italiana, s. III, vol. V, fasc. 10-11, 1892.
  5. ^ Amedeo Benedetti, La Biblioteca della Società geografica italiana, Biblioteche oggi, n. 3, aprile 2009, p. 43.
  6. ^ Bollettino della Società geografica italiana, s. VI, vol. III, fasc. 7, 1926.
  7. ^ Amedeo Benedetti, La biblioteca della Società geografica italiana, Biblioteche oggi, n. 3, aprile 2009, p. 44.
  8. ^ Ibidem, p. 46.
  9. ^ Ibidem, p. 47.
  10. ^ Ibidem, p. 48.
  • Amedeo Benedetti, La Biblioteca della Società geografica italiana, Biblioteche oggi, n. 3, aprile 2009, pp. 41–51.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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