Brimstone (film 2016)

Brimstone
Guy Pearce e Dakota Fanning in una scena del film
Lingua originaleinglese
Paese di produzionePaesi Bassi, Francia, Germania, Belgio, Svezia, Regno Unito, Stati Uniti d'America
Anno2016
Durata148 min
Rapporto2,35:1
Generedrammatico, thriller, western
RegiaMartin Koolhoven
SoggettoMartin Koolhoven
SceneggiaturaMartin Koolhoven
ProduttoreEls Vandervost, Uwe Schott
Produttore esecutivoNicki Hattingh, Anne Sheehan, Sheryl Crown, Tim Haslan, Hugo Grumbar, Jean-Baptiste Babin, Joel Thibout, Nik Powell
Casa di produzioneN279 Entertainment, X-Filme Creative Pool, New Sparta Films, Embankment Films, Filmwave, Prime Time, The Jokers Film, Dragon Films, Paradiso Filmed Entertainment, Avrotros, Bnp Paribas Fortis Film Finance, Film Väst, Canal+, Cine+
Distribuzione in italianoEagle Pictures, Movies Inspired
FotografiaRogier Stoffers
MontaggioJob ter Burg
MusicheTom Holkenborg
ScenografiaFloris Vos
CostumiEllen Lens
TruccoLeendert Van Nimwegen
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Brimstone è un film del 2016 diretto da Martin Koolhoven.

Pellicola western horror suddivisa in quattro capitoli che non seguono l'ordine cronologico degli avvenimenti. L'ordine cronologico degli atti è: 3 (Genesi), 2 (Esodo), 1 (Rivelazione), 4 (Castigo). Quindi, dopo il primo atto, Rivelazione, gli atti seguenti sono ciò che è accaduto prima e il quarto atto è cronologicamente l'ultimo.

«Lei era una guerriera. Era necessario nel vecchio secolo, se volevi sopravvivere.»

Capitolo 1 - Rivelazione

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Nel vecchio selvaggio west Liz è una giovane levatrice muta, sposata con Eli, un vedovo dal quale ha avuto una bambina, Sam. Il nuovo reverendo giunto al villaggio presso cui vivono turba profondamente Liz. L'uomo si rivela un fanatico religioso e, quando Liz viene incolpata di aver deliberatamente ucciso un nascituro, per punirla le uccide barbaramente il marito. Liz riesce a fuggire con la figlia e con il figliastro adolescente Matthew.

Capitolo 2 - Esodo

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Joanna viene trovata svenuta in un luogo desertico da una famiglia di nomadi cinesi che, dopo averla salvata, la conducono nella cittadina mineraria di Bismuth, dove viene venduta a un bordello chiamato “Inferno” nel quale vigono regole ferree. Anni dopo, la sua amica e collega Elizabeth viene punita con il taglio della lingua per aver morso la lingua di un cliente che voleva costringerla a baciarlo. Mentre Elizabeth organizza la propria vendetta e la fuga per andare a vivere con un vedovo, il reverendo paga per avere a disposizione tutte le donne del postribolo, ma con il solo scopo di possedere Joanna. Quando quest'ultima si ribella, Elizabeth entra nella camera con un coltello e lo sfregia, ma l'uomo la uccide. Joanna estrae il coltello dal corpo dell'amica e colpisce l'uomo, quindi appicca il fuoco e scappa, tagliandosi poi la lingua e assumendo l'identità della vittima.

Capitolo 3 - Genesi

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La giovane Joanna vive in una fattoria con sua madre Anna e con suo padre, ministro di una setta protestante. Entrata nella pubertà, viene incaricata dal padre di badare alla porcilaia. Un giorno le compaiono davanti Samuel e Wolf, due cercatori d'oro feriti, e lei, prendendosene cura, li nasconde tra i maiali. In seguito Samuel uccide Wolf e lo dà in pasto ai maiali. Anna, pur succube del marito prevaricatore e violento, si scontra con lui quando si rende conto che insidia la figlia. Il reverendo reagisce frustando a sangue sua moglie e imponendole una mordacchia di ferro. Mentre la congregazione è riunita in chiesa, all'improvviso Anna si impicca davanti a tutti. Il giorno successivo il reverendo porta Joanna in chiesa e inizia a celebrare una cerimonia di matrimonio tra lui e sua figlia. Samuel cerca di sottrarla all'incesto, ma il reverendo lo uccide e, dopo aver frustato la ragazza per "purificarla", la violenta. Quando il padre dorme profondamente, Joanna scappa a piedi nudi.

Capitolo 4 - Castigo

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Mentre Liz, con la bambina e il figliastro, si dirige verso la casa del suocero, suo padre tende loro un'imboscata e uccide il ragazzo. Liz riesce comunque ad arrivare con Sam nella casa tra le montagne, in riva a un lago. Il padre, ormai completamente indemoniato, uccide il vecchio suocero e, dopo aver legato Liz a un palo, la costringe a guardarlo mentre frusta la bambina. Quando però sta per violentare la nipotina, Liz slogandosi le braccia riesce a liberarsi e, afferrata una lampada a petrolio, la scaglia contro il padre. L'uomo viene avvolto da fiamme infernali e Liz, imbracciato un fucile, gli spara facendolo precipitare dalla finestra. Tempo dopo, quando ormai Liz si è sistemata con la figlia nella proprietà del suocero, si presenta uno sceriffo (Nathan, il padre del nascituro morto all'inizio del film), che l'arresta per l'omicidio del proprietario del bordello commesso dalla sua amica Elizabeth (aveva letto il nome Elizabeth Brundy sul manifesto di una taglia). Condotta via in catene su una chiatta, Liz si lascia cadere in acqua e annega.

«La ricordo bene (dice Sam, ormai adulta e diventata madre a sua volta). È come se fosse rimasta sempre con me. Vegliando su di me, proteggendomi.»

Colonna sonora

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La colonna sonora, firmata da Tom Holkenborg, è stata pubblicata dall'etichetta Milan Records il 6 gennaio 2017.[1]

  1. Brimstone – 3:39
  2. The Reverend – 3:37
  3. The Birth – 1:39
  4. She Belongs in Hell – 3:33
  5. I Am Here to Punish You – 2:38
  6. Revelation – 6:44
  7. Rules Are Rules – 4:08
  8. I'm a Father – 1:45
  9. I Will Kill Frank – 1:19
  10. Exodus – 7:49
  11. For the Love of God – 5:22
  12. Sanctus – 2:01
  13. Two Strangers – 1:32
  14. God Has Other Plans – 2:22
  15. Scold's Bride – 3:19
  16. God Has Forgiven Me – 3:21
  17. Genesis – 3:26
  18. Abide – 3:12
  19. Fog – 3:09
  20. Ravening Wolves – 3:22
  21. Retribution – 5:18
  22. Watching Over Me – 8:15
  23. Liz – 2:26

Distribuzione

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La pellicola, in concorso per il Leone d'oro al miglior film, è stata presentata in anteprima alla 73ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia il 3 settembre 2016[2][3] suscitando polemiche per le scene di violenza sadica.[4] È stato poi presentato al Toronto International Film Festival dove ha riscosso critiche positive,[5] così come in altri festival successivi, ad esempio al Sitges - Festival internazionale del cinema fantastico della Catalogna.[6]

Nei Paesi Bassi, patria del regista, il film ha riscosso un notevole successo.[4][7][8][9][10] I lettori di True West Magazine lo hanno scelto come miglior film straniero western.[11] Il regista Koolhoven ha ricevuto la Golden Pen ("Penna d'oro") per la miglior sceneggiatura al Golden Festival.[12] Il 29 settembre 2017, la pellicola ha vinto sei premi ("Vitello d'Oro") al Film Festival dei Paesi Bassi (spesso chiamati gli "Oscar nederlandesi"), superando il precedente record di quattro.[13]

Sull'aggregatore Rotten Tomatoes detiene una percentuale di gradimento del 41% basata su 35 recensioni professionali, con un voto medio di 5,06 su 10.[14] Su Metacritic la valutazione è di 45 su 100 basata su 17 recensioni, corrispondente a «recensioni miste o medie».[15]

Brimstone è stato distribuito nel Regno Unito il 29 settembre 2017, ed è stato ben accolto dalla stampa britannica.[16] Jonathan Pile di Empire gli ha assegnato quattro stelle dichiarando che provoca «una forte tensione»,[17] mentre Peter Bradshaw di The Guardian ha scritto che «Questo western epicamente lungo, lurido e violento del regista olandese Martin Koolhoven ha una sorta di prolissità e ingenuità narrativa tarantiniana. Nonostante la sua lunghezza molto indulgente, non annoia mai».[18]

Il film ha incassato complessivamente 2140941 $.[19]

Riconoscimenti (parziale)

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  1. ^ (EN) Brimstone (Koolhoven's Original Motion Picture Soundtrack), su music.apple.com. URL consultato il 12 settembre 2020.
  2. ^ a b 73. Mostra del cinema - Brimstone, su labiennale.org, 3 settembre 2016. URL consultato il 12 settembre 2020.
  3. ^ Federico Boni, Venezia 2016: Brimstone, recensione in anteprima, su Cineblog.it, 3 settembre 2016. URL consultato il 13 gennaio 2018.
  4. ^ a b Federico Gironi, Brimstone: tutto sul controverso e violento western con Dakota Fanning e Guy Pearce, su Comingsoon.it, 1º giugno 2020. URL consultato il 7 giugno 2020.
  5. ^ (EN) Andrew Mack, BRIMSTONE: Momentum Picks up Martin Koolhoven's Western Thriller, Screen Anarchy, 21 ottobre 2016. URL consultato il 12 settembre 2020.
  6. ^ (EN) Emilio Mayorga, ‘Jupiter’s Moon’ Tops Spain’s Sitges Festival, Variety, 21 ottobre 2017. URL consultato il 12 settembre 2020.
  7. ^ (NL) Recensieoverzicht: Brimstone is 'traag' maar 'overtuigend', NU.nl, 3 settembre 2016. URL consultato il 12 settembre 2020.
  8. ^ (NL) Recensieoverzicht: Nederlandse recensenten onder de indruk van Brimstone, NU.nl, 12 gennaio 2017. URL consultato il 12 settembre 2020.
  9. ^ (NL) Brimstone is kaskraker: beste opening voor Koolhoven ooit, AD.nl, 13 gennaio 2017. URL consultato il 12 settembre 2020.
  10. ^ (NL) Ab Zagt, 'Deze rol was te heftig om te weigeren', AD.nl, 13 gennaio 2017. URL consultato il 12 settembre 2020.
  11. ^ (EN) Henry C. Parke, Best of the West 2017: Western Movies, DVDs and TV Shows, True West - History of the American Frontier, 12 dicembre 2016. URL consultato il 12 settembre 2020 (archiviato dall'url originale il 14 agosto 2020).
  12. ^ (NL) Gouden Film voor BRIMSTONE [collegamento interrotto], su filmfestival.nl, 27 gennaio 2017. URL consultato il 12 settembre 2020.
  13. ^ (NL) Brimstone breekt record met zes Gouden Kalveren, AD.nl, 29 settembre 2017. URL consultato il 12 settembre 2020.
  14. ^ (EN) Brimstone, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC. URL consultato il 12 settembre 2020. Modifica su Wikidata
  15. ^ (EN) Brimstone, su Metacritic, Fandom, Inc. URL consultato il 12 settembre 2020.
  16. ^ (NL) Brimstone goed ontvangen door Britse pers, RTL Boulevard, 27 settembre 2017. URL consultato il 12 settembre 2020 (archiviato dall'url originale il 7 ottobre 2017).
  17. ^ (EN) Jonathan Pile, Brimstone Review, Empire, 25 settembre 2017. URL consultato il 12 settembre 2020.
  18. ^ (EN) Peter Bradshaw, Brimstone review – Guy Pearce outrageously operatic in grisly and gripping western, The Guardian, 27 settembre 2017. URL consultato il 12 settembre 2020.
  19. ^ (EN) Brimstone, su Box Office Mojo. URL consultato il 12 settembre 2020.
  20. ^ (EN) The 60th BFI London Film Festival in partnership with American Express® announces full 2016 programme, su www2.bfi.org.uk, 3 settembre 2016. URL consultato il 13 settembre 2020.
  21. ^ (EN) Brimstone, su europeanfilmawards.eu. URL consultato il 13 settembre 2020.
  22. ^ (EN) Winners Golden Calves Netherlands Film Festival 2017 announced, su filmfestivals.com, 6 ottobre 2017. URL consultato il 12 settembre 2020.
  23. ^ (EN) Brimstone, su psfilmfest.org. URL consultato il 13 settembre 2020.
  24. ^ (CAESEN) Brimstone, su sitgesfilmfestival.com. URL consultato il 13 settembre 2020.
  25. ^ (CAESEN) Sitges - 50ed. Festical Internacional de Catalunya, su sitgesfilmfestival.com. URL consultato il 13 settembre 2020.
  26. ^ (EN) ‘Black Panther,’ ‘Walking Dead’ Rule Saturn Awards Nominations, Variety, 15 marzo 2018. URL consultato il 12 settembre 2020.

Collegamenti esterni

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