Bruno Limido

Bruno Limido
Limido all'Avellino nel 1983
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Altezza 176 cm
Calcio
Ruolo Centrocampista
Termine carriera 1992
Carriera
Giovanili
19??-19??Varese
Squadre di club1
1978-1980Varese34 (3)
1980-1981Avellino9 (0)
1981-1982Varese34 (1)
1982-1984Avellino53 (5)
1984-1985Juventus4 (0)
1985-1986Atalanta4 (0)
1985Bologna22 (1)
1986-1987Atalanta18 (0)
1987-1988Lecce32 (1)
1988-1989Cesena25 (1)
1989-1990Solbiatese23 (0)
1990-1992Varese50 (3)
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Bruno Limido (Varese, 7 marzo 1961) è un ex calciatore italiano.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Limido (a sinistra) e Luciano Favero alla Juventus nel 1984

Centrocampista di fascia, cresce calcisticamente in varie società minori del Varesotto. Approdato nelle giovanili del Varese, con i biancorossi debutta in Serie B disputando due campionati sul finire degli anni 70.[1] Passa quindi nel 1980 all'Avellino dove ha modo di esordire in Serie A, senza tuttavia riuscire a trovare molti spazi.[1]

Torna quindi in prestito agli stessi lombardi dove, grazie alle prestazioni offerte tra i cadetti, si guadagna una seconda possibilità ad Avellino, nel massimo campionato.[1]

Con gli irpini del commendatore Antonio Sibilia disputa stavolta due campionati di buon livello, emergendo tra i maggiori talenti portati alla ribalta nella prima metà di quel decennio dalla provinciale biancoverde,[2] e destando così le attenzioni della Juventus che ne acquista il cartellino nell'estate 1984; inizialmente la società bianconera vorrebbe usare il centrocampista solo come pedina di scambio da proporre alla Lazio per arrivare a Lionello Manfredonia, ma la ritrosia di quest'ultimo nel lasciare Roma fa sì che Limido approdi in pianta stabile a Torino.[1]

In Piemonte ritrova alcuni ex compagni delle stagioni avellinesi, come Stefano Tacconi, Beniamino Vignola e Luciano Favero, quest'ultimo acquistato da Giampiero Boniperti nella medesima sessione di mercato:[1] a differenza dei succitati, assurti a protagonisti nei successi dell'era di Michel Platini, l'esperienza in bianconero di Limido non è fortunata, tanto che, pur fregiandosi nel 1985 delle vittorie europee in Supercoppa UEFA e Coppa dei Campioni, sotto la guida di Giovanni Trapattoni raggranella appena una manciata di presenze e, dopo un'unica stagione da meteora juventina, viene ceduto all'Atalanta.[1]

Nemmeno a Bergamo riesce a esprimersi a livelli soddisfacenti, finendo dirottato dapprima al Bologna e poi al Lecce.[1] In Puglia disputa un buon campionato di Serie B, culminato con la promozione dei salentini in massima categoria, livello che il giocatore mantiene anche l'anno successivo pur accasandosi al Cesena.[1]

Conclude la carriera nei primi anni 90, nelle serie minori, tra Solbiatese e, di nuovo, Varese.[1]

Dopo il ritiro[modifica | modifica wikitesto]

Sul finire del 2014 viene arrestato per presunta frode fiscale,[3] accusa da cui verrà scagionato pochi mesi più tardi.[4]

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]

Varese: 1979-1980 (girone A)

Competizioni internazionali[modifica | modifica wikitesto]

Juventus: 1984
Juventus: 1984-1985

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i Stefano Bedeschi, Gli eroi in bianconero: Bruno LIMIDO, su tuttojuve.com, 26 ottobre 2013.
  2. ^ Marco Montanari, C'era una volta il Commendatore, in Guerin Sportivo, n. 1, Bologna, Conti editore, gennaio 2015, p. 82.
  3. ^ Andrea Gianni, Maxi frode milionaria, arrestati gli "amici" Rosati e Montemurro, su laprovinciadivarese.it, 30 ottobre 2014.
  4. ^ Luca Ielmini, «Bruno è libero: lo aspettavamo», su laprovinciadivarese.it, 30 gennaio 2015.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Elio Corbani, Pietro Serina, Cent'anni di Atalanta, vol. 2, Bergamo, SESAAB, 2007, ISBN 978-88-903088-0-2.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]