But (fiume)

But
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regioni  Friuli-Venezia Giulia
Lunghezza33 km
Altitudine sorgente1 656 m s.l.m.
NasceAlpi Carniche, Passo di Monte Croce Carnico
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AffluentiFontanon, Pontaiba, Chiarsò, rio Randice, Gladegna, rio di Saustri, rio Buede
Sfociada sx nel fiume Tagliamento
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Il But (Bût in friulano[1], Pooch in tedesco timavese) è un corso d'acqua friulano, immissario di sinistra del fiume Tagliamento.

Nomi e grafia[modifica | modifica wikitesto]

In friulano il corso d'acqua ha un nome femminile: si dice, dunque, la Bût.

Nell'uso attestato dai documenti storici, il tratto più a monte (sino alla confluenza con la Pontaiba, presso Paluzza, se non addirittura a quella col Chiarsò, presso Cedarchis) era chiamato semplicemente Fiume o addirittura fiume detto Fiume (friulano Flum). Una traccia di ciò rimane nell'uso dialettale timavese, che continua a denominare il corso d'acqua Pooch, che come termine generico significa semplicemente "torrente".

Percorso[modifica | modifica wikitesto]

Nasce nell'alta Carnia, nei pressi di Timau e del passo di Monte Croce Carnico, e percorre con direzione nord-sud il Canale di San Pietro, detto anche, appunto, Val But, bagnando i comuni di Paluzza, Cercivento, Sutrio, Arta Terme e Zuglio, prima di gettarsi nel Tagliamento presso Caneva, frazione di Tolmezzo.

Come confine[modifica | modifica wikitesto]

Il corso d'acqua funge, in alcuni suoi tratti, da confine tra i comuni di Paluzza e di Cercivento; di Paluzza e di Sutrio; di Arta Terme e di Zuglio.

Affluenti[modifica | modifica wikitesto]

I principali affluenti sono, a sinistra, il rio Fontanon, la Pontaiba, il Chiarsò, il rio Randice; a destra la Gladegna, il rio di Saustri, il rio Buede.

Sfruttamento idroelettrico[modifica | modifica wikitesto]

La Bût ed alcuni dei suoi affluenti sono utilizzati per la produzione idroelettrica dall'Enel e dalla SECAB.

Navigazione[modifica | modifica wikitesto]

Sino al XIX secolo il corso d'acqua ospitava alcuni porti per la fluitazione del legname. La portata del fiume, allora maggiore di quella attuale, consentiva una navigazione (esclusivamente in discesa e con zattere) a partire da Rivo di Paluzza; altri porti erano ubicati a Cedarchis ed a Tolmezzo.

Note[modifica | modifica wikitesto]