Calcare di Bari
Calcare di Bari | |
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Sigla | CBA |
Unità di rango superiore | gruppo dei calcari delle Murge e del Salento |
Unità di rango inferiore | calcari e dolomie dell'Avvantaggio, calcari di Montericco, calcari a Palorbitoline, calcari di Corato, calcari di Bisceglie |
Caratteristiche litologiche | |
Litologia | calcari micritici, calcari dolomitici e calcareniti |
Spessore e variazioni | 2000 m |
Età | Valanginiano p.p. - Cenomaniano terminale - Turoniano inferiore |
Fossili | rudiste e nerinee |
Ambiente di formazione | Piattaforma carbonatica |
Rapporti stratigrafici | |
Formazione sovrastante | Calcare di Altamura |
Formazione sottostante | non conosciuta |
Unità strutturale di appartenenza | Avampaese Apulo |
Localizzazione unità | |
Autore | Valduga A., 1965 |
Carta geologica dove compare | Carta Geologica d’Italia alla scala 1:100.000, Fogli 177 e 178 |
Sezione tipo | , tavoletta 176 I NO, Barletta, latitudine 41,2869°N , longitudine 16,2855°E |
Affioramento tipico | Murge settentrionali |
Il Calcare di Bari, noto anche come calcare di Mola[1], è una formazione carbonatica cretacica, alla base della successione stratigrafica delle Murge.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]È una roccia compatta, di colore biancastro o grigio chiaro, ben stratificata, con spessori che variano da alcune centinaia di metri a oltre 2000 metri. Regionalmente mostra un andamento monoclinalico della stratificazione,[2] immergente di pochi gradi verso sud-ovest.
Negli strati affioranti presenta spesso una tipica fessurazione (chianche).
Notevole è la presenza di macrofossili, soprattutto rudiste e nerinee[3]. Presenti in abbondanza anche microfossili come Salpingoporella katzeri e Bacinella irregularis (alghe calcaree). Si tratta di una monotona sequenza di calcari micritici microfossiliferi e di calcari dolomitici in sequenze irregolari o cicliche, ben stratificate, di colore biancastro o grigio avana, di età Turoniano - Barremiano; a diverse altezze della successione si rinvengono banchi di calcare granulare con abbondanti gusci di rudiste. I calcari affiorano in strati o in banchi, a volte a struttura laminare di qualche centimetro (chiancarelle). In particolare l'ammasso roccioso è interessato da piani di fratturazione e fessurazione da suborizzontali a subverticali, con giunti riempiti di “terra rossa”, nonché da un accentuato stato di carsificazione con a luoghi livelli intensamente laminati, intercalati a fasce intensamente fagliate in cui i caratteri strutturali dei calcari sono completamente cancellati, con cavità carsiche riempite di terre rosse. A diverse altezze stratigrafiche, si osservano strati dolomitici riconoscibili in campagna per il colore grigio e l'ineffervescenza con l'acido cloridrico diluito. L'ammasso calcareo si presenta ricco di fessure e fratture (diaclasi), tali discontinuità fisiche possono essere associate a due famiglie all'incirca perpendicolari tra loro, con andamento da suborizzontale (giunti di stratificazione) a subverticali (fratture). Tali discontinuità subverticali, di larghezza variabile da 3 cm a 1 m, suddividono l'ammasso calcareo in grossi poliedri di lato variabile da 1 m a 8 m. Tra gli strati e le fratture è possibile rinvenire orizzonti di prodotti residuali (“terre rosse”) con spessori ridotti (0,5–20 cm) che solo in pochi casi superano il metro. La parte superficiale dell'ammasso carbonatico si presenta, generalmente alterata e carsificata; inoltre, nei primi metri di profondità, è possibile riscontrare fratture beanti (larghe anche più di un metro con presenza di sacche terra rossa) che si serrano, per la maggior parte, entro i primi metri di profondità dal piano campagna. L'ammasso si presenta molto anisotropo, non è raro rinvenire, a vari livelli, sacche di calcare farinoso, calcare a rudiste e/o vacuoli di dimensioni metriche in prevalenza colmati di terra rossa o da calcite di ricristallizzazione. Il Calcare di Bari presenta i caratteri tipici di sedimentazione in ambiente di piattaforma carbonatica, soggetta a subsidenza compensata di mare molto basso e caldo.
Ambiente sedimentario
[modifica | modifica wikitesto]Il calcare di Bari si è formato nel periodo Cretacico superiore, circa 100 milioni di anni fa, e costituisce gran parte della piattaforma carbonatica apula dell'altopiano delle Murge.
Impiego
[modifica | modifica wikitesto]Per la sua notevole durezza e la sua abbondanza, è questa roccia è stata sempre considerata un ottimo materiale da costruzione in tutta la Provincia di Bari. Sono realizzate con tale roccia i tipici muri a secco del paesaggio pugliese ed i celebri trulli.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- Compare nei Fogli 177 e 178 della Carta Geologica d'Italia.
- ^ A. Azzaroli, M. Reichel (1964), "Alveoline e crisalidine neocretacee del "Calcare di Mola" in terra di Bari, Boll. Serv. Geol. d'It. 85: 3-9, Roma.
- ^ Una monoclinale è costituita da una serie di strati con inclinazione uniforme per una certa estensione areale. In geologia strutturale, questo tipo di struttura si contrappone alle pieghe tettoniche, caratterizzate da concavità o convessità degli strati di roccia (con inclinazione quindi variabile).
- ^ Gasteropodi tipici di ambiente di piattaforma carbonatica, diffusi nel Giurassico e nel Cretaceo
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Quaderno APAT (PDF), su apat.gov.it. URL consultato il 15 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 27 febbraio 2006).
- Carta Geologica d'Italia Foglio 177 [collegamento interrotto], su apat.gov.it.
- Carta Geologica d'Italia Foglio 178 [collegamento interrotto], su apat.gov.it.