Carlo Luigi Invernizzi
Carlo Luigi Invernizzi (Bergamo, 9 febbraio 1827 – Messina, 30 dicembre 1908) è stato un patriota italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Già nel 1848 partecipò ai moti contro gli austriaci, scoppiati in città nel marzo sull'onda delle notizie dell'insurrezione a Milano, inerpicandosi sulla cupola del Duomo dove innalzò il tricolore sulla statua di Sant'Alessandro.
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Nel 1860 insieme al fratello Pietro (un terzo fratello, Luigi, li raggiungerà con la spedizione Medici) si imbarcò con Garibaldi a Quarto. A Palermo comandò il gruppo che difende per tre giorni il Convento dei Sette Angeli salvando le 46 monache e educande e spegnendo l'incendio preservando tutti gli arredi[senza fonte]. Questo episodio, citato anche da Giuseppe Cesare Abba, gli valse un attestato di riconoscenza redatto dalla Abbadessa Donna Concetta Raffaella Del Bosco.
Lasciato il servizio, tornò a Messina dove si sposò e visse, lavorando come impiegato per alcuni anni nell'amministrazione pubblica e poi in imprese private. L'impiego non gli impedì di partecipare alla spedizione di Garibaldi del 1862, che si concluse in Aspromonte, e a quella del 1866.
In occasione del terrificante terremoto del 28 dicembre 1908, rimase travolto dalla sua abitazione insieme ai suoi familiari; a causa dei gravi traumi riportati, morì due giorni dopo.
Ha lasciato una lettera-diario in cui racconta i fatti che lo hanno visto protagonista e che è contenuta nel volume Bergamo e i Mille, a cura del Regio Liceo P. Sarpi, ed. Arti Grafiche, Bergamo, 1932.
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