Carlo Saraceni
Carlo Saraceni, detto anche Carlo Veneziano (Venezia, 1579 circa[1] – Venezia, 16 giugno 1620[2]), è stato un pittore italiano. Fu uno dei primi seguaci del Caravaggio, di cui interpretò la pittura fondendola con un tonalismo di origine veneziana, definito da Longhi "Caravaggismo in chiave neo-giorgionesca"[3][4].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Presente a Roma fin dal 1598, frequentò la bottega dello scultore veneziano Camillo Mariani[5] e, subito dopo, quella del pittore tedesco Adam Elsheimer.
Per la chiesa trasteverina di Santa Maria della Scala dipinse il Transito della Vergine (tela portata a termine tra il 1609 e il 1610 e tuttora in loco), destinato a sostituire il dipinto del medesimo soggetto realizzato da Caravaggio e presto rimosso per lo scandalo suscitato dal crudo naturalismo della raffigurazione. Sempre a Roma, Saraceni prese parte nel 1616-1617 alla decorazione a fresco della sala regia del Quirinale (sotto le sue maestranze furono attivi diversi pittori come Alessandro Turchi e Marcantonio Bassetti) e ricevette commissioni di dipinti per le chiese: nel 1618 aveva già terminato le tele di Santa Maria dell'Anima, eseguite poco dopo quelle per San Lorenzo in Lucina (San Carlo porta in processione il chiodo della croce sempre del 1618). Una sua tela, il Martirio di Sant'Agapito, di cm 345x250 si trova esposta nel Duomo di Palestrina[6].
Nel 1620 ritornò a Venezia, dove lo seguì Jean Le Clerc, suo collaboratore, che terminò e firmò la grande tela per la Sala del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale, Enrico Dandolo e i Capitani crociati prestano giuramento in San Marco prima della partenza, non finita dal Saraceni per il sopraggiungere della morte.
La pittura tarda del Caravaggio esercitò influssi positivi su quella dell'artista veneziano, specie nel secondo decennio del secolo quando, condizionata dall'antica ascendenza veneziana, svolse una sorta di caravaggismo tonale, temperato nei drammatici contrasti di luce e ombra dai larghi e dolci brani luminosi, come nel Riposo durante la fuga in Egitto (nell'eremo camaldolese di Frascati), nella Vergine col Bambino e Sant'Anna e nella Santa Cecilia e l'Angelo (nella Galleria Nazionale di Arte antica di Roma). Una pittura per certi aspetti parallela a quella di Orazio Gentileschi e che doveva esercitare una vasta influenza sui caravaggeschi posteriori, specialmente sugli olandesi.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Carlo Saraceni, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 7 aprile 2024.
- ^ Ibid.
- ^ Carlo Saraceni, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 7 aprile 2024.
- ^ Roberto Longhi, Ultimi studi su Caravaggio e la sua cerchia, in Proporzioni, I, 1943, pp. 23-24.
- ^ P.A.Orlandi, p.107.
- ^ R. Iacono, p. 6.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Anna Ottani Cavina, Carlo Saraceni, Milano, Mario Spagnol, 1968, SBN IT\ICCU\NAP\0105129.
- Giuseppe Fiocco, La pittura veneziana del Seicento e Settecento, 1929, SBN IT\ICCU\RAV\0024679.
- Giovanni Baglione, Le vite de' pittori scultori et architetti. Dal pontificato di Gregorio 13. del 1572. In fino a' tempi di papa Vrbano ottauo nel 1642, Roma, stamperia d'Andrea Fei, 1642, SBN IT\ICCU\NAPE\011153.
- (EN) Michael Bryan, Dictionary of painters and engravers, Londra, H.G.Bohn, 1865, p. 465.
- Pellegrino Antonio Orlandi e Pietro Guarienti, Abecedario pittorico del M.R.P. Pellegrino Antonio Orlandi Bolognese, Milano, Giambattista Pasquali, 1753, SBN IT\ICCU\PUVE\001856.
- Stefano Ticozzi, Dizionario degli architetti, scultori, pittori, Milano, L. Nervetti, 1832, SBN IT\ICCU\RMR\0018459.
- Maria Giulia Aurigemma (a cura di), Carlo Saraceni. Un veneziano tra Roma e l'Europa (1579-1620). Catalogo della Mostra tenuta a Roma nel 2013-2014, Roma, De Luca Editori d'Arte, 2013, ISBN 978-88-6557-158-3.
- Anna Ottani Cavina, SARACENI, Carlo, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 90, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2017. URL consultato il 7 giugno 2019.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su Carlo Saraceni
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Carlo Saraceni
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Saracèni, Carlo, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Vittorio Moschini, SARACENI, Carlo, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1936.
- Saracèni, Carlo, detto Carlo Veneziano, su sapere.it, De Agostini.
- Roberta Iacono, La Cattedrale di Sant’Agapito Martire in Palestrina. Brevi cenni storici (PDF), su Academia.edu, p. 6. URL consultato il 15 novembre 2016.
- Carlo Saraceni 1579 -- 1620. Un Veneziano tra Roma e l'Europa, su YouTube, TreccaniChannel. URL consultato il 16 novembre 2016.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 9790486 · ISNI (EN) 0000 0000 8088 3851 · SBN RMLV081339 · BAV 495/304931 · CERL cnp00539760 · Europeana agent/base/149186 · ULAN (EN) 500008651 · LCCN (EN) nr2003028183 · GND (DE) 118834568 · BNE (ES) XX1576749 (data) · BNF (FR) cb14930727v (data) |
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