Chiesa di San Pietro (Gemonio)
Chiesa di San Pietro | |
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Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Località | Gemonio |
Indirizzo | via Giuseppe Verdi |
Coordinate | 45°52′28.44″N 8°40′27.04″E |
Religione | cattolica |
Titolare | Pietro |
Diocesi | Como |
Stile architettonico | romanico lombardo |
Inizio costruzione | VIII secolo |
Completamento | XV secolo |
La chiesa di San Pietro è un edificio religioso, risalente al VII-VIII secolo e successivamente modificato, che si trova a Gemonio, in provincia di Varese e diocesi di Como. Testimonianza fra le meglio conservate del Romanico lombardo, è monumento nazionale italiano del 1912[1].
Storia e descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Non si conosce la fondazione dell'edificio, che doveva essere a navata unica absidata, e certamente antica, se il complesso - secondo la tradizione[2] - fu donato dal re longobardo Liutprando nel 712 all'importante monastero pavese di San Pietro in Ciel d'Oro[3]. Poco prima dell'anno mille, all'epoca in cui Gemonio faceva capo alla pieve di San Lorenzo in Val Cuvia, furono effettuati importanti lavori di rifacimento[2]. A quest'epoca risale l'altare maggiore, dipinto a motivi geometrici e floreali,[2] eccezionale testimonianza altromedioevale conservatasi intatta all'interno del rivestimento che era stato eseguito nel XV secolo, e rimosso in occasione dei restauri degli anni 60 del Novecento.
A questi primitivi lavori risalgono la navata sinistra, aggiunta a nord della navata principale nel primo quarto del secolo XI,[2] l'elevazione del campanile nell'angolo nord-est (X secolo[2]), e il rifacimento dell'abside principale in pietra, esternamente decorato con ad archetti pensili binati, alternativamente sorretti da larghi peducci modanati e da lesene impostate su un alto zoccolo[4]. Nella navata sinistra vennero realizzate finestre a doppia strombatura, con piano inclinato verso l'esterno.[2] Nel corso del XV secolo fu aggiunta la terza navata, quella meridionale, sormontata da finestre a doppio strombo obliquo[2].
Il campanile è ritenuto essere il prototipo di una tipologia romanica comune nel Varesotto, ispirata al campanile dei monaci della basilica milanese di Sant'Ambrogio,[2] con proporzioni slanciate e una massa muraria compatta, costituito da pietra e ciottoli fluviali. La decorazione esterna è costituita da quattro specchiature sovrapposte ad archetti pensili in cui trovano posto le aperture, costituite da semplici feritoie o monofore. Tale tipologia si differenzia da quella più diffusa in area comasca, caratterizzata invece da un progressivo alleggerimento dei piani grazie a una progressione ascendente di polifore sempre più ampie[4].
Gli affreschi sull'abside e sulle pareti interne furono realizzati a partire dal Quattrocento.
- Veduta absidale
- Interno
- Affreschi dell'abside maggiore
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Chiesa di San Pietro, su comune.gemonio.va.it.
- ^ a b c d e f g h Tettamanzi, cap. "San Pietro GEMONIO - Varese".
- ^ M. Magni, Architettura romanica comasca, Ceschina, Milano 1960
- ^ a b Chiesa di S. Pietro Gemonio (VA), su lombardiabeniculturali.it.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- S. Lomartire, Gemonio, S. Pietro, in Pittura tra Ticino e Olona. Varese e la Lombardia nord-occidentale, Cinisello Balsamo, 1992, pp. 215-223.
- M. Magni, Architettura romanica comasca, Ceschina, Milano 1960
- Carlo Perogalli, Enzo Pifferi e Laura Tettamanzi, Romanico in Lombardia, Como, Editrice E.P.I., 1981.
- L.C. Schiavi, San Pietro di Gemonio, in Lombardia romanica, 2011, pp. 88-90.
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