Cleto Bellucci

Cleto Bellucci
arcivescovo della Chiesa cattolica
 
Incarichi ricoperti
 
Nato23 aprile 1921 ad Ancona
Ordinato presbitero27 gennaio 1946 dall'arcivescovo Egidio Bignamini
Nominato vescovo15 marzo 1969 da papa Paolo VI
Consacrato vescovo14 maggio 1969 dal cardinale Carlo Confalonieri
Elevato arcivescovo7 luglio 1973 da papa Paolo VI
Deceduto7 marzo 2013 (91 anni) a Fermo
 

Cleto Bellucci (Ancona, 23 aprile 1921Fermo, 7 marzo 2013) è stato un arcivescovo cattolico italiano.

Nacque ad Ancona il 23 aprile 1921.

Formazione e ministero sacerdotale

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Il 27 gennaio 1946 fu ordinato presbitero, nella cappella del Pontificio Seminario Regionale di Fano, dall'arcivescovo Egidio Bignamini.[1]

Dopo essere stato nominato vicerettore e in seguito rettore del seminario di Fano, divenne rettore del Pontificio seminario regionale di Chieti.

Ministero episcopale

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Il 15 marzo 1969 fu eletto vescovo titolare di Melzi ed ausiliare dell'arcidiocesi di Taranto. Il 14 maggio seguente ricevette l'ordinazione episcopale, nella cattedrale di San Giustino a Chieti, dal cardinale Carlo Confalonieri, co-consacranti gli arcivescovi Loris Francesco Capovilla e Guglielmo Motolese.

Il 22 luglio 1970 fu nominato amministratore apostolico sede plena di Fermo; entrò nell'arcidiocesi il successivo 27 settembre.[2]

Il 7 luglio 1973 fu nominato arcivescovo coadiutore di Fermo e il 21 giugno 1976 arcivescovo della medesima sede.

Per sua iniziativa venne istituito il museo diocesano di Fermo, inaugurato nel 2004, e furono restaurati la cattedrale e il palazzo arcivescovile.

Nella cattedrale metropolitana di Santa Maria Assunta in Cielo di Fermo è presente una targa in latino in cui i presbiteri e i fedeli lo ringraziano per il restauro: "EXC.mus DOMINUS CLETUS BELLUCCI FIRMANUM ARCHIEPISCOPUS TEMPLUM HOC METROPOLITANUM DEIPARAE VIRGINI IN COELIS ASSUMPTAE DICATUM IN TECTIS CORRUPTUM AC RUINAM MINITANTEM RESTAURANDUM CURAVIT. VALVAS AENEAS ANAGLYPTIS OPERIBUS EXORNATAS IN QUIBUS COELITES PATRONI DIOCESIS ET FIDEI MYSTERIA SUNT MIRANDIS IMAGINIBUS EXPRESSA EXSTRUXIT. PRESBYTERI ET CHRISTIFIDELES FIRMANAE ECCLESIAE GRATO ANIMO POSUERUNT. A.D. MCMXCVI".

Grande studioso del significato etimologico dei nomi e amante della cultura rivestì per molti anni il ruolo di responsabile dei beni culturali della conferenza episcopale marchigiana.

Ricevette dal cardinale gran maestro l'onorificenza della palma di Gerusalemme d'oro per l'impegno profuso nella promozione dell'Ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme.

Dopo ventuno anni di ministero rinunciò al governo pastorale il 18 giugno 1997 per raggiunti limiti di età.

Dopo la sua morte, avvenuta il 7 marzo 2013,[3] venne sepolto nella cattedrale di Fermo.

Genealogia episcopale e successione apostolica

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La genealogia episcopale è:

La successione apostolica è:

  1. ^ Mons. Cleto Bellucci celebra i 55 anni di sacerdozio tra i presbiteri da lui ordinati, su chiesainrete.it, gennaio 2001. URL consultato il 17 gennaio 2021.
  2. ^ Le tappe di un lungo ministero, su lavocedellemarche.it, 19 marzo 2013. URL consultato il 17 gennaio 2021.
  3. ^ E' morto monsignor Bellucci, su ilrestodelcarlino.it, il Resto del Carlino. URL consultato il 2 aprile 2014.

Collegamenti esterni

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Predecessore Vescovo titolare di Melzi Successore
József Cserháti 14 marzo 1969 – 21 giugno 1976
con dignità di arcivescovo dal 7 luglio 1973
Johannes Kapp

Predecessore Arcivescovo metropolita di Fermo Successore
Norberto Perini 21 giugno 1976 – 18 giugno 1997 Benito Gennaro Franceschetti