Copermio

Copermio
frazione
Copermio – Veduta
Copermio – Veduta
Chiesa di San Pietro
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Emilia-Romagna
Provincia Parma
ComuneColorno
Territorio
Coordinate44°56′12.8″N 10°24′21.46″E
Altitudine26 m s.l.m.
Abitanti249[2]
Altre informazioni
Cod. postale43052
Prefisso0521
Fuso orarioUTC+1
Patronosan Pietro
Giorno festivo29 giugno
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Copermio
Copermio

Copermio (Cupermi in dialetto parmigiano) è una località della Bassa parmense, situata nel comune di Colorno.

Origini del nome

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Il toponimo Copermio deriva da Caput Parmae nome che testimonia lo sbocco del torrente Parma nel fiume Po nei pressi del paese[3].

Geografia fisica

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Il paese si snoda lungo il corso del torrente Parma che lo divide in Copermio a Mane e Copermio a Sera ed è ubicato tra gli abitati di Colorno e di Mezzano Superiore.

La zona era abitata già in epoca romana come testimoniano alcune suppellettili rinvenute nel territorio.

L’abitato di Copermio si sviluppa tra il IX e il X secolo presso la foce del torrente Parma nel fiume Po, nasce come porto per il commercio con la sponda lombarda[4]. La presenza di un approdo ubicato al posto dell'attuale Ponte Albertelli è documentata a partire dal 1096[5].

L'utilizzo del porto di Copermio viene interdetto da Matilde di Canossa durante le lotte per le investiture e dai conflitti che interessarono l'area di Colorno tra il XI e il XIII secolo. L'approdo torna nuovamente operativo nel 1114. Tuttavia negli anni successivi il porto venne nuovamente bloccato fino a quando nel 1220 il comune di Parma si accordò col vescovo di Parma Martino: quest'ultimo manteneva il territorio sotto la propria giurisdizione mentre il comune otteneva il diritto di tenere un presidio militare nel territorio. In virtù di questo diritto la città di Parma nel 1283 fece edificare due torri presso la foce del torrente per poterne bloccare la risalita alle imbarcazioni nemiche[4]. La presenza di tali edifici è attestata anche da un documento del 1347[6]. Oggi non è rimasta alcuna traccia di queste costruzioni ma un analogo edificio è visibile a Coenzo dove due torri gemelle svolgevano la medesima funzione alla confluenza del torrente Enza. Nel frattempo a Copermio vennero realizzate prima una cappella e poi una chiesa[4].

Durante i secoli il corso del fiume Po si spostò progressivamente verso nord e con esso anche la foce della Parma. Coltaro (Caput Tari), Copermio (Caput Parmae) e Coenzo (Caput Entiae), tutti paesi il cui toponimo indicava lo sbocco di un corso d'acqua in Po, oggi distano alcuni chilometri dal fiume. Un'altra prova della antica vicinanza del Po è la presenza al termine del paese dell'Argine di Sant'Antonio un tempo argine maestro del fiume[3].

Nel 1579 si verificarono delle controversie per lo sfruttamento di un’isola da poco formatasi alla foce del torrente Parma tra le comunità di Mezzano Superiore, Copermio e Fossacaprara. Altre dispute avverranno nel 1598 aventi come oggetto sempre la gestione di nuove isole. Questo tipo di controversie furono frequenti e oltre al possesso di nuove terre potevano anche riguardare i diritti per la pesca o la gestione dei porti fluviali[4].

In epoca napoelonica il paese venne aggregato all’attuale comune di Mezzani assumendo la denominazione di Comune di Copermio. Nel 1815 Copermio passò a Colorno e il comune mutò il nome in Mezzani[7].

Monumenti e luoghi d'interesse

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Chiesa di San Pietro

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Chiesa di San Pietro Apostolo
Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di San Pietro (Colorno).

La parrocchiale di Copermio, venne edificata nel 1525 sulle fondamenta di una preesistente cappella già documentata a partire dal 1230. L'attuale configurazione dell'edificio risale al 1685[8].

Oratorio e casino di Copermio

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Oratorio della Beata Vergine del Buon Cuore

Infrastrutture e trasporti

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La strada Provinciale 34 Padana orientale lambisce a sud est la frazione di Copermio.

Tradizioni e folclore

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  • La fiera delle pesche

Si svolge l'ultima domenica di agosto e venne istituita in occasione dell'inaugurazione del vicino Oratorio della Madonna del buon Cuore dal duca Ferdinando Borbone nel 1772[9].

  1. ^ La Frazione di Copermio, su italia.indettaglio.it. URL consultato il 21 agosto 2018.
  2. ^ [1]
  3. ^ a b DallAglio.
  4. ^ a b c d Petrucci.
  5. ^ DallOlio.
  6. ^ scheda delle torri di Copermio, su geo.regione.emilia-romagna.it. URL consultato il 21 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 21 agosto 2018).
  7. ^ nuovaitalia.
  8. ^ Zilocchi.
  9. ^ scheda della fiera delle pesche, su castellidelducato.it.
  • P. Battaini, Giovanni Battista Magrini, Giovanni Vaccari e Pietro Gribaudi, La Nuova Italia, Milano, Francesco Vallardi, 1901.
  • Italo Dall'Aglio, La Diocesi di Parma, Parma, Scuola tipografica benedettina, 1966.
  • Enrico Dall'Olio, Itinerari turistici della provincia di Parma, Parma, Artegrafica Silva, 1977.
  • Giulia Petrucci, Il territorio di Colorno dal medioevo all'insediamento dei Farnese, in Enrico Guidoni (a cura di), Storia dell'urbanistica, n. 2, Roma, Edizioni Kappa, 1996, pp. 146-167.
  • Barbara Zilocchi, Restaurata la chiesa di San Pietro apostolo, in nuova Comunità, Colorno, Nuova Parrocchia “S. Maria Madre della Chiesa” di Colorno, gennaio 2018, p. 2.

Voci correlate

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Altri progetti

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