Dolmen della Chianca
Dolmen della Chianca | |
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Puglia (Italia): il Dolmen della Chianca, Bisceglie | |
Civiltà | megalitica |
Epoca | età del bronzo |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Comune | Bisceglie |
Altitudine | 93,3 m s.l.m. |
Dimensioni | |
Superficie | 24 m² |
Altezza | 1.80 m |
Larghezza | 2.40 m |
Lunghezza | 10.00 m |
Scavi | |
Data scoperta | 1909 |
Date scavi | 1909, 1913 |
Archeologo | Francesco Samarelli, Angelo Mosso, Michele Gervasio |
Amministrazione | |
Ente | Comune di Bisceglie |
Visitabile | sì |
Mappa di localizzazione | |
Il dolmen della Chianca è un imponente monumento megalitico preistorico, risalente all'età del bronzo.
Il nome Chianca deriva dal termine dialettale biscegliese chienghe, cioè lastra di pietra o di lava[1]. In alcuni testi, e su alcune guide, il dolmen della Chianca viene indicato con il nome di dolmen di Bisceglie; con tale nome è anche identificata l'omonima coppia di aree di servizio Sarni sull'autostrada A14, dove dalla quale, in direzione Bologna, in passato esso poteva essere visitato dopo un breve tragitto a piedi, mentre attualmente si può raggiungere attraverso la SP 85.
È opportuno tener presente che nel territorio biscegliese si trovano altri due monumenti megalitici dello stesso tipo: il dolmen di Albarosa e il dolmen della masseria Frisari.
Storia del monumento
[modifica | modifica wikitesto]«Il dolmen della Chianca è il più perfetto e il più grande tra i monumenti antichi d'Italia e il più bello e interessante dolmen d'Europa.»
La costruzione fu scoperta dagli archeologi Francesco Samarelli e Angelo Mosso il 6 agosto del 1909, in località "la Chianca" nel territorio di Bisceglie, in una zona distante dal Pulo di Molfetta di qualche chilometro vicinissima ad una lunga e profonda valle denominata "lama di Santa Croce", ricca di grotte che furono sede di frequentazione umana in più fasi. I primi scavi furono condotti dagli scopritori al momento del rinvenimento e furono proseguiti dall'archeologo Michele Gervasio negli ultimi mesi del 1910[2]. Quando il dolmen fu scoperto i contadini del luogo avevano già rimosso tutto prima degli scavi, anche se alcune tracce dei mucchi di pietrame e di terriccio che coprivano la costruzione erano evidenti agli occhi degli archeologi.
Nella cella furono rinvenute ossa di animali, frammenti di piccoli vasi e alcuni coltelli di pietra risalenti intorno a 1200 - 1000 anni a.C., sei scheletri di adulti e di ragazzi disposti in modo disordinato, e due scheletri in posizione rannicchiata.[3] Nel dromos furono trovate alcune stoviglie nerastre, un pendaglio in bronzo ed una brocca. I reperti furono acquisiti dal museo archeologico di Bari, dove attualmente sono conservati. Sin dalla sua scoperta il dolmen della Chianca è sempre stato oggetto di studio da parte di di genti e culture diverse, che spesso ne hanno attribuito significati e valori simbolici sul piano antropologico, culturale ed economico. Da anni si svolgono intorno ad esso manifestazioni culturali.
Dall'estate del 2010 si svolge una rassegna di poesia che vede alternarsi poeti provenienti da tutta Italia. L'evento "Notte di poesia al dolmen", organizzato dalla Pro Loco di Bisceglie e diretto da Maurizio Evangelista ha ospitato, nel 2012, il poeta e cantante Roberto Vecchioni.
Galleria d'immagini
[modifica | modifica wikitesto]- Il dolmen agli inizi del '900
- Il dolmen: visione da est
- Il dolmen: visione da sud-ovest
- Il dolmen: visione da nord-ovest
- Interno del Dolmen della Chianca
- Francobollo emesso dalle Poste Italiane raffigurante il Dolmen della Chianca
- Prospettiva del Dolmen
- Targa lapidea di riconoscimento dell'UNESCO
- Il dolmen: il Dromos
- Termografia del Dolmen
- Il dolmen: visione frontale del Dromos
- Il dolmen: visione da sud-est
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ dal Vocabolario dialettale biscegliese - italiano scritto dal mons. prof. Francesco Cocola nel 1925
- ^ cit. A. De Silvio, D. Piccarreda, La vita, la morte e l'aldilà, pag. 38, Città di Bisceglie Pro Loco, Bisceglie, 1997
- ^ "nella media età del bronzo continuano ad essere attestate sepolture collettive, sia in tomba che in grotta [...] sembra documentata in alcuni casi Casal Sabini, Giovinazzo, Crispiano), la volontà di porre in evidenza alcuni individui, probabilmente per sottolineare l'importanza della discendenza [...] Tracce di fuochi, di ossa di animali documentano rituali praticati all'interno dei luoghi di sepoltura. [...] La presenza in Puglia e Basilicata di costruzioni dolmeniche (Bisceglie, Giovinazzo, Leucaspide, ecc.) [...] è stata recentemente ricollegata alla funzione di indicatori territoriali che queste strutture sembrano rivestire." in A. Guidi, M. Piperno, Italia preistorica, editori Laterza, Bari, 1992
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Autori vari, Atlante di archeologia, Utet, Torino, 1996. ISBN 88-02-05021-X
- Edward Allen, Pietre di Puglia. Dolmen, trulli e insediamenti rupestri, Mario Adda Editore, Bari, 1969
- Mario Cosmai, Storia di Bisceglie, Bisceglie, 1960
- Antonia Di Silvio, Dorita Piccarreda, La vita, la morte e l'aldilà, Città di Bisceglie, Pro Loco Bisceglie, Bisceglie, 1997
- Francesco Samarelli, Il Pulo e Navarino, stazioni neolitiche nel territorio di Molfetta e Bisceglie, Molfetta, ed. Conte, 1909
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Dolmen della Chianca
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Rivista dell'Unesco, su rivistasitiunesco.it (archiviato dall'url originale il 23 dicembre 2014).
- Articolo sul dolmen della Chianca pubblicato su "Il Biscegliese" marzo 2008, su giuseppesimone.it.