Eduardo de Gregorio

Eduardo de Gregorio (Buenos Aires, 12 settembre 1942Parigi, 13 ottobre 2012[1][2]) è stato uno sceneggiatore, regista cinematografico e dialoghista argentino.

Eduardo compì i suoi studi di filosofia e lettere in Argentina, che lasciò nel 1966, poco dopo il colpo di Stato del generale Onganía, a causa, disse lui, dell'ordine morale soffocante, che ne derivò. Imbarcatosi per Londra, si recò poi a Parigi e quindi a Roma, ove si fermò fino all'inizio degli anni settanta.[3] Fu a Roma che scrisse le sue prime sceneggiature per i registi Maurizio Ponzi (I visionari, 1968) e Bernardo Bertolucci (Strategia del ragno, 1970) e recitò come attore in una co-produzione italo-tedesca, realizzata da Jean Marie Straub e Danièle Huillet, dalla tragedia Othon di Corneille: Les yeux ne veulent pas en tout temps se fermer ou peut-être qu'un jour Rome se permettra de choisir à son tour. Tornato a Parigi vi si fermò stabilmente. Da adolescente, era rimasto impressionato dai film di Ingmar Bergman, da quelli di Eisenstein e poi da quelli di Michelangelo Antonioni, ma fu lo choc che subì scoprendo la Nouvelle Vague (I quattrocento colpi, Fino all'ultimo respiro) ed i Cahiers du cinéma, che lo spinse a diventare cineasta.[3]

Fu per questo motivo ch'egli iniziò la sua carriera in Francia come sceneggiatore di Jacques Rivette («Un lavoro molto rischioso e molto eccitante»[3]), particolarmente per Céline e Julie vanno in barca (1974) e Duelle (1976), prima di realizzare il suo primo film: Sérail (1976).

Parallelamente alle sue attività di cineasta, egli insegnava a La Fémis ed all'Università Sorbonne Nouvelle.

Morì all'Hôpital Saint-Louis[4] apparentemente nell'indigenza (i suoi film non ebbero che un successo di critica) e venne lanciato un appello per poter procedere all'inumazione della sua salma.[2]

Regista (R) — Sceneggiatore (S) — Dialoghi (D) — Attore (A)
  1. ^ (FR) Nouvelobs.com Archiviato il 29 dicembre 2012 in Internet Archive.
  2. ^ a b (FR) Culturopoing.com Archiviato il 22 ottobre 2012 in Internet Archive.
  3. ^ a b c Fonte: estratti dalla sua intervista del 17 aprile 2004 con Horacio Bernades per il quotidiano Página/12 al momento della mostra retrospettiva a lui dedicata nel mese di aprile 2004 con i cinque film (Céline e Julie vanno in barca, Sérail, La Mémoire courte, Aspern, Tangos volés) nel corso del festival del cinema indipendente BAFICI (Buenos Aires Festival Internacional de Cine Independiente).
  4. ^ Fonte: articolo pubblicato il 15 ottobre 2012 su Europe1.fr.

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