Edwige Fenech

Edwige Fenech in La signora gioca bene a scopa? (1974)

Edwige Fenech[n 1] (AFI: /ˈfɛnek/[3]) (Annaba, 24 dicembre 1948) è un'attrice, produttrice cinematografica, produttrice televisiva ed ex conduttrice televisiva francese naturalizzata italiana.

Negli anni sessanta e nei primi anni ottanta ha recitato in numerosi film appartenenti al genere del giallo all'italiana e della commedia sexy all'italiana. Ha poi lavorato negli spettacoli televisivi di intrattenimento di Rai e Mediaset. Tra gli anni novanta e gli anni duemila è diventata una produttrice di lungometraggi e di fiction televisive.

Nasce ad Annaba (all'epoca denominata Bône), nell'allora Algeria francese, il 24 dicembre del 1948 da Felix, di origini maltesi, e Yvonne, italiana originaria di Acate in provincia di Ragusa, di cui poi divenne cittadina onoraria.[4][5] A seguito del divorzio dei genitori, si trasferisce con la madre a Nizza, in Francia, dove frequenta il liceo e studia danza e medicina. Lì viene notata mentre passeggia per strada e ingaggiata per una piccola parte nel film Toutes folles de lui di Norbert Carbonnaux.[6]

Edwige Fenech in Top Sensation (1968)

Nel 1967 partecipa al concorso di bellezza Lady France, che si svolge a maggio durante il Festival di Cannes e che vince,[7] ottenendo così il diritto di partecipare a Lady Europa come rappresentante del suo paese; la manifestazione si svolge ad agosto e la Fenech si classifica al terzo posto, dietro alla vincente Dolores Agusta e alla spagnola Rocío Jurado.[8] Pur non vincendo, viene notata da un talent scout che le propone di girare in Italia, da protagonista, il film Samoa, regina della giungla, per la regia di Guido Malatesta; si trasferisce quindi in Italia con la madre.[6]

Dopo questo film e il successivo, Il figlio di Aquila Nera, sempre per la regia di Guido Malatesta, lavora per un certo periodo in Germania; ritorna poi in Italia per girare due film con Franco e Ciccio: Don Franco e don Ciccio nell'anno della contestazione e Satiricosissimo (in cui interpreta l'imperatrice Poppea). Tra la fine degli anni sessanta e l'inizio degli anni settanta, recita in film del genere giallo in voga in quegli anni. Inizia un duraturo sodalizio soprattutto con il regista Sergio Martino, con titoli quali Lo strano vizio della signora Wardh, che la fanno diventare un'icona del giallo erotico.

La sua consacrazione avviene nel 1972 quando è protagonista del "decamerotico" Quel gran pezzo dell'Ubalda tutta nuda e tutta calda di Mariano Laurenti, pellicola divenuta un film di culto del cinema trash, come il successivo Giovannona Coscialunga disonorata con onore. Da allora per circa un decennio è protagonista della cosiddetta commedia sexy all'italiana, insieme ad attori, come Renzo Montagnani, Barbara Bouchet e Lino Banfi, con tutti i suoi sotto-filoni: scolastico, militare, ospedaliero, poliziottesco. I primi film di quest'ultimo genere interpretati da Edwige Fenech sono 40 gradi all'ombra del lenzuolo di Sergio Martino, con Tomas Milian, e La poliziotta fa carriera, con Mario Carotenuto e Alvaro Vitali (in cui impersona una provocante poliziotta) del 1976, fino all'ultimo film della serie che è del 1981. Nel 1976 appare nel film La pretora, diretto da Lucio Fulci.

Oltre che nelle commedie sexy, negli anni '70 l'attrice è anche presente in numerosissime pellicole di genere thriller e horror: nel 1972 è protagonista di Tutti i colori del buio, con George Hilton e Ivan Rassimov, mentre nel 1975 recita in Nude per l'assassino. Negli anni settanta la Fenech appare inoltre anche in film appartenenti in generi differenti da quelli citati finora: ne sono esempi la pellicola di guerra Il grande attacco di Umberto Lenzi e il film fantastico, insieme a Paolo Villaggio, diretti da Steno, Dottor Jekyll e gentile signora.

Edwige Fenech ne Il vizio di famiglia (1975)

Il suo successo tra il pubblico maschile, che la considera una vera e propria icona sexy, è dovuto a un corpo dalle forme procaci e a una forte carica seduttiva e provocante, che i registi non risparmiano di mostrare in ogni film. Posa più volte nuda per l'edizione italiana della rivista Playboy. Passata la stagione cinematografica, negli anni ottanta, con la nascita delle prime emittenti private, partecipa alle edizioni dei programmi Ric e Gian folies, trasmesso nel 1983 su Italia 1, Bene, bravi, bis (1984, con Franco Franchi e Ciccio Ingrassia), trasmesso sempre su Italia 1 e vincitore del Telegatto, e all'edizione 1985 di Risatissima, varietà del sabato sera trasmesso su Canale 5 e anch'esso vincitore del Telegatto, insieme a Lino Banfi e Paolo Villaggio.

Debutta in teatro nel 1985 con il dramma D'amore si muore di Giuseppe Patroni Griffi, con Massimo Wertmüller, Fabrizio Bentivoglio, Monica Scattini.[9] Successivamente passa a condurre su Rai 1 Sotto le stelle (1986), Immagina (1987-88), Carnevale (1988), Palcoscenico Italia (1988), Sulla cresta dell'onda (1989), Un tesoro di capodanno (31 dicembre 1990 a reti Rai unificate), ma l'affermazione in TV arriva con l'edizione 1989-90 di Domenica in, sotto la direzione di Gianni Boncompagni. Presenta il Festival di Sanremo 1991, insieme ad Andrea Occhipinti, e successivamente presenta Singoli (1997), sempre su Rai 1.

A partire dagli anni novanta incomincia a occuparsi a tempo pieno di produzione televisiva e cinematografica attraverso la sua società Immagine e cinema. Il primo lavoro prodotto è la miniserie televisiva Il coraggio di Anna, nel 1992. Fra i film da lei prodotti Il mercante di Venezia del 2004. Nel 2007 torna davanti alla macchina da presa, contattata dal regista statunitense Quentin Tarantino, per un cameo in Hostel: Part II, sequel di Hostel, sempre diretto da Eli Roth, suoi dichiarati fan:[10][11] nel suo Bastardi senza gloria il personaggio interpretato da Mike Myers si chiama "Ed Fenech", in omaggio all'attrice. Nel 2012 ha recitato nella parte di Caterina II di Russia nella miniserie televisiva La figlia del capitano, della quale è anche produttrice. Nel 2015 ha recitato nella fiction È arrivata la felicità, trasmessa da Rai 1 e interpretata assieme a Claudio Santamaria e Claudia Pandolfi, di cui è stata anche produttrice. Nel 2023 ritorna al cinema, come protagonista, diretta da Pupi Avati nel film La quattordicesima domenica del tempo ordinario.

È stata dapprima legata per circa undici anni al regista e produttore Luciano Martino, successivamente per diciotto anni a Luca Cordero di Montezemolo.

Ha un figlio di nome Edwin Fenech, nato nel 1971, la cui paternità è stata oggetto di gossip scandalistico. Inizialmente la Fenech al settimanale Eva Express attribuisce la paternità del bambino all'attore Fabio Testi, con il quale l'attrice aveva intessuto una relazione sentimentale per tre anni, dicendo che il figlio è frutto di un suo preciso desiderio e che nacque quando il rapporto con Testi era ormai alla fine.[12] Successivamente smentirà tale paternità, senza però voler rivelare l'identità del padre. Dal 2015 ha deciso di vivere stabilmente a Lisbona in Portogallo.[13]

Si professa cattolica.[14]

Rosalba Neri, Eva Thulin ed Edwige Fenech in Top Sensation (1969)
Robert Hoffmann ed Edwige Fenech ne Le calde notti di Don Giovanni (1971)
Edwige Fenech ne La moglie vergine (1975)
Edwige Fenech in Nude per l'assassino (1975)
Edwige Fenech ne La dottoressa del distretto militare (1976)
Edwige Fenech e Renzo Montagnani ne L'insegnante viene a casa (1978)
Edwige Fenech ne La poliziotta della squadra del buon costume (1979)
Lino Banfi ed Edwige Fenech in Cornetti alla crema (1981)
Edwige Fenech in veste di showgirl nella televisione italiana, 1984 circa

Riconoscimenti

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  • Premio Cinema Industria
    • 2023 – Premio speciale alla carriera[15][16]

Doppiatrici italiane

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  • Vittoria Febbi in Alle dame del castello piace molto fare quello, La poliziotta fa carriera, La dottoressa del distretto militare, Taxi Girl, La soldatessa alla visita militare, La soldatessa alle grandi manovre, La poliziotta della squadra del buon costume, Dottor Jekyll e gentile signora, La patata bollente, Sballato, gasato, completamente fuso, Nude per l'assassino, La vergine, il toro e il capricorno, Il ladrone, Il ficcanaso, Zitto quando parli, Un delitto poco comune
  • Rita Savagnone in Il figlio di Aquila Nera, Lo strano vizio della signora Wardh, Tutti i colori del buio, Le calde notti di Don Giovanni, La bella Antonia, prima monica e poi dimonia, Quel gran pezzo dell'Ubalda tutta nuda e tutta calda, Perché quelle strane gocce di sangue sul corpo di Jennifer?, Giovannona Coscialunga disonorata con onore, Anna, quel particolare piacere, Dio, sei proprio un padreterno!, Innocenza e turbamento, La signora gioca bene a scopa?, La vedova inconsolabile ringrazia quanti la consolarono, Il grande attacco
  • Maria Pia Di Meo in Samoa regina della giungla, Le Mans - Scorciatoia per l'inferno, Il tuo vizio è una stanza chiusa e solo io ne ho la chiave, L'insegnante viene a casa
  • Melina Martello in Zucchero, miele e peperoncino, 5 bambole per la luna d'agosto, La moglie in vacanza... l'amante in città
  • Solvejg D'Assunta in Cornetti alla crema, La poliziotta a New York, Ricchi, ricchissimi, praticamente in mutande
  • Noemi Gifuni in Grazie... nonna, La pretora
  • Micaela Esdra in Il vizio di famiglia, L'insegnante va in collegio
  • Rossella Izzo in La moglie vergine, Nel gorgo del peccato
  • Anna Rita Pasanisi in Sono fotogenico, Il paramedico
  • Valeria Valeri in Desideri, voglie pazze di tre insaziabili ragazze
  • Fiorella Betti in I peccati di Madame Bovary
  • Lorenza Biella in Don Franco e don Ciccio nell'anno della contestazione
  • Adriana Asti in 40 gradi all'ombra del lenzuolo
  • Angiolina Quinterno in Top Sensation
  • Ada Maria Serra Zanetti in Quando le donne si chiamavano madonne
  • Angiola Baggi in L'insegnante
  • Paila Pavese in Amori miei
  • Daniela Nobili in Asso
Annotazioni
  1. ^ Secondo alcune fonti risalenti almeno al 2004[1] il vero nome dell'attrice sarebbe Edwige Sfenek, ma la stessa attrice ha confermato in un'intervista che si tratta di un errore.[2]
Fonti
  1. ^ (EN) Adrian Room, Dictionary of Pseudonyms: 11,000 assumed names and their origins, 4ª ed., 2004, p. 176.
  2. ^ Pietro Andrea Annicelli, Oui, je suis Edwige Fenech (PDF), in Primal Free Time, Primal Company, febbraio 2008, pp. 8-10. URL consultato il 31 ottobre 2021.
    «Ride di gusto, Edwige Fenech, quando scopre che Wikipedia, sbagliando, considera il suo vero cognome Sfenek: «Questi sono matti!»»
  3. ^ Luciano Canepari, Fenech, in Il DiPI: dizionario di pronuncia italiana, Bologna, Zanichelli, 1999, ISBN 88-08-09344-1.
  4. ^ Edwige Fenech sarà festeggiata per le sue origini ragusane, in il Centro, Il Centro S.p.a., 2 settembre 2007 (archiviato dall'url originale il 20 febbraio 2017).
  5. ^ Ricevimento di Edwige Fenech e dei premiati, su Radio RTM, Editore R.T.M. srl, 1º settembre 2007 (archiviato dall'url originale il 14 settembre 2017).
  6. ^ a b Manlio Gomarasca, Intervista a Edwige Fenech. Edwige Fenech: la donna assoluta, in Nocturno, TDA The Digital Agency SRL, 16 maggio 2007. URL consultato il 12 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 5 luglio 2015).
  7. ^ La rassegna cinematografica sulla costa azzurra, in La Stampa, n. 109, GEDI Gruppo Editoriale, 10 maggio 1967, p. 5.
  8. ^ Lady Europa è la moglie di un industriale di Varallo, in Stampa Sera, n. 196, GEDI Gruppo Editoriale, 21 agosto 1967, p. 5.
  9. ^ Rino Alessi, E nella 'gabbia' è stato rinchiuso un uomo oggetto, in la Repubblica, GEDI Gruppo Editoriale, 11 settembre 1985. URL consultato il 12 settembre 2014.
  10. ^ Edwige Fenech ospite d'onore per Tarantino, in la Repubblica - Trovacinema, GEDI Gruppo Editoriale, 22 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2014).
  11. ^ Tirza Bonifazi Tognazzi, Hostel 2, Eli Roth e la sua venerazione per Edwige Fenech, su MYmovies.it, Mo-Net Srl., 18 giugno 2007.
  12. ^ Di chi è figlio il bimbo della Fenech?, in La Stampa, GEDI Gruppo Editoriale, 12 giugno 1973, p. 7.
  13. ^ Gloria Satta, Edwige Fenech torna al cinema con Pupi Avati: «Questo film è un miracolo. Da 8 anni vivo a Lisbona, non me lo aspettavo», su ilmessaggero.it, 28 aprile 2023.
  14. ^ Lucio Giordano, Lo amo infinitamente, oltre a darmi la vita mi ha sempre protetto, in Dipiù, n. 27, 7 luglio 2023, pp. 84-87.
  15. ^ Premio Cinema e Industria, su La Settima Arte. URL consultato il 29 aprile 2023.
  16. ^ Ilaria Vesentini, La settima arte: assegnati i premi dedicati a Cinema e industria, in Il Sole 24 Ore, 29 aprile 2023.
  • Stefano Loparco, Il corpo dei Settanta: il corpo, l'immagine e la maschera di Edwige Fenech, prefazione di Gordiano Lupi, Piombino, Il Foglio Letterario, 2009, ISBN 978-88-7606-258-2.
  • Gordiano Lupi, Le dive nude, collana La storia, i generi e le attrici del cinema erotico in Italia dalle origini ad oggi, n. 4, Roma, Profondo rosso/Mondo ignoto, 2005, ISBN 88-89084-39-1.
  • Andrea Pergolari (a cura di), Il sistema Fenech, Roma, Un mondo a parte, 2007, ISBN 978-88-89481-10-3.

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