Enrico Bucci

Enrico Bucci
NascitaSan Giuseppe Vesuviano, 29 luglio 1912
Morte?
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Italia
Forza armataRegia Marina
SpecialitàAerosiluranti
Anni di servizio1932-1946
Gradocapitano di fregata
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneBattaglia del Mediterraneo
BattaglieOperazione Tiger (1941)
Operazione Substance
Battaglia di mezzo giugno
Comandante diavviso Orsa
Decorazionivedi qui
Studi militariRegia Accademia Navale di Livorno
dati tratti da Uomini della Marina, 1861-1946[1]
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Enrico Bucci (San Giuseppe Vesuviano, 29 luglio 1912 – ...) è stato un militare e marinaio italiano, particolarmente distintosi nel corso della seconda guerra mondiale, dove fu decorato con cinque medaglie d'argento e due di bronzo al valor militare, e quattro croci al merito di guerra.

Nacque a San Giuseppe Vesuviano, provincia di Napoli, il 29 luglio 1912. Ammesso a frequentare la Regia Accademia Navale di Livorno nel 1927, conseguì la nomina a guardiamarina nel 1932.[1] Promosso tenente di vascello frequentò la Scuola di osservazione aerea di Taranto, conseguendo la nomina a osservatore aeromarittimo nel 1937.[1] Tra quell'anno e il 1938 prestò servizio in Africa Orientale Italiana, impegnato nelle operazioni di contrasto alla guerriglia. Ritornato in Italia, nel marzo 1939 partecipò alle operazioni per l'occupazione dell'Albania imbarcato sull'incrociatore leggero Armando Diaz. All'atto dell'entrata in guerra del Regno d'Italia prestava servizio presso i reparti di idrovolanti della ricognizione marittima lontana, in forza dapprima alla 147ª Squadriglia Ricognizione Marittima, e poi alla 146ª Squadriglia Ricognizione Marittima. Chiese, ed ottenne, il trasferimento alla specialità aerosiluranti, prestando servizio prima presso la 281ª Squadriglia e poi alla 283ª Squadriglia Aerosiluranti.[1] Partecipò a combattimenti sui mari della Grecia, della Sardegna e nel Mediterraneo centrale, venendo decorato con quattro Medaglie d'argento al valor militare.[1] Promosso capitano di corvetta per meriti di guerra nel 1942, assunse poi il comando dell'avviso Orsa adibito a missioni di scorta ai convogli navali nel Mediterraneo.[1] Si distinse ancora nei combattimenti contro gli aerei, e i sommergibili nemici, dimostrando coraggio e ardimento. Citato nei bollettini di guerra n.835 e 838 del mese di dicembre, fu decorato con la Croce di Ferro di seconda classe da parte del comando navale tedesco.[1] Dopo la proclamazione dell'armistizio dell'8 settembre 1943 rimase nel territorio occupato dalla forze tedesche. Dopo la fine del conflitto lasciò il servizio attivo per una infermità dovuta al servizio in guerra.[1] Posto in posizione ausiliaria fu promosso capitano di fregata nel 1957.[1]

Onorificerne italiane

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Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Ufficiale osservatore di elevate capacità, compiva numerose azioni su munite basi e sulla flotta nemica, nonostante la forte reazione contraerea, che ripetute volte colpiva il velivolo. Ai ripetuti attacchi della caccia avversaria, rispondeva con precise raffiche della sua mitragliatrice, contribuendo, durante un violento scontro, all'abbattimento di un velivolo nemico. In audaci azioni effettuate spesso a bassissima quota, per meglio individuare e colpire il nemico, trascinava con l'esempio del suo slancio combattivo i componenti dell'equipaggio, conseguendo risultati di decisiva importanza. Cielo del Mediterraneo e della Grecia, agosto-novembre 1940
— Regio Decreto 24 ottobre 1941.
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Ufficiale di vascello di elette qualità militari, volontario in un reparto aerosilurante, partecipava in qualità di Osservatore a bordo dell'apparecchio capo formazione all'attacco di una potente squadra navale nemica. Collaboratore prezioso del comandante, con decisione ed entusiasmo lo coadiuvava nella difficile navigazione e nell'attacco ad un incrociatore che veniva gravemente colpito da un siluro. Incurante della violenta reazione e dell'attacco della caccia nemica, assolveva con calma i suoi compiti. Appena rientrato alla base partiva volontariamente a bordo di un apparecchio di soccorso per la ricerca nelle acque della battaglia di due velivoli non rientrati. Cielo del Mare di Sardegna, 8 maggio 1941
— Regio Decreto 9 dicembre 1941.
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Ufficiale di vascello, provetto Osservatore d'aeroplano, partecipava all'attacco di un convoglio nemico scortato da un incrociatore ausiliario. Superato il violento fuoco di sbarramento navale con sereno sprezzo del pericolo cooperava il capo equipaggio nell'affondamento di una petroliera di 15.000 tonnellate. Cielo del Mediterraneo Occidentale, 24 luglio 1941
— Regio Decreto 25 gennaio 1943.
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Ufficiale osservatore a bordo di apparecchio aerosilurante in due successive azioni contro un incrociatore ausiliario inglese coadiuvava efficacemente il capo equipaggio nelle operazioni di puntamento che portarono all'affondamento dell'unità nemica. Incurante della violentissima reazione contraerea che colpiva il velivolo e abbatteva un sezionario, con alto senso di cameratismo e nobile spirito di sacrificio lanciava il battellino pneumatico e il proprio salvagente ai compagni caduti. Si prodigava poi in un volo di oltre sei ore in zona battuta dal nemico, alla ricerca dei naufraghi, riuscendo a far recuperare da una nostra unità la salma di un compagno eroicamente caduto. Cielo del Mediterraneo Occidentale, 27-28 agosto 1941.»
— Regio Decreto 19 dicembre 1941
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di torpediniera in missione di scorta, segnalato all'ecogoniometro un sommergibile nemico, ne dava pronto e tempestivo allarme al piroscafo scortato, che poteva evitare i siluri, e si portava con ardimento e perizia all'attacco, provocando con intensa azione di caccia l'affondamento dell'unità subacquea. Attaccato successivamente per più ore da aerosiluranti e bombardieri ne abbatteva uno ed, evitato con decisa manovra un siluro lanciato da un aereo lo abbatteva con precisa raffica di mitragliatrice, continuando nell'efficace reazione finché il nemico abbandonava la lotta. In altra missione di scorta, frustava ripetuti attacchi aerei nemici, riuscendo ad occultare al nemico il convoglio che poteva raggiungere indenne la destinazione. Accertata la presenza di un sommergibile nemico nella zona, durante un'uscita isolata di esplorazione, eseguiva una tenace ed intensa caccia per tutta la notte ed affondava con lancio di bombe una seconda unità subacquea avversaria. Dimostrava nell'assolvimento delle sue missioni condotte a termine con successo, elevato spirito aggressivo e superbe qualità militari. Mediterraneo Orientale, 25 agosto-8 settembre 1942
— Regio Decreto 25 gennaio 1943.
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Ufficiale osservatore a bordo di un velivolo silurante partecipava alla luminosa vittoria dell'Ala d'Italia nei giorni 14-15 giugno 1942 in Mediterraneo, concorrendo, in un audace volo notturno al danneggiamento di un incrociatore nemico. Mediterraneo Centrale, 14-15 giugno 1942
— Regio Decreto 26 settembre 1942.
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di torpediniera, durante il terzo anno della guerra 1940-1943, effettuava numerose missioni di guerra e scorte a convogli in acque particolarmente insidiate e controllate dal nemico. In ogni circostanza superava con serenità ed ardimento i pericoli delle molteplici insidie subacquee, navali e aeree dando così prova di elevato sentimento del dovere e spirito combattivo. Mediterraneo, 27 luglio 1942-15 giugno 1943
— Decreto Luogotenenziale 12 aprile 1946.

Onorificenze estere

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  1. ^ a b c d e f g h i Alberini, Prosperini 2016, p. 101.
  • Paolo Alberini e Franco Prosperini, Uomini della Marina, 1861-1946, Roma, Ufficio Storico dello Stato Maggiore della Marina Militare, 2016, ISBN 978-8-89848-595-6.
  • Giorgio Giorgerini, La battaglia dei convogli in Mediterraneo, Milano, Ugo Mursia Editore, 1977.
  • Giorgio Giorgerini, La guerra italiana sul mare: la marina tra vittoria e sconfitta, 1940-1943, Milano, A. Mondadori, 2002.
  • Marco Mattioli, Savoia-Marchetti S.79 Sparviero Torpedo-Bomber Units, Botley, Osprey Publishing, 2014.
Periodici
  • Fabio Bianchi e Antonio Marazziti, Gli aerosiluranti italiani 1940-1945. I reparti, le macchine, le imprese, in Storia Militare Dossier, n. 14, Parma, Ermanno Albertelli Editore, giugno 2014.