Ermanno Leo

Ermanno Leo (Canosa di Puglia, 3 novembre 1948) è un medico e chirurgo italiano, specializzato in chirurgia oncologica nel 1982.

Dal 1998 dirige la struttura di chirurgia colo-rettale presso l'Istituto tumori di Milano[1] ed è professore a contratto presso la Scuola di Specializzazione in Chirurgia generale dell'Università di Roma La Sapienza[1].

Nel gennaio 2002, mette a punto una innovativa apparecchiatura che riesce a portare la tridimensionalità nella video chirurgia con un importante miglioramento della qualità e dei risultati per chiudere con una chirurgia demolitivi tradizionale e ratificare una nuova chirurgia, più impegnativa e dedicata, ma conservativa dell'integrità psicofisica del paziente[1][2].

Nel 2003 è stato nominato dal ministro della salute, Girolamo Sirchia, esperto del Consiglio superiore di Sanità[1].

Il 7 aprile 2004 gli è stata consegnata al Quirinale dal Presidente della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi, la Medaglia d'oro al merito della sanità pubblica, in occasione della Giornata Mondiale della Sanità[3]. Sempre nello stesso anno è stato nominato coordinatore del Gruppo di lavoro per lo screening del tumore del colon retto.

Il 9 novembre 2006 gli è stata conferita presso il Centro Conferenze della Provincia di Milano, dal Prefetto della provincia in vece del Presidente della Repubblica Italiana, l'onorificenza di Cavaliere di Gran Croce per i suoi meriti nel creare «una tecnica chirurgica innovativa e una scuola di specializzazione che insegna la tecnica ai medici»[3].

È inoltre presidente della onlus Associazione per la ricerca europea in chirurgia oncologica (ARECO)[3].

Insieme a Giorgio Parmiani ha avviato nel 2008 una sperimentazione sulla cura del tumore del colon retto.

Padre del pilota Federico Leo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Fonte: http://www.istitutotumori.mi.it/istituto/documenti/istituto/CurriculumVitae_ErmannoLeo.pdf[collegamento interrotto]
  2. ^ Intervista: http://www.areco.it/index.php?id_pagina=7&id_news=19&sez=2
  3. ^ a b c Dati tratti da http://www.areco.it/index.php?id_pagina=6&sez=2

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