Facsimile
Il termine facsimile indica l'imitazione esatta, tanto stampata quanto incisa, di uno scritto, disegno documento o simili.
Il termine deriva dal latino fac (imperativo di facere, «fare») e simile (sostantivo neutro singolare), che letteralmente significa «fa' la stessa cosa».
Nel linguaggio burocratico e comune, si indica con facsimile un contratto, un modulo o altro documento in forma standard, modificabile in alcune parti per la personalizzazione a uso dell'utente.
Il fax prende il nome da questo termine.[1]
I facsimili nell'era della riproduzione meccanica
[modifica | modifica wikitesto]I progressi nell'arte del facsimile sono strettamente correlati ai progressi nella stampa. Le mappe, ad esempio, erano al centro delle prime esplorazioni nella creazione di facsimili[2]. Un primo esempio è la mappa di Abraham Ortelius (1598). Le innovazioni nel corso del 18º secolo, specialmente nei regni della litografia e dell'acquatinta, facilitarono una diffusione ampia nel numero di facsimili di antichi disegni di maestri che potevano essere studiati da lontano[3].
In passato, per creare i facsimili venivano utilizzate tecniche e dispositivi come il filografo, la macchina fotostatica[4], il poligrafo o la litografia. Per i documenti, un facsimile si riferisce molto spesso alla riproduzione di documenti da parte di una fotocopiatrice. Nell'era digitale, per creare un facsimile è possibile utilizzare uno scanner di immagini, un personal computer e una stampante.
Facsimili e conservazione
[modifica | modifica wikitesto]Importanti manoscritti miniati come Les Très Riches Heures du duc de Berry non sono solo esposti al pubblico come facsimili, ma sono disponibili in alta qualità per gli studiosi[5][6]. Tuttavia, a differenza delle normali riproduzioni di libri, i facsimili rimangono più fedeli ai colori originali, cosa particolarmente importante per i manoscritti miniati, e conservano i difetti[7].
I facsimili sono più adatti a documenti stampati o scritti a mano e non a oggetti tridimensionali o dipinti a olio con una texture unica[8]. Le riproduzioni di tali oggetti sono spesso indicate come repliche.
Galleria d'immagini
[modifica | modifica wikitesto]- Facsimile di pagine del Codice di Dresda realizzato dal geografo ed esploratore tedesco Alexander von Humboldt.
- Facsimile delle poesie di Arthur Rimbaud, pubblicato da Editions des Saints Pères nel 2019
- Facsimile del Museo Huber della lettera di Abraham Lincoln alla signora Bixby. Varia leggermente dal testo originale pubblicato sui giornali di Boston nel 1864.
- Un facsimile dal Libro di Abramo, 1842
- Les Très Riches Heures du duc de Berry
- Manoscritto dei Vangeli Adysh. Edizione in fotocopia del 1916.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ telefax, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- ^ C. Koeman, "An Increase in Facsimile Reprints," Imago Mundi, vol. 18 (1964), pp. 87-88..
- ^ Craig Hartley, "Aquatint," The Oxford Companion to Western Art, ed. Hugh Brigstocke. Oxford University Press, 2001; Grove Art Online, Oxford University Press, 2005. [accessed 20 April 2008]..
- ^ Che cos'è una macchina fotostatica?, su netinbag.com. URL consultato il 17 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 18 gennaio 2022).
- ^ facsimile-editions.com. URL consultato il 17 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 16 luglio 2017).
- ^ (EN) Paul Lewis, PRESERVATION TAKES RARE MANUSCRIPTS FROM THE PUBLIC, in The New York Times, 25 gennaio 1987. URL consultato il 17 gennaio 2022.
- ^ (EN) Jason Benjamin, Home, su Museums and Collections, 21 ottobre 2020. URL consultato il 17 gennaio 2022.
- ^ Richard Godfrey, "Reproduction reproductive prints," The Oxford Companion to Western Art, ed. Hugh Brigstocke..
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su facsimile
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- facsimile, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Facsimile, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
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