Fausto Pesci
Fausto Pesci | |
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Fausto Pesci | |
Nascita | Roma, ? |
Morte | Fier, 4 settembre 1916 |
Cause della morte | caduto in combattimento |
Dati militari | |
Paese servito | Italia |
Forza armata | Regio Esercito |
Arma | Fanteria |
Corpo | Granatieri Corpo Aeronautico |
Specialità | Ricognizione |
Reparto | 5ª Squadriglia da ricognizione e combattimento 13ª Squadriglia da ricognizione e combattimento poi 34ª Squadriglia |
Anni di servizio | 1902-1916 |
Grado | Capitano |
Guerre | Guerra italo-turca Prima guerra mondiale |
Decorazioni | vedi qui |
dati tratti da Fausto Pesci, leggendario Granatiere del cielo[1] | |
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Fausto Pesci (Roma, ... – Fier, 4 settembre 1916) è stato un aviatore e militare italiano. Pluridecorato ufficiale del Corpo dei Granatieri del Regio Esercito, combatte durante la Guerra italo-turca e la prima guerra mondiale. Durante la Grande Guerra prestò servizio nel Corpo Aeronautico. Decorato con cinque Medaglie d'argento e una di bronzo al valor militare.[2]
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque a Roma[1] da nobile famiglia originaria di Città della Pieve, e nel 1902 si arruolò volontario nel Regio Esercito come soldato semplice.[1] Assegnato al 2º Reggimento "Granatieri di Sardegna", salì la gerarchia militare promosso via via al grado di caporale, di sergente, e di sergente maggiore. Il 4 settembre 1908 fu promosso sottotenente, entrando nel corpo degli ufficiali. Prese parte alla Guerra italo-turca nelle file del 1º Reggimento "Granatieri di Sardegna" combattendo in Tripolitania, dove fu decorato con una Medaglia d'argento e una di bronzo al valor militare. Nel novembre del 1914 conseguì la laurea in scienze politiche e coloniali presso l’Istituto Superiore di Studi Commerciali e Amministrativi di Roma.[1]
Il 1 maggio 1915, in vista dell'entrata in guerra dell'Italia, fu assegnato al Battaglione Aviatori[1] dove frequentò il corso per osservatore d'aeroplano. Promosso capitano, il 13 giugno, raggiunse il territorio dichiarato in stato di guerra. Trasferito definitivamente al Corpo Militare Aeronautico il 19 agosto[3] entrò in servizio nella 5ª Squadriglia da ricognizione e combattimento e dal 2 marzo 1916 nella 13ª Squadriglia da ricognizione e combattimento nella Campagna di Albania, diventata dal 15 aprile 34ª Squadriglia aviatori di stanza a Valona.[1]
Il 1 aprile 1916[4] ammarò con un idrovolante nei pressi della base austro-ungarica di Punta Samana,[4] e sceso a terra a nuoto insieme con tre altri ufficiali, il tenente di vascello Giovanni Roberti di Castelvero, il sottotenente di vascello Lionello Caffaratti e il capitani Leopoldo De Rada, distrusse i baraccamenti, la locale stazione telefonica e i depositi munizioni costringendo il nemico alla fuga.[1]
Il 6 giugno[5] dello stesso anno eseguì una particolare missione su Durazzo, dove lasciò cadere alcuni volantini che riportavano la notizia dell'abbattimento del velivolo del tenente Kluker,[N 1] e che la sua salma era stata tumulata con tutti gli onori militari.[5] Il suo aereo, un Maurice Farman MF.1914, con ai comandi il caporale pilota Giorgio Castelletta[4] venne abbattuto il 4 settembre[1] da un Hansa-Brandenburg C.I austriaco pilotato da Julius Arigi. Seppellito con tutti gli onori militari[6] nel piccolo cimitero cristiano di Fier,[1] un velivolo austriaco dette notizia della sua morte lasciando cadere un messaggio, foto della tomba e alcuni effetti personali sul campo d'aviazione di Valona.[5] Decorato con cinque Medaglie d'argento e una di bronzo al valor militare, e ricevuto un Encomio Solenne, nel dopoguerra gli fu intitolato l'aeroporto di Bologna-Panigale[N 2] Una via di Roma porta il suo nome. Il poeta Guido Contini gli dedicò la seguente ode: Fausto Pesci, nobile cavaliere del cielo, levitasti gli Alamari d'argento sulle perigliose rotte nemiche...
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]Annotazioni
[modifica | modifica wikitesto]- ^ L'aereo del tenente Kluker era stato abbattuto nel corso del mese di maggio sul basso Adriatico, e la salma dello sfortunato aviatore era stata recuperata in mare qualche giorno dopo.
- ^ Inaugurato ufficialmente il 2 settembre 1931, è ora intitolato allo scienziato Guglielmo Marconi.
Fonti
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h i Il Granatiere n.1, gennaio-marzo 2006, p. 10.
- ^ Mancini 1936, p. 490.
- ^ Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n.232 del 18 settembre 1915.
- ^ a b c La Rivista Italiana di Aeronautica n.1, 25 gennaio 1917, p. 19.
- ^ a b c Magionami 2010, p. 356.
- ^ La Rivista Italiana di Aeronautica n.1, 25 gennaio 1917, p. 20.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Roberto Gentilli e Paolo Varriale, I reparti dell'Aviazione italiana nella Grande Guerra, Roma, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, 1999.
- Jon Guttman, Reconnaissance and Bomber Aces of World War 1, Botley, Osprey Publishing, 2015, ISBN 1-78200-801-2.
- Paolo Magionami, Quei temerari sulle macchine volanti: Piccola storia del volo e dei suoi avventurosi interpreti, Milano, Springer-Verlag Italia, 2010, ISBN 88-470-1590-1.
- Luigi Mancini (a cura di), Grande Enciclopedia Aeronautica, Milano, Edizioni Aeronautica, 1936.
- Manlio Molfese, L'aviazione da ricognizione italiana durante la grande guerra europea (maggio 1915-novembre-1918), Roma, Provveditorato generale dello Stato, 1925.
- Periodici
- Fausto Pesci, leggendario Granatiere del cielo, in Il Granatiere, n. 1, Roma, Associazione Nazionale Granatieri di Sardegna, gennaio-marzo 2006, p. 10.
- Come gli austriaci annunziarono l'eroica morte del capitano Pesci, in La Rivista Italiana di Aeronautica, n. 1, Roma, 25 gennaio 1917, p. 19-20.