Filippo I di Savoia-Acaia

Filippo I di Savoia-Acaia
Principe di Acaia
Stemma
Stemma
In carica13011307
con la moglie Isabella
PredecessoreIsabella di Villehardouin
con il marito Florent de Hainaut
SuccessoreFilippo I d'Angiò
Signore di Piemonte
In carica12941334
PredecessoreTommaso III di Savoia
SuccessoreGiacomo di Savoia-Acaia
NascitaSusa, 1278
MortePinerolo, 25 settembre 1334
Luogo di sepolturaPinerolo
DinastiaSavoia-Acaia
PadreTommaso III di Savoia
MadreGuya o Gaia di Borgogna
ConiugiIsabella di Villehardouin
Caterina de la Tour du Pin
FigliMaria
Alice e
Margherita, di primo letto
Giacomo
Beatrice
Tommaso
Amedeo
Edoardo
Aimone
Eleonora
Giovanna
Agnese e
Elisabetta, di secondo letto
Religionecattolica

Filippo I di Savoia-Acaia (Susa, 1278Pinerolo, 25 settembre 1334) fu Signore del Piemonte, dal 1294 alla sua morte e Principe di Acaia, dal 1301 al 1307.

Origine[modifica | modifica wikitesto]

Filippo, secondo lo storico francese, Samuel Guichenon, nel suo Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, era il figlio maschio primogenito di Tommaso III, Signore del Piemonte e conte di Moriana, e della moglie, Guya o Gaia di Borgogna [1], che ancora secondo Samuel Guichenon era figlia di Ugo di Châlon, Conte consorte di Borgogna e Signore di Salins e della Contessa di Borgogna, Adelaide d'Andechs[1].
Tommaso III di Savoia, secondo Samuel Guichenon, era il figlio maschio primogenito di Tommaso II, signore del Piemonte, Conte di Savoia, d'Aosta e di Moriana, Conte di Fiandra e di Hainaut e della sua seconda moglie, Beatrice Fieschi[2], che era la terza figlia femmina di Teodoro Fieschi, conte di Lavagna[3], e della di lui consorte Simona de Volta di Capo Corso[4].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Filippo nacque a Susa, nel 1278[5].

Suo padre, Tommaso III, secondo Samuel Guichenon, si ammalò a Saint-Genix-sur-Guiers[6], dove nel maggio del 1282, fece testamento nel quale richiedeva di essere sepolto nell'Abbazia di Altacomba (in monasterio de Altacomba), disponeva dei lasciti per la moglie, Guya (dominæ Guiæ de Burgundia consorti meæ), e la madre, Beatrice (matri meæ dominæ B. comitissæ), nominava suo erede il figlio primogenito Filippo (Philippum de Sabaudia filium meum primogenitum), disponendo adeguati appannaggi per gli altri quattro figli (aliis filiis meis Petro, Thomæ, Amedeo et Guillermo fratribus suis), disponendo che la moglie fosse tutrice dei figli, assistita dal di lei fratello, Signore di Salins, Conte di Chalon e Conte di Borgogna, Ottone IV (dominum Othonem comitem Burgundiæ dictæ dominæ Guyæ germanum) e un suo cugino, Aimaro di Rossiglione, arcivescovo di Lione (consanguineum meum R. patrem dominum Aymarum archiepiscopum Lugdunensem); il testamento è riprodotto integralmente nelle Preuves de l'Histoire généalogique de la royale maison de Savoie di Samuel Guichenon[7].
Suo padre, Tommaso morì a Saint-Genix-sur-Guiers, il 16 maggio 1282 (secondo Samuel Guichenon, il 15 maggio[6]) e sempre secondo il Guichenon, fu sepolto nell'Abbazia di San Michele della Chiusa, in Piemonte[6], mentre risulta sepolto come da lui richiesto ad Altacomba.
In effetti Filippo crebbe sotto la tutela della madre e dello zio, il fratello di suo padre, il conte di Bauges e Bresse, Amedeo[5]

Conte di Savoia era il suo prozio, Filippo I, che morì il 15 o il 16 agosto 1285 nel castello di Rossillon nel Bugey, tra Lione e Ginevra; Il necrologio delle Maurienne Chartes, Obituaire du Chapitre de Saint-Jean-de-Maurienne riporta la morte di Filippo (dni Philippi quondam comitis Sabaudie) il 16 agosto (XVI Kal Sep.)[8]. La successione, anche per le disposizioni testamentarie del conte, Amedeo IV, stabiliva che, in mancanza di un erede maschio, il suo erede era il fratello, il nonno di Filippo, Tommaso II[9]; quindi essendo morti sia il nonno, che il padre il successore avrebbe dovuto essere Filippo, che al momento aveva circa sette anni, per cui fu stabilito che il successore sarebbe stato il secondogenito di Tommaso II, suo zio, Amedeo V[10].
Guya, la madre di Filippo e l'altro fratello di suo padre, Ludovico o Luigi, chiesero la spartizione della contea e, nel gennaio 1286, si giunse ad un accordo: in cambio dell'omaggio feudale, Luigi riceveva dal fratello l'intero Vaud, con il titolo di Barone, il paese di Bugey e una pensione annua di 400 lire[11], mentre a Filippo furono concessi i territori di Pinerolo e Torino[12]; lo storico francese, Victor Flour de Saint-Genis, nel suo Histoire de Savoie riporta che l'arbitrato fu concluso a Lione e regolò la spartizione delle eredità dei loro genitori e degli zii, Pietro II e Filippo I[13].
Il 24 febbraio 1295, Filippo prese possesso della Signoria del Piemonte[5], dopo un arbitrato del 1294[14].

Il 12 febbraio 1301, Filippo sposò a Roma la Principessa d'Acaia, Isabella di Villehardouin (*12631312), figlia di Guglielmo II di Villehardouin, Principe di Acaia[15].
Il 23 febbraio Filippo ricevette l'investitura di Principe di Acaia dal re di Sicilia, Carlo d'Angiò, in rappresentanza del figlio il principe di Taranto, Filippo I d'Angiò, come da documento di investitura nelle Preuves de l'Histoire généalogique de la royale maison de Savoie di Samuel Guichenon[16]. In una lettera successiva Filippo I d'Angiò riconosce Filippo di Savoia come Principe di Acaia[17].
Gli sposi subito dopo le nozze si recarono in Piemonte, in quanto Filippo aveva da sistemare la sua signoria prima della partenza per la Morea[18].

Recatosi in Grecia l'anno successivo al matrimonio con Isabella, tramite la quale era divenuto Principe di Acaia, per esercitarne colà il potere, cercò di conquistare ai bizantini tutta la Laconia, mentre il suo predecessore, Fiorenzo di Hainaut, con una politica saggia ed umana, aveva mantenuto la pace con il governatore bizantino di Mistrà, restituendo alla Morea la prosperità economica[19]. Ma il suo carattere autoritario, oltre che con i greci, lo mise rapidamente in conflitto con i baroni locali, che egli cercò di mettere al passo ma dovette invece accettare nel 1304 l'istituzione di un parlamento. Filippo, durante i tre anni passati in Morea non riuscì a stabilire un governo soddisfacente[19]; inoltre, dato che come signore del Piemonte era in disaccordo con la politica angioina del confinante conte di Provenza e re di Sicilia, Carlo II, il disaccordo si approfondì a tal punto che Carlo II, nel 1306, dichiarò che Filippo era decaduto dai suoi diritti feudali sul Principato di Acaia[19]; Filippo fu accusato di slealtà e di aver fallito nel sostenere Carlo in una campagna militare contro l'Epiro e Isabella di non aver richiesto il consenso del sovrano prima di sposare il Savoia.
Filippo, nel maggio del 1307, rinunciò alle sue insostenibili pretese sul principato in cambio di concessioni in Italia[19], mentre la moglie Isabella, si separò da Filippo e trascorse i suoi ultimi anni in esilio, nell'Hainaut, le terre del suo secondo marito, Florent, mentre il figlio di Carlo II, Filippo I d'Angiò, fu riconosciuto principe di Acaia[19] (Filippo II di Acaia).
Comunque Filippo di Savoia mantenne il titolo di principe di Acaia e ricevette in feudo la contea di Alba, in Abruzzo, come da documento di elezione nelle Preuves de l'Histoire généalogique de la royale maison de Savoie di Samuel Guichenon[20].

Tornato in Piemonte, Filippo di Savoia-Acaia sostenne lo zio Amedeo V di Savoia nella sua politica espansionistica; nell'autunno del 1310, assieme allo zio, il conte di Savoia, Amedeo V, ed al cugino, il Barone di Vaud, Luigi II, accolse molto calorosamente Arrigo VII, che si recava a Roma per essere incoronato imperatore[21]; una lettera di Arrigo a Filippo sta a dimostrare i buoni rapporti con Arrigo VII[22].
L'anno successivo, pur essendo il Vicario imperiale di Arrigo VII, Filippo gli sollevò conto le città di Asti e Vercelli[23].

Filippo, nel 1311, fece un accordo col Delfino, Giovanni II[24].
Nel 1318, concluse un trattato col marchese di Saluzzo, Manfredo IV ed il signore di Milano, Matteo I Visconti[25].

Comunque Filippo continuò a rivaleggiare coi conti di Savoia, ma mentre con Amedeo V, le dispute venivano risolte con arbitrati e intese provvisorie, con i cugini, prima Edoardoe poi Aimone, detto Il pacifico, il conflitto si inasprì[26].

Il 9 giugno del 1330, Filippo fece testamento, designando il figlio maschio primogenito Giacomo (Jacobum eius filium primogenitum), come suo erede, citando tutti gli altri figli, femmine e maschi, ancora in vita e la sua seconda moglie, Caterina, che avrebbe dovuto avere la tutela dei figli (tutricem et curatricem Dominam Catharinam eorum matrem)[27].

Secondo Samuel Guichenon, Filippo mori a Pinerolo, il 25 settembre del 1334 dove fu sepolto nella chiesa dei francescani[15]; gli succedette il figlio maschio primogenito, Giacomo[28].

Matrimoni e discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Filippo in prime nozze aveva sposato Isabella di Villehardouin[15], figlia di Guglielmo II di Villehardouin, Principe di Acaia, e di Anna Comneno Ducaina, figlia, secondo Le livre de la conqueste de la princée de la Morée, del Despota d'Epiro, Michele II Ducas[29] e di Teodora Petralife:
Isabella era al suo terzo matrimonio, avendo sposato in prime nozze, sempre secondo Le livre de la conqueste de la princée de la Morée, il re titolare di Sardegna, giudice titolare di Torres e re titolare di Tessalonica, Filippo d'Angiò[30], figlio secondogenito maschio del re di Sicilia, Carlo I d'Angiò, figlio del re di Francia Luigi VIII, e di Beatrice di Provenza, ultimogenita del conte di Provenza, Raimondo Berengario IV; Isabella a Filippo d'Angiò non diede figli.
Isabella, in seconde nozze, aveva sposato, ancora secondo Le livre de la conqueste de la princée de la Morée, Fiorenzo di Hainaut (1255 - 1297), conestabile del regno di Napoli[31], figlio ultimogenito del Conte di Hainaut, Giovanni d'Avesnes, e della reggente della contea d'Olanda, Adelaide d'Olanda; al suo secondo marito Isabella diede una figlia: Matilde (1293 - 1331), futura principessa di Acaia.
Filippo da Isabella ebbe tre figlie[32]:

Morta la prima moglie Isabella, Filippo, nel 1312, sposò, secondo il De Allobrogibus libri novem, Caterina de la Tour du Pin[35].(†1337), che sempre secondo il De Allobrogibus libri novem, era figlia di Umberto I del Viennois, barone de la Tour-du-Pin e delfino del Viennois e conte di Albon e di Anna di Borgogna, delfina del Viennois e contessa di Albon, contessa di Grenoble, di Oisans, di Briançon, di Embrun e di Gap[36].
Filippo da Caterina ebbe dieci figli[32]:

  • Giacomo (*13151367), citato nel testamento del padre (Jacobum eius filium primogenitum)[27] suo successore come signore di Piemonte e principe di Acaja[28];
  • Amedeo (†1376), citato nel testamento del padre (Amedeum, Thomam et Eduardum filio suos)[27], vescovo della Moriana e di Losanna;
  • Tommaso (*1329post 1360), citato nel testamento del padre (Amedeum, Thomam et Eduardum filio suos)[27], vescovo di Torino;
  • Edoardo (†1395), citato nel testamento del padre (Amedeum, Thomam et Eduardum filio suos)[27], monaco a Cluny, abate di Saint-Juste, vescovo di Belley e di Sion, arcivescovo di Tarantasia;
  • Aimone (* post 1330post 1398), citato nel testamento del fratello Giacomo (D. Aymoni de Sabaudia fratri suo)[37];
  • Eleonora (†1350), citata nel testamento del padre (Elinoriam filiam suam)[27], andata sposa nel 1333 a Manfredo V, marchese di Saluzzo[38];
  • Giovanna (†1355), citata nel testamento del padre (Joannam eius filiam)[27], andata sposa nel 1330 ad Amedeo di Poitiers (†1350);
  • Beatrice (*13121340), citata nel testamento del padre (Beatricam et Isabellam filias suas)[27], andata sposa nel 1334 a Umberto VI di Thoire et Villars (†1372);
  • Agnese († 28 novembre 1384[39]), andata sposa nel 1343 a Giovanni de la Chambre, visconte di Moriana;
  • Elisabetta (†1370), citata nel testamento del padre (Beatricam et Isabellam filias suas)[27], badessa di San Giacomo a Pinerolo.

Filippo ebbe anche numerosi figli illegittimi tra cui:

  • Anselmo (Lantelmo) detto “il Bastardo d’Acaia” († post 1369), diede origine al ramo morganatico dei Signori di Collegno e Altessano Inferiore. L'investitura avvenne il 7 febbraio 1320.
  • Beatrice bastarda di Savoia, andata sposa a Guglielmo Pettiti, da Villafranca
  • Enrietta Francesca bastarda di Savoia, andata sposa a Martino di Machierat
  • Antonio Cocqui (Antonio bastardo di Savoia)
  • Rinaldo di Ferexio

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (FR) Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, pag 313
  2. ^ (FR) Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, pag 308
  3. ^ (IT) Museo scientifico, letterario ed artistico:Beatrice Fieschi, pag. 53
  4. ^ (FR) Beatrice Fieschi
  5. ^ a b c (FR) Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, pag 317
  6. ^ a b c (FR) Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, pag 312
  7. ^ (FR) Preuves de l'Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, pagg 100 - 102
  8. ^ (LA) Chartes du diocèse de Maurienne, pag 348
  9. ^ (LA) Peter der Zweite, Graf von Savoyen, Markgraf in Italien, doc. 133, pag 68
  10. ^ (FR) Histoire de Savoie, pag 263
  11. ^ A. de Gerbaix de Sonnaz. "Mémoire historique sur Louis II de Savoire, sire de Vaud, sénateur de Rome (1310–1312), de 1275 à 1349". Mémoires de l'Académie royale de Savoie (5th series, 1908), I.
  12. ^ (FR) Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, pagg 316 e 317
  13. ^ (FR) Histoire de Savoie, Pag 264, nota 3
  14. ^ (FR) Histoire de la Maison de Savoie, Volume 1, pag 277
  15. ^ a b c (FR) Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, pag 321
  16. ^ (LA) Preuves de l'Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, pagg 103 e 104
  17. ^ (LA) Preuves de l'Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, pag 104
  18. ^ (EN) #ES The Latins in the Levant, a history of Frankish Greece (1204-1566), pag 196
  19. ^ a b c d e K.M. Setton, I latini in Grecia e nell'Egeo, dalla quarta crociata alla fine del medioevo, cap. XVI, vol. III, pag. 635
  20. ^ (LA) Preuves de l'Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, pagg 104 e 105
  21. ^ Edward Armstrong, L'Italia al tempo di Dante, cap. VI, vol. VI, pag. 274
  22. ^ (LA) Preuves de l'Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, pagg 105 e 106
  23. ^ Edward Armstrong, L'Italia al tempo di Dante, cap. VI, vol. VI, pag. 278
  24. ^ (LA) Preuves de l'Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, pagg 106 e 107
  25. ^ (LA) Preuves de l'Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, pagg 107 - 109
  26. ^ Romolo Caggese, Italia, 1313-1414, cap. VII, vol. VI, pagg. 310 e 311
  27. ^ a b c d e f g h i j k (LA) Preuves de l'Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, pagg 109 e 110
  28. ^ a b (FR) Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, pag 323
  29. ^ (FR) #ES Le livre de la conqueste de la princée de la Morée, pag 99
  30. ^ (FR) #ES Le livre de la conqueste de la princée de la Morée, pagg. 199 e 217
  31. ^ (FR) #ES Le livre de la conqueste de la princée de la Morée, pag 290
  32. ^ a b c (EN) #ES Foundation for Medieval Genealogy: PRINCES of ACHAIA, SIGNORI del PIEMONTE - PHILIPPE de Savoie
  33. ^ Le Europäische Stammtafeln sono una raccolta di tavole genealogiche delle (più influenti) famiglie europee.
  34. ^ (EN) #ES Histoire des ducs de Bourgogne et des comtes de Forez, doc. 95 ter, pag. 103 - 109
  35. ^ (LA) De Allobrogibus libri novem, pagg 441
  36. ^ (LA) De Allobrogibus libri novem, pagg 440 e 441
  37. ^ (LA) Preuves de l'Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, pagg 114 - 117
  38. ^ (LA) Regesto dei Marchesi di Saluzzo (1091-1340), doc.895, pag.258
  39. ^ (LA) Chartes du diocèse de Maurienne, pag 382

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti primarie[modifica | modifica wikitesto]

Letteratura storiografica[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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1301 - 1307
con la moglie Isabella di Villehardouin
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