Franco Pezzato

Franco Pezzato
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Altezza 168 cm
Peso 68 kg
Calcio
Ruolo Allenatore (ex attaccante)
Termine carriera 1984 - giocatore
Carriera
Giovanili
1960-1963Mira
1963-1964SPAL
Squadre di club1
1962-1963Mira25+ (13+)
1964-1967SPAL5 (1)
1967-1969Empoli64 (14)
1969-1971Foggia6 (0)
1971-1972Prato28 (9)
1972Salernitana7 (2)
1972-1976SPAL137 (51)
1976-1977Ternana26 (7)
1977-1979SPAL70 (23)
1979-1983Padova122 (53)
1983-1984SPAL29 (6)
Carriera da allenatore
1987-1988PadovaGiovanili
1994-1995Triestina
1997-1998Südtirol-Alto Adige
????Südtirol-Alto AdigeGiovanili
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Franco Pezzato (Mira, 6 gennaio 1947) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Inizi e debutto nel professionismo[modifica | modifica wikitesto]

Franco Pezzato inizia nelle giovanili del Mira dove gioca dall'età di tredici anni fino ai sedici anni. A quindici anni debutta in prima squadra in Promozione. A sedici anni segna tredici gol in venticinque partite.[1] Passa poi nelle giovanili della SPAL, scoperto giovanissimo da Paolo Mazza, contribuisce attivamente alla conquista dello scudetto nel Campionato Primavera vinto dai biancoazzurri nel 1965. Il suo esordio in Serie B avviene il 2 maggio del 1965 nell'insolito ruolo di ala destra e coincide con il primo dei tantissimi goal che segnerà in biancoazzurro, nel caso specifico contro il Brescia.

La rosa della SPAL 1975-1976, Pezzato è il quarto accosciato da sinistra tra Salvatore Cascella e Lucio Fasolato.

Dopo le prime 3 gare con la SPAL Pezzato torna nelle formazioni minori e si riaffaccia nelle file della prima squadra solamente il 22 gennaio 1967 quando la SPAL, ora in Serie A, viene battuta in casa dal Venezia. Gioca un'altra partita di Serie A e poi dice addio a quella categoria e sembra destinato ad una carriera di secondo piano: prima all'Empoli, poi al Foggia quindi al Prato, il piccolo Pezzato (è alto 168 centimetri) pare ormai relegato a campionati di Serie C senza infamia e senza lode.

Salernitana, SPAL e Ternana[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1972 la svolta; Pezzato gioca nella Salernitana, ha già disputato 7 partite in Serie C e segnato 2 reti, a lui torna ad interessarsi Paolo Mazza che vuole risollevare la blasonata SPAL che langue negli ultimi posti in classifica del girone B della Serie C. Mazza ha appena esonerato Eugenio Fantini e chiamato al suo posto il suo vecchio giocatore Mario Caciagli, gli affida a novembre una squadra rinnovata, con Faustino Goffi a fare da sponda e Pezzato a giocare di punta. Con Caciagli il venticinquenne Pezzato trova la sua forma migliore, in una SPAL con Roberto Marconcini in porta, Giulio Boldrini in difesa, Lucio Mongardi a centrocampo, il veneto esplode letteralmente, segnando 22 reti in 31 partite e vincendo la classifica dei cannonieri nonostante sia giunto a campionato in corso. I giornali nazionali parlano del miracolo SPAL, il pubblico accorre numerosissimo allo stadio e Pezzato entra nel cuore dei tifosi che lo chiamano Cina per i suoi occhi a mandorla. Di Pezzato sorprende lo stile opportunistico ed i goal di rapina. Inoltre, a dispetto dell'altezza, segna molto anche di testa.

Franco Pezzato in azione con la maglia del Padova

Resta alla SPAL ulteriori 3 anni in Serie B, dove segna altri 29 goal per poi passare, nel 1976 alla Ternana in cambio del rientrante Donati a seguito di un'operazione di affrettato rinnovamento proprio nella fase in cui era divenuta perfetta la sua intesa con il centravanti Paina. A Terni Pezzato segna 7 reti in Serie B facendo coppia con l'altro ex spallino Zanolla ma nel frattempo, nel 1977, la SPAL è di nuovo retrocessa in Serie C e la nuova dirigenza biancoazzurra richiama Caciagli che a sua volta pretende Pezzato oltre all'altro rossoverde Danilo Ferrari. È la terza volta di Pezzato a Ferrara ed anche stavolta non delude: 37 gare, 18 centri e torna a vincere la classifica dei marcatori. La SPAL è promossa e Pezzato è di nuovo in B con la sua squadra.

Padova e il ritiro[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1979 Pezzato, ritenuto ormai al tramonto, viene ceduto al Padova in Serie C2 e subito si mette in luce per i suoi goal, soprattutto nel 1980 quando a Padova arriva Caciagli ed il Padova è promosso in Serie C1 e Pezzato segna a raffica.

Dopo 4 stagioni a Padova, con i veneti promossi in Serie B, Pezzato viene ceduto a novembre ancora alla SPAL, stavolta con Giovanni Galeone in panchina sempre in C1, ed a Ferrara, all'età di 37 anni, segna gli ultimi 6 goal della sua straordinaria carriera. Nella SPAL, nel corso di 241 incontri di campionato disputati, ha segnato 81 reti delle 166 realizzate complessivamente.

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Allenerà successivamente diverse formazioni giovanili, tra cui quelle di Padova[2] e Südtirol. Avrà anche esperienze da allenatore in prima squadra con la Triestina e Südtirol.[3]

Dopo il ritiro[modifica | modifica wikitesto]

Ritiratosi definitivamente dal mondo del calcio, si dedicherà assieme alla moglie all'assistenza dei bambini rimasti orfani presso una struttura in Kenya attivandosi inoltre per raccogliere i necessari finanziamenti.

Pur non essendo stato l'ala sinistra più forte che abbia mai giocato nella SPAL, Pezzato è rimasto indiscutibilmente nel cuore dei tifosi biancoazzurri. Durante la cerimonia per il centenario della SPAL tenutasi a Ferrara il 26 settembre 2007 è stato premiato come miglior goleador spallino del dopoguerra.

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Competizioni giovanili[modifica | modifica wikitesto]

SPAL: 1964-1965

Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]

SPAL: 1972-1973, 1977-1978
Padova: 1979-1980
Padova: 1980-1981

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Pino Lazzaro, Nella fossa dei leoni. Lo stadio Appiani di Padova nel ricordo e nei ricordi dei tanti ex giocatori biancoscudati - Ediciclo, 2003
  2. ^ Almanacco illustrato del calcio 1988, edizioni Panini, pag. 275
  3. ^ Storia F.C. Südtirol fc-suedtirol.com

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]