Galactites

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Galactites
Galactites tomentosus
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi
(clade)Campanulidi
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaCarduoideae
TribùCardueae
SottotribùCarduinae
GenereGalactites
Moench, 1794
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SuperdivisioneSpermatophyta
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseAsteridae
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaCichorioideae
TribùCardueae
SottotribùCarduinae
GenereGalactites
Moench, 1794
Sinonimi

Lupsia Neck. ex Kuntze

Specie
vedi testo

Galactites Moench, 1794 è un genere angiosperme dicotiledoni appartenente alla famiglia delle Asteraceae.[1][2]

Il portamento delle specie di questo genere è formato da erbe spinose con ciclo biologico annuale.[3][4][5][6][7][8]

I fusti sono eretti, da uno a molti per pianta, ramificati o semplici. Le foglie hanno delle lamine a forma pennatifida-pennatosetta con bordi spinosi.

L'infiorescenza è formata da grandi capolini discoidi, normalmente terminali su medi-lunghi peduncoli, composti da molti fiori. I capolini possono essere solitari o multipli con formazioni racemose, panicolate o corimbose. I capolini, come in tutte le Asteraceae, sono formati da un involucro composto da squame al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori (quelli periferici del raggio – assenti nelle specie di questo genere - e quelli interni del disco). L'involucro è a forma più o meno ovoidale (o sferica o cilindrica) provvisto di numerosi ranghi di squame embricate. Le squame sono disposte su più serie; quasi sempre sono mucronate (o spinose) all'apice; quelle più interne sono senza spine e piatte; in alcune specie sono più simili a foglie che a squame. Il ricettacolo è piatto o convesso, senza pagliette a protezione della base dei fiori. I fiori per capolino sono numerosi.

Il colore dei fiori è in prevalenza è da porpora a rosato (ma sono presenti altre sfumature e tonalità). I fiori sono solamente del tipo tubuloso (il tipo ligulato, presente nella maggioranza delle Asteraceae, qui è assente), sono inoltre ermafroditi (raramente sono unisessuali), tetraciclici (calicecorollaandroceogineceo) e pentameri. I fiori centrali tutti fertili, mentre quelli più periferici sono sterili, piatti, patenti e eccedenti l'involucro.

  • /x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[9]
  • Calice: i sepali del calice sono ridotti al minimo (una coroncina di scaglie).
  • Corolla: la corolla ha la forma tubolare con 5 stretti lobi. I tubi sono lunghi e sottili (lievemente piegati nella zona distale). La gola è breve.
  • Androceo: gli stami sono 5 ed hanno dei filamenti liberi (distinti) e papillosi che possiedono la particolarità di compiere dei movimenti per liberare il polline. Le antere sono caudate alla base (hanno una coda corta) con appendici apicali lineari-oblunghe.
  • Gineceo l'ovario è infero; lo stilo ha un stimma bifido che sporge notevolmente dalla corolla; gli stigmi sono glabri (hanno un ciuffo di peli solo all'apice dello stilo). La superficie stigmatica è posta all'interno degli stigmi.[10]

Il frutto è un achenio a forma generalmente obovoide a volte compresso (di forma bislunga), mentre a volte può essere globoso o piriforme. La superficie può essere liscia e glabra. Nella parte apicale è presente un anello con del nettare. Caratteristico è il pappo persistente (o caduco) formato da più serie di piume saldate alla base (pappo piumoso).

  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama). Gli insetti sono del tipo farfalle diurne e notturne (lepidotteri, falene e coleotteri) e api.
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi cadendo a terra (dopo essere stati trasportati per alcuni metri dal vento per merito del pappo – disseminazione anemocora) sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).

Distribuzione

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Le specie di questo genere si trovano nelle seguenti zone/stati: Albania, Algeria, Francia, Grecia, Italia (Sardegna e Sicilia), Tunisia, Penisola Iberica e Penisola Balcanica.[2]

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[11], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[12] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[13]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][6][14]

La tribù Cardueae a sua volta è suddivisa in 12 sottotribù (la sottotribù Carduinae è una di queste). Il genere Galactites elenca 3 specie con una distribuzione mediterranea occidentale, una delle quali è presente spontaneamente sul territorio italiano.[2][6][7][8][15]

Il genere di questa voce è inserito nel gruppo tassonomico della sottotribù Carduinae. In precedenza provvisoriamente era inserito nel gruppo tassonomico informale "Cynara Group". La posizione filogenetica di questo genere nell'ambito della sottotribù, è "basale"; ossia è stato uno dei primi gruppi a separarsi dal resto della sottotribù.[7][8][15]

Un genere simile a Galactites è Carduus; si distingue dal quest'ultimo per i fiori periferici sterili, gli stami con filamenti concresciuti e l'achenio con una coroncina emisferica apicale.[16]

Elenco delle specie

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Il genere comprende le seguenti 3 specie:[2]

Il genere comprende anche un ibrido:[2]

In Italia è presente la seguente specie:

  1. ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1-20.
  2. ^ a b c d e Galactites, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 6 febbraio 2021.
  3. ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
  4. ^ Strasburger 2007, pag. 860.
  5. ^ Judd 2007, pag.517.
  6. ^ a b c Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 133.
  7. ^ a b c Funk & Susanna 2009, pag. 300.
  8. ^ a b c Herrando et al. 2019.
  9. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  10. ^ Judd 2007, pag. 523.
  11. ^ Judd 2007, pag. 520.
  12. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  13. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 marzo 2021.
  14. ^ Funk & Susanna 2009, pag. 293.
  15. ^ a b Barres et al. 2013.
  16. ^ Pignatti 2018, vol.3 pag.963.
  17. ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.164.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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