Galiziani
Galiziani | ||||||||||||||||||||||||||
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Gaiteiros galiziani | ||||||||||||||||||||||||||
Luogo d'origine | Galizia ( Spagna) | |||||||||||||||||||||||||
Popolazione | ~10 milioni | |||||||||||||||||||||||||
Lingua | galiziano, spagnolo | |||||||||||||||||||||||||
Religione | cattolicesimo | |||||||||||||||||||||||||
Gruppi correlati | portoghesi, spagnoli | |||||||||||||||||||||||||
Distribuzione | ||||||||||||||||||||||||||
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I galiziani sono il gruppo etnico originario della Galizia, regione storica e amministrativa situata nel nordovest della penisola iberica.
A causa della lunga associazione alla Spagna, lo spagnolo è ampiamente parlato tra i galiziani, sebbene sia diffuso anche l'utilizzo del galiziano[2], che in Galizia ha status di lingua ufficiale accanto allo spagnolo.
L'identità celtica
[modifica | modifica wikitesto]Nel XIX secolo un gruppo di scrittori e studiosi romantici e nazionalisti, tra i quali Eduardo Pondal e Manuel Murguía[3], guidò in Galizia una "rinascita celtica" inizialmente basata sulle testimonianze storiche di antichi autori romani e greci (Pomponio Mela, Plinio il Vecchio, Strabone e Tolomeo), che scrissero dei popoli celtici che abitavano la Galizia; questa riscoperta fu anche basato su dati linguistici e onomastici[4], e sulla somiglianza di alcuni aspetti della cultura e della geografia della Galizia con quelli dei paesi celtici come Irlanda, Bretagna e Gran Bretagna[5][6]. Le somiglianze includono leggende e tradizioni, arti decorative e popolari e musica[7], ma anche il verde paesaggio collinare o l'ubiquità delle fortezze dell'età del ferro, megaliti neolitici e coppe e anelli dell'età del bronzo. Lo strumento musicale tradizionale galiziano, la gaita, appartiene alla famiglia delle cornamuse, preponderanti nelle tradizioni musicali scozzese e irlandese.
Tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo questa rinascita ha permeato la società galiziana: nel 1916 Os Pinos, una poesia di Eduardo Pondal, fu scelta come testo del nuovo inno galiziano. La poesia contiene alcuni espliciti riferimenti ai Celti, come "figli dei nobili Celti" o "della patria di Breogán"[8] Il passato celtico è divenuto parte integrante dell'auto-percepita identità galiziana [9]: di conseguenza un numero importante di associazioni culturali e società sportive ricevettero nomi legati ai Celti, tra cui Celta de Vigo, Céltiga FC o Fillos de Breogán. Dagli anni '70 sono popolari anche alcuni festival culturali e musicali di stampo celtico, tra cui il più notevole è il Festival Internacional do Mundo Celta de Ortigueira, e allo stesso tempo gruppi musicali e interpreti popolari galiziani sono diventati partecipanti abituali ai festival celtici altrove, come nel Festival interceltico di Lorient[10].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h i j k l Censo electoral de galegos residentes no estranxeiro a 1 de abril de 2008, segundo país de residencia e provincia de inscrición Archiviato il 3 febbraio 2009 in Internet Archive.
- ^ Persoas segundo a lingua na que falan habitualmente. Ano 2003, su Ige.eu. URL consultato il 4 febbraio 2016.
- ^ F. J. (coord.) González García, Los pueblos de la Galicia céltica, Madrid, Ediciones Akal, 2007, pp. 19–49, ISBN 978-84-460-2260-2.
- ^ John T. Koch editor, Celtic culture a historical encyclopedia, Santa Barbara, Calif., ABC-CLIO, 2006, pp. 788–791, ISBN 1-85109-445-8.
- ^ Alfredo González-Ruibal, Artistic Expression and Material Culture in Celtic Gallaecia, in E-Keltoi, vol. 6, 20 dicembre 2004, pp. 113–166.
- ^ Marco V. García Quintela, Celtic Elements in Northwestern Spain in Pre-Roman times (PDF), in E-Keltoi, vol. 6, 10 agosto 2005, pp. 497–569. URL consultato il 10 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 31 gennaio 2015).
- ^ Manuel Alberro, Celtic Legacy in Galicia (PDF), in E-Keltoi, vol. 6, 6 gennaio 2008, pp. 1005–1034. URL consultato il 10 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 24 giugno 2011).
- ^ Himno Gallego, su himnogallego.com. URL consultato il 10 maggio 2014.
- ^ F. J. (coord.) González García, Los pueblos de la Galicia céltica, Madrid, Ediciones Akal, 2007, p. 9, ISBN 978-84-460-2260-2.
- ^ Alain Cabon, Le Festival Interceltique de Lorient : quarante ans au coeur du monde celte, Rennes, Éditions Ouest-France, 2010, p. 28, ISBN 978-2-7373-5223-2.
Voci correlate
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