Garbugliaga

Garbugliaga
frazione
Garbugliaga – Veduta
Garbugliaga – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Liguria
Provincia La Spezia
Comune Rocchetta di Vara
Territorio
Coordinate
Abitanti
Altre informazioni
Fuso orarioUTC+1

Garbugliaga (Carbugiaga in ligure) è una piccola frazione del Comune di Rocchetta di Vara, l'unica situata nella Valle dell'Usurana, nel fosso percorso dal torrente Gronda ultimo affluente sulla destra del torrente Usurana, nel quale confluisce presso la località di Gambella. Anticamente Garbugliaga è citata nell'atto di divisione fra i figli di Corrado I l'Antico, capostipite dei Malaspina dello Spino Secco (1221). Dopo la scissione della casata Malaspina tra il Ramo dello Spino Secco e quello dello Spino Fiorito, inizia un'ulteriore frazionamento dell'Asse ereditario delle due casate. Nel 1266 Federico i ottiene Villafranca con Garbugliaga e Beverone, Villa e Rocchetta di Vara. Due vecchie mulattiere, oggi quasi in disuso la collegano a Ferdana (Calice al Cornoviglio) e Gambella (Beverino). La strada carrozzabile costruita verso la fine degli anni 60, sale dal Ponte di Martinello e toccando la frazione di Gambella si inerpica lungo il crinale che divide il fosso di Garbugliaga dalla Piana di Cavanella. La chiesa di Garbugliaga eretta nel 1611 dalla famiglia Podestarelli di Cavanella Vara, mentre l'oratorio di Forno è stato fondato nel 1680 da Andrea Levantini. Oltre alla chiesa parrocchiale di Sant'Anna, la cui facciata in pietra a vista è stata restaurata nel secondo dopoguerra, Garbugliaga conserva significativi esempi di architettura rurale, tra cui segnaliamo due eleganti portici ed un criptoportico, un antico treggio e due cappellette campestri che erano utilizzate come segnavie e sono poste alle due estremità del borgo. Quella situata nei pressi della chiesa è posta nei pressi della biforcazione per Ferdana e Gambella. Mentre fuori dal centro abitato, a segnare l'antico bivio per Beverone e Forno si trova una cappelletta fatta restaurare alla fine degli anni '90 da una famiglia del luogo, che ha curato anche il restauro dell'oratorio posto alla biforcazione delle strade per Stadomelli e Beverone all'estremità della Piana Blagina. Il mestiere più diffuso fra la popolazione di Garbugliaga era la fabbricazione dei testi, ciotole in argilla, che servivano per cuocere i panigacci. Sulla strada per Beverone esisteva una cava di argilla che veniva sfruttata esclusivamente per la fabbricazione dei testi. L'argilla lavorata a mano dalle donne, veniva fatta asciugare su foglie di castagne e cotta a fuoco vivo nei forni domestici. Con le paniere in testa e a piedi scalzi le donne andavano a barattare i testi con altra mercanzia.

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