Giovanni Battista Azzola

Giovanni Battista Azzola (Desenzano al Serio, 1614Albino, 1689) è stato un pittore italiano del tardo manierismo attivo principalmente nella bergamasca.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Desenzano al Serio, frazione di Albino poté iniziare i suoi studi sulla prospettiva a Brescia nella bottega di Ottavio Viviani. Il primo pagamento per lavori di affrescatura è documentato nel 1649 per dipinti nel palazzo Moroni di Bergamo, lavori realizzati in collaborazione con il figurista cremonese Gian Giacomo Barbelli.[1]
Iniziò poi un percorso lavorativo lungo le località della val Seriana: nel 1960 dipinse per la chiesa di San Pietro del suo paese natale il coro, e sempre ad Albino nel santuario Madonna del Pianto affrescò la volta nonché la volta e alcune zone delle pareti della chiesa prepositurale. Vi sono documentati anche pagamenti per la realizzazione di pitture nella chiesa albinese di Santa Maria della Ripa.[2]

La sua attività proseguì con la decorazione della volta e del coro della chiesa di Sant'Andrea di Bergamo in via Porta Dipinta nel 1665. Questi dipinti si persero nella ricostruzione del 1840 su progetto dell'Ferdinando Crivelli.[3] Raggiunse quindi una certa notorietà, anche grazie alla sua duttilità interpretativa, che gli consentì di avere altre committenze sia nei palazzi di Bergamo, con la decorazione di soffitti e sale, comprese le abitazioni dei conti Moioli, nonché quella dei conti Zanchi ad Alzano Lombardo. Probabilmente sono sue le decorazioni nella villa Albini di Cenate Sotto, e il castello della famiglia Martinengo Colleoni a Cavernago.[4]
Sempre nella parte alta di Bergamo dipinte a fresco, pareti e volte, del palazzo dei nobili Carrara, nell'antica via San Cassiano poi via Donizetti.

Dal 1666 al 1684 eseguì lavori presso la corte di Panna per Maria Anna d'Asburgo dove probabilmente dimorò e dipinse molte opere nei giardini dell'Escoria, facendo poi ritorno in patria dove risulta nel 1664 eseguì due dipinti di prospettive a olio per il conte Giacomo Carrara. Un dipinto doveva essere terminato il 7 luglio come risulterebbe da una lettera dell'Azzola.[5]

Giovanni Battista Azzola nel 1689, pur in avanzata età, stava ancora lavorando, e mentre affrescava parte di un'abitazione di Albino, cadde malamente da un ponteggio arrivando a morire pochi giorni dopo. Due personaggi a lui vicini Bernardo e Pierantonio, avevano il medesimo cognome, ma non vi è conferma che fossero suoi figli, forse solo collaboratori della sua bottega. Visse ad Albino gli ultimi anni a fianco della moglie Santa Merani.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Palazzo Moroni, Fondazione palazzo Moroni di Palazzo Moroni.
  2. ^ Chiesa di Santa Maria della Ripa, su diafora.info, Diaforà. URL consultato il 15 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 16 agosto 2017).
  3. ^ Chiesa di Sant'Andrea (PDF), su territorio.comune.bergamo.it, IBCAA Bergamo. URL consultato il 15 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 1º ottobre 2016).
  4. ^ Casrello Colleoni Martinengo, su visitbergamo.net, Visit Bergamo. URL consultato il 15 novembre 2020.
  5. ^ Giovanni Gaetano Bottari, Raccolta di lettere sulla pittura, scultura ed architettura, V, Milano, 1822, p. 316.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Francesco Tassi, Vite dei pittori scultori e architetti bergamaschi, II, Bergamo, 1793, pp. 125-128.
  • Elia Fornoni, Notizie su artisti bergamaschi, I, p. 51.
  • Giovanni Gaetano Bottari, Raccolta di lettere sulla pittura, scultura ed architettura, V, Milano, 1822, p. 316.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]