Giovanni Bausan (sommergibile)
Giovanni Bausan | |
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Descrizione generale | |
Tipo | sommergibile |
Classe | Pisani |
Proprietà | Regia Marina |
Cantiere | Cantiere Navale Triestino-Monfalcone |
Impostazione | 20 gennaio 1926 |
Varo | 24 marzo 1928 |
Entrata in servizio | 15 settembre 1929 |
Radiazione | 18 ottobre 1946 |
Destino finale | demolito |
Caratteristiche generali | |
Dislocamento in immersione | 1058 t |
Dislocamento in emersione | 880 t |
Lunghezza | 68,2 m |
Larghezza | 6,09 m |
Pescaggio | 4,3 m |
Profondità operativa | 100 m |
Propulsione | 2 motori termici diesel da 3000 hp complessivi 2 motori elettrici da 1100 hp totali |
Velocità in immersione | 9,2 nodi |
Velocità in emersione | 17,3 nodi |
Autonomia | 4230 miglia a 9,3 nodi in superficie 70 miglia a 4 nodi in immersione |
Equipaggio | 49 |
Armamento | |
Armamento | artiglieria:
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Note | |
Motto | Per maria hostes |
dati presi da Uomini sul fondo di Giorgio Giorgerini, [1] [2][3] e [4] | |
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Il Giovanni Bausan è stato un sommergibile della Regia Marina.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il sommergibile, intitolato a Giovanni Bausan, valoroso combattente della marineria napoletana nato a Gaeta il 14 aprile 1757, dopo l'entrata in servizio fu assegnato alla V Squadriglia Sommergibili di Media Crociera, con sede a Napoli, ricevendo a Gaeta la bandiera di combattimento, offerta dalla comunità locale, il 14 novembre 1929[5].
Tra i suoi primi comandanti vi fu il capitano di corvetta Giovanni Marabotto[6].
Nella notte tra il 2 ed il 3 maggio 1932, durante un viaggio addestrativo, il Bausan andò ad incagliarsi presso Punta Falcone, nelle Bocche di Bonifacio)[5]. L'unità fu tuttavia in grado di disincagliarsi nella notte senza bisogno dell'assistenza di altre unità[5][4].
Dal 7 dicembre 1935, al comando del tenente di vascello Ferruccio Ferrini, fu assegnato alla II Squadriglia del VI Grupsom di Lero[2].
Nel gennaio-febbraio 1937 svolse un'infruttuosa missione (non furono avvistate navi sospette) nel corso della guerra di Spagna[2][7].
Dal 10 al 13 giugno 1940 effettuò (agli ordini del capitano di corvetta Francesco Murzi) una prima missione di guerra al largo di Malta; il 13 giugno, in fase di rientro ad Augusta, fu avvistato al largo di Capo Santa Croce dal sommergibile britannico Grampus, che gli lanciò un siluro; il Bausan lo schivò con una manovra evasiva[2].
Dal 20 al 24 giugno svolse una seconda missione al largo di Capo Kio, ma dovette fare ritorno per via di un guasto ai timoni di profondità di prua[2].
La terza missione – dal 14 al 21 luglio, tra Pantelleria e Capo Bon – dovette essere anch'essa interrotta per un guasto ai motori[2].
In tutto aveva compiuto, sino a quel momento, 3 missioni offensive e 5 di trasferimento, per un totale di 2791 miglia di navigazione (2593 in superficie e 198 in immersione); fu quindi assegnato alla Scuola Sommergibili di Pola[2][4].
Svolse attività addestrativa dal 1º gennaio all'8 ottobre 1941 per un totale di 90 missioni, dopo di che, il 18 maggio 1942, fu messo in disarmo e convertito in bettolina carburanti con il contrassegno GR. 251[2][4].
Radiato il 18 ottobre 1946 fu quindi avviato alla demolizione[2].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Da Navypedia.
- ^ a b c d e f g h i :: Museo della Cantieristica :: Archiviato il 16 luglio 2014 in Internet Archive.
- ^ Trentoincina
- ^ a b c d Sommergibile Bausan
- ^ a b c :: Museo della Cantieristica :: Archiviato il 14 dicembre 2013 in Internet Archive.
- ^ Maurizio Brescia e Sandro Bocchino, Giovanni Marabotto, in Storia Militare, n. 207, dicembre 2010.
- ^ Giorgio Giorgerini, Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini a oggi, Mondadori, 2002, p. 193, ISBN 978-88-04-50537-2.