Giulio Chiarugi
Giulio Chiarugi | |
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Deputato del Regno d'Italia | |
Durata mandato | 16 giugno 1900 – 18 ottobre 1904 |
Legislatura | XXI |
Sito istituzionale | |
Sindaco di Firenze | |
Durata mandato | 12 agosto 1909 – 10 settembre 1910 |
Predecessore | Francesco Sangiorgi |
Successore | Alfredo Ferrara (commissario prefettizio) |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Radicale Italiano |
Titolo di studio | laurea in medicina |
Università | Università di Torino |
Professione | anatomista, medico, accademico, rettore |
Giulio Chiarugi (Castelletto di Chiusdino, 28 gennaio 1859 – Firenze, 17 marzo 1944) è stato un anatomista e politico italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Figlio di Pietro ed Elisa del Puglia, dopo aver frequentato i primi quattro anni della facoltà di medicina a Siena, si trasferì a Torino, presso la cui università si laureò nel 1882. Tornato a Siena, entrò a far parte dell'Istituto di anatomia della locale università diretto da Guglielmo Romiti, e nel 1888 ne divenne direttore. Nel 1890 si trasferì all'Istituto di Anatomia umana di Firenze, dove rimase ininterrottamente anche dopo il pensionamento (nel 1934). Fu preside della facoltà di medicina e chirurgia per 32 anni, dall'anno accademico 1891-1892 al 1923-1924, e in seguito, ma solo per un anno, primo rettore dell'Università degli Studi di Firenze[1]. Negli anni dal 1900 fino al pensionamento si dedicò anche all'insegnamento di anatomia pittorica presso l'Accademia di belle arti di Firenze.
Eletto al Parlamento italiano nelle file radicali nel 1900 nel collegio di Siena, fu poi consigliere comunale di Firenze e infine sindaco della città, nel biennio 1909-1910, sostenuto dal blocco democratico-socialista.
Opera
[modifica | modifica wikitesto]Chiarugi, allievo di Guglielmo Romiti, nell'Italia post unitaria che ricercava una propria identità anche culturale, fu uno dei più importanti maestri di anatomia ed embriologia e sottolineò l'importanza di queste discipline nella formazione medica.
Fondò due riviste:
- Monitore zoologico italiano nel 1890
- Archivio italiano di Anatomia e di Embriologia, organo della Società italiana di anatomia nel 1902
È ricordato ancora oggi per due importanti trattati:
- Istituzioni di Anatomia dell'Uomo.
- Trattato di Embriologia.
Istituzioni di Anatomia dell'Uomo
[modifica | modifica wikitesto]La prima edizione di questo trattato uscì nel 1904 in tre volumi e quattro tomi edita dalla Società Editrice Libraria di Milano:
Vol. I: Introduzione, anatomia generale. Embriogenia. Anatomia sistematica: apparecchio tegumentario, apparecchio scheletrico, apparecchio muscolare
Vol. II tomo 1: Anatomia sistematica: apparecchio intestinale, apparecchio respiratorio, derivati branchiali, apparecchio urogenitale, apparecchio surrenale, membrane e cavità seriose
Vol. II tomo 2: Anatomia sistematica: apparecchio vascolare
Vol. III: Anatomia sistematica: apparecchio nervoso, organi e apparecchi di senso
In seguito il trattato divenne definitivamente di cinque volumi,con sette tomi:
Vol. I / 1: Introduzione, anatomia generale. Embriogenia.
Vol. I / 2: Anatomia sistematica: Cute. Osteologia e Artrologia
Vol. II /1: Anatomia sistematica: Miologia
Vol. II /2: Anatomia sistematica: Angiologia
Vol. III: Anatomia sistematica: Splancnologia
Vol. IV: Anatomia sistematica: Sistema Nervoso Centrale
Vol. V: Anatomia sistematica: Sistema Nervoso Periferico. Organi ed Apparecchi di senso. Bibliografia.
L'opera, completa e dettagliata, ma per prosa e struttura più votata all'approfondimento che alla didattica, è stato il primo moderno trattato di anatomia dell'Italia post-unitaria. Vi sono trattate, infatti, oltre all'anatomia descrittiva classica, tutte quelle nozioni di istologia e di embriologia necessarie per il migliore inquadramento morfologico-funzionale dell'anatomia. Il trattato ebbe largo successo ed è stato per decenni il testo italiano di riferimento per l'Anatomia, come testimoniano anche le sue numerose edizioni, sei delle quali curate dallo stesso Chiarugi. La VII (1948), l'VIII (1954) e la IX (1960) furono invece curate ed ampliate da Giuseppe Levi. Dalla X edizione (1969) in poi, il trattato è stato completamente rivisto e aggiornato da Luigi Bucciante per l'editore Vallardi. Il trattato viene ancora utilizzato per la consultazione e l'approfondimento, mentre per lo studio dell'Anatomia gli vengono preferiti testi più agili e didattici. È uscita nel (2017) la XII edizione , curata da più revisori, per conto dell'editore "Piccin -Nuova Libraria" di Padova.
Trattato di embriologia
[modifica | modifica wikitesto]Il Trattato di embriologia con particolare riguardo alla storia dello sviluppo dei mammiferi e dell'uomo venne pubblicato nel periodo 1929-1944 dalla Società Editrice Libraria di Milano. Si tratta di un'opera illustrata in quattro volumi:
Vol. 1: Gli elementi della riproduzione sessuale e la fecondazione
Vol. 2: La formazione dell'embrione
Vol. 3: Gli annessi embrionali
Vol. 4: Lo sviluppo degli organi e dei tessuti e l'accrescimento.
I materiali preparatori e le bozze di stampa del Trattato sono conservati presso l'archivio della biblioteca del Museo Galileo, all'interno del più ampio Fondo Archivistico Giulio Chiarugi, che raccoglie anche un ampio carteggio e numerosi documenti personali che ne attestano la formazione e l'attività professionale[2]. Al fondo si affianca la biblioteca di Giulio Chiarugi e del figlio Alberto, botanico, donata al museo, al pari delle carte, dal nipote Giulio[3].
Riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]Giulio Chiarugi fu socio di numerose accademie in Italia e all'estero, fra cui l'Accademia Nazionale dei Lincei, nella quale fu accolto nel 1892, e l'Accademia Nazionale delle Scienze detta dei XL, nel 1926.
Nel 1936 l'Accademia d'Italia gli conferì il "premio Mussolini" per le scienze[4].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Lo Studio Fiorentino era sorto nel XIV secolo, ma nel XVI secolo fu portato a Pisa. Le accademie e gli istituti fiorentini con l'unità d'Italia assunsero il nome di "Istituto di Studi Pratici e di Perfezionamento". Il nome "Università degli Studi di Firenze" fu creato nel 1924.
- ^ Inventario del Fondo archivistico (PDF), su opac.museogalileo.it.
- ^ Pubblicazioni del Fondo librario (PDF), su opac.museogalileo.it.
- ^ Enciclopedia pratica Bompiani, Milano, 1938, vol. I, pag. 492
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Indice bibliografico delle pubblicazioni anatomiche del prof. Giulio Chiarugi e di quelle dell'Istituto anatomico di Siena (1887-1890) e dell'Istituto anatomico di Firenze (1891-1921) ordinate per autori secondo la materia, in Archivio italiano di anatomia e di embriologia, 18 (suppl.), 1922.
- Giuseppe Levi, Giulio Chiarugi ricercatore e maestro: ricordo nel centenario della sua nascita, in Rendiconti della classe di scienze fisiche, matematiche e naturali, Accademia nazionale dei Lincei, vol. 27, n. 5, 1959, pp. 289-291.
- Bruno Borghi, Giulio Chiarugi (1859-1944), Firenze, Vallecchi, 1943.
- Pietro Franceschini, Giulio Chiarugi, in Scientia medica italica, vol. 8, n. 3, 1960, pp. 274-287.
- Giovanni E. Orlandini, Giulio Chiarugi: un anatomico a cavallo di due secoli, XXXIX Congresso di Storia della Medicina, Firenze, 12-14 giugno 1998.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Giulio Chiarugi
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Chiarugi, Giulio, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- CHIARUGI, Giulio, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1931.
- CHIARUGI, Giulio, in Enciclopedia Italiana, II Appendice, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1948.
- Chiarugi, Giùlio, su sapere.it, De Agostini.
- Arnaldo Cantani, CHIARUGI, Giulio, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 24, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1980.
- Giulio Chiarugi, su siusa.archivi.beniculturali.it, Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche.
- Giulio Chiarugi, su accademiadellescienze.it, Accademia delle Scienze di Torino.
- Giulio Chiarugi, su storia.camera.it, Camera dei deputati.
- Archivio della biblioteca del Museo Galileo, su museogalileo.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 73696022 · ISNI (EN) 0000 0000 7828 960X · LCCN (EN) nr00037741 · GND (DE) 1055362363 · BNE (ES) XX1245669 (data) · BNF (FR) cb103897531 (data) |
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