Giuseppe Ticozzelli
Giuseppe Ticozzelli | |||||||||||||
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Nazionalità | Italia | ||||||||||||
Altezza | 187 cm | ||||||||||||
Peso | 95 kg | ||||||||||||
Calcio | |||||||||||||
Ruolo | Allenatore (ex difensore) | ||||||||||||
Termine carriera | 1931 - giocatore 1935 - allenatore | ||||||||||||
Carriera | |||||||||||||
Squadre di club1 | |||||||||||||
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Nazionale | |||||||||||||
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Carriera da allenatore | |||||||||||||
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1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | |||||||||||||
Ciclismo | |||||||||||||
Specialità | Ciclismo su strada | ||||||||||||
Carriera | |||||||||||||
Squadre di club | |||||||||||||
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Giuseppe Ticozzelli (Castelnovetto, 30 aprile 1894 – Milano, 3 febbraio 1962) è stato un ciclista su strada, allenatore di calcio e calciatore italiano, di ruolo difensore.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Partecipò alla prima guerra mondiale ottenendo diversi riconoscimenti.[1]
Ufficiale d'artiglieria in Africa orientale, verso la quale partì volontario già nel 1935[2], perse la vista in un'azione di guerra[1]; a guerra finita continuò tuttavia ad assistere alle partite, facendosi accompagnare dai parenti da cui si faceva raccontare le fasi di gioco[3].
Caratteristiche tecniche
[modifica | modifica wikitesto]Terzino destro, era alto e imponente: 1,87 m x 95 kg di peso-forma e 84 cm di giro coscia. Dotato di un buon fisico e di una buona tecnica, aveva un tiro potente (artefice della rete più lunga della storia, 75 metri, direttamente da calcio di rinvio).[1]
Carriera
[modifica | modifica wikitesto]Calciatore
[modifica | modifica wikitesto]Club
[modifica | modifica wikitesto]Soprannominato Tico[1], cresce nella Sartiranese, diplomandosi come ragioniere ad Alessandria.[1]
È cresciuto nell'Alessandria, militando successivamente con la SPAL.
È in campo, il 1º maggio 1922 a Milano, nella semifinale per l'aggiudicazione dello scudetto giocata dalla SPAL contro la Sampierdarenese e vinta dai genovesi per 2 a 1 dopo i tempi supplementari. Il 18 marzo 1923 segnò su rigore uno dei 6 gol segnati a Ferrara decretando la vittoria della SPAL per 1-0 contro il Padova. Il suo prestigio crebbe notevolmente e al suo terzo campionato con la SPAL lo vide nel duplice ruolo di giocatore-allenatore.[4]
Passò poi, nel 1924, al Casale dove giocò con i campioni del mondo Caligaris e Monzeglio.
Nazionale
[modifica | modifica wikitesto]Vanta una partita con la Nazionale italiana, nella vittoria contro la Francia del 18 gennaio 1920 per 9-4: in questa occasione si recò al Velodrome Sempione di Milano, sede della sfida, in bici.[1]
Statistiche
[modifica | modifica wikitesto]Cronologia presenze e reti in nazionale
[modifica | modifica wikitesto]Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Italia | |||||||
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Data | Città | In casa | Risultato | Ospiti | Competizione | Reti | Note |
18-1-1920 | Milano | Italia | 9 – 4 | Francia | Amichevole | - | |
Totale | Presenze | 1 | Reti | 0 |
Palmarès
[modifica | modifica wikitesto]Club
[modifica | modifica wikitesto]Competizioni nazionali
[modifica | modifica wikitesto]- Serie B: 1
- Casale: 1929-1930
Ciclista
[modifica | modifica wikitesto]Fu anche ciclista, partecipando al Giro d'Italia 1926 dove concluse tre sole tappe[5] perché fu investito da una moto, ritirandosi nella quarta,[1] ma divenne particolarmente famoso per il suo abbigliamento e comportamento in gara: durante una delle tappe infatti ad un certo punto riuscì ad avere oltre un'ora di vantaggio sugli inseguitori, ma, dal momento che correva come indipendente, non aveva il supporto di una squadra che potesse portargli i rifornimenti.
All'ora di pranzo si fermò quindi a mangiare in un ristorante lungo il tragitto, riprendendo la corsa solo all'arrivo del resto del gruppo.[6]
Dal colore della sua maglia da calcio, nera, del "Casale", fu istituita in seguito, per alcuni anni, la maglia nera per l'ultimo in classifica; l'espressione "maglia nera" è passata poi a indicare, per antonomasia, chi è ultimo.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g Victor Zani, Giuseppe Ticozzelli: calciatore, ciclista e combattente, Il Mondo di Pavia, 21 gennaio 2014. URL consultato il 21 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 21 gennaio 2014).
- ^ Il Littoriale, 22 ottobre 1935, pagina 1 Archiviato il 1º febbraio 2014 in Internet Archive. emeroteca.coni.it
- ^ Improvvisa scomparsa di Ticozzelli, Corriere dello Sport, 6 febbraio 1962, pagina 6 Archiviato il 1º febbraio 2014 in Internet Archive. emeroteca.coni.it
- ^ Il calcio a Ferrara, di Carlo Fontanelli e Paolo Negri, Geo edizioni 2009
- ^ Curiosando in libreria Archiviato il 19 ottobre 2007 in Internet Archive. Lagazzettaweb.it
- ^ Il mito lontano di Giuseppe Ticozzelli, su museogrigio.it. URL consultato il 1º giugno 2019.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Giuseppe Ticozzelli
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (DE, EN, IT) Giuseppe Ticozzelli (calciatore), su Transfermarkt, Transfermarkt GmbH & Co. KG.
- (DE, EN, IT) Giuseppe Ticozzelli (allenatore), su Transfermarkt, Transfermarkt GmbH & Co. KG.
- (EN, RU) Giuseppe Ticozzelli, su eu-football.info.
- Giuseppe Ticozzelli, su sitodelciclismo.net, de Wielersite.
- Convocazioni e presenze in Nazionale di Giuseppe Ticozzelli, su FIGC.it, FIGC.
- Dario Marchetti (a cura di), Giuseppe Ticozzelli, su Enciclopediadelcalcio.it (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2011).