Golfo Maliaco
Golfo Maliaco | |
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Mappa delle Termopili con il litorale odierno e la ricostruzione di quello del 480 a.C. | |
Parte di | mar Egeo |
Stato | Grecia |
Periferia | Grecia Centrale |
Unità periferica | Ftiotide |
Coordinate | 38°51′29.88″N 22°42′20.16″E |
Dimensioni | |
Lunghezza | 15-22 km |
Profondità massima | 27 m |
Idrografia | |
Immissari principali | Spercheo |
Il golfo Maliaco (in greco antico: Μαλιακὸς κόλπος?, Maliakòs kòlpos, in latino Sinus Maliacus) è un golfo del mar Egeo situato nell'est della Grecia Centrale, tra la costa meridionale della Tessaglia e quella settentrionale della Locride; il nome deriva dalla popolazione dei Mali, che abitava anticamente intorno ad esso.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]All'entrata del golfo ci sono la parte nord-occidentale dell'Eubea (capo Licada) e le isole Licadi; all'interno si trova la foce del fiume Spercheo.
Si estende da est a ovest per 15–22 km, ma, a causa del costante accumulo di detriti dello Spercheo e dei corsi d'acqua minori, il golfo si è notevolmente rimpicciolito nel corso dei secoli e la sua profondità massima è molto bassa. Così l'antico passo delle Termopili, dove è stata combattuta la famosa battaglia del 480 a.C., strettamente rinchiuso tra il mare e il monte Callidromo, è ormai diventato una vasta pianura costiera. L'unico porto è quello di Stylida, vicino alla città di Lamia.
Il protocollo di Londra del 1829 stabilì che il nuovo Stato della Grecia fosse collocato a sud della linea immaginaria che andava dal golfo Maliaco al fiume Aspropotamos.
Altri nomi
[modifica | modifica wikitesto]Il golfo è chiamato "Lamiaco" da Pausania il Periegeta[1] in riferimento alla città di Lamia che vi sorge tuttora; allo stesso modo è chiamato anche "Zitùni", dal nome attuale della città. Tito Livio, che solitamente lo chiama "Maliaco", lo nomina una volta come "Eniano"[2], in riferimento al nome datogli da Polibio[3]. Lo stesso golfo è chiamato anche Μηλιακός (Meliakòs) in Tucidide[4] e Strabone[5], e talvolta Μηλιεύς (Melièus) in Erodoto[6] e Polibio.[7]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Fonti primarie
- Erodoto, Le storie.
- Pausania il Periegeta, Periegesi della Grecia.
- Polibio, Le storie.
- Strabone, Geografia.
- Tito Livio, Ab Urbe condita libri.
- Tucidide, La guerra del Peloponneso.
- Fonti secondarie
- (EN) William Martin Leake, Travels in Northern Greece, J. Rodwell, 1835.
- (EN) William Smith (a cura di), Maliacus sinus, in Dictionary of Greek and Roman Geography, 1890.
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