Grave di Faraualla
Grave di Faraualla | |
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Stato | |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Comune | Gravina in Puglia |
Altitudine | 680 m s.l.m. |
Profondità | 280 m |
Esplorazione | 1956 |
Altri nomi | Grave di Finocchio Grande |
Coordinate | 40°56′06.48″N 16°21′20.99″E |
La grave di Faraualla, nota anche con il nome di Grave di Finocchio Grande[1], è un inghiottitoio di origine carsica situato sulla Murgia nei pressi della strada provinciale 12 di Altamura, nel territorio di Gravina in Puglia[1][2] alla quota di 680 metri[3].
Il suo nome potrebbe derivare dalle parole "foro nella valle" o anche risalire alla leggendaria esistenza del temibile bandito Faraualla che, una volta catturato, venne gettato vivo nella voragine[3].
È tra le più profonde dell'Italia centro-meridionale con i suoi oltre 280 metri di dislivello[4].
Scoperta e spedizioni
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1938 si ebbe la prima spedizione di ricognizione della grave di Faraualla da parte dell'altamurano prof. Santoro, ma questa non andò a buon fine per la mancanza dell'attrezzatura necessaria[5].
Nel 1956 fu effettuata una ricognizione più approfondita dalla Commissione Grotte E. Boegan di Trieste su commissione del prof. Gatti del CARS (Centro Altamurano Ricerche Speleologiche) a cura di Medeot, Tommasini, Vianello, Ferri, Coloni, Matarrese, riuscendo ad arrivare sino in fondo[3].
Nel 1974 tre componenti del Gruppo Puglia Grotte di Castellana Grotte (Luigi Penta, Cosmo Sbiroli e Simone Pinto) sono i primi a ripetere la discesa fino al fondo della grave, dopo diciotto anni dalla esplorazione dei triestini.
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/4/45/Simone_Pinto.jpg/220px-Simone_Pinto.jpg)
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/b/b7/S._Pinto.jpg/220px-S._Pinto.jpg)
Nel 1978 fu la volta del Gruppo Speleologico Dauno, che individuò una salita del fondo già conosciuto, e con la collaborazione dei gruppi speleologici di Taranto, Martina e Grottaglie, giungendo ancora più giù[5]. Infine, nel 1995, lo stesso CARS rilevò nuovi rami all'interno della grotta[5].
Parte della Grave risulta tuttora inesplorata poiché un cedimento scoperto nel gennaio 2011 ha creato un'apertura verso zone mai visitate prima[2].
Leggende
[modifica | modifica wikitesto]Dotata di un impressionante e pericoloso ingresso ad "imbuto", come moltissime altre simili voragini ha alimentato in passato la fantasia popolare, per cui la tradizione narra di oggetti caduti al suo interno e poi ritrovati in mare, a suggerire grandi ed inaccessibili estensioni in profondità[3].
Galleria d'immagini
[modifica | modifica wikitesto]- Veduta della grave.
- Altra veduta della grave.
- Dimensioni della grave.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Grave di Faraualla (PDF), su catasto.fspuglia.it.
- ^ a b Alla scoperta della grotta di Faraualla L'iniziativa è di venti speleologi pugliesi, su corrieredelmezzogiorno.corriere.it.
- ^ a b c d Manlio Porcelli, Dal diario di Medeot, Tommasini, Vianello, Ferri, Coloni, Matarrese...dicembre 1956: la prima esplorazione della grave di Faraualla (PDF), su carsismo.it (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2014).
- ^ “Operazione Faraualla”, l’ombelico di Puglia, su scintilena.com. URL consultato il 14 dicembre 2020.
- ^ a b c Emanuela Grassi, Venti speleologi alla scoperta della grotta di Faraualla, su GravinaLife, 23 marzo 2011. URL consultato il 4 ottobre 2020 (archiviato dall'url originale l'8 marzo 2016).