Psidium guajava

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Guava
Frutto di Psidium guajava
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superrosidi
(clade)Rosidi
(clade)Eurosidi
(clade)Eurosidi II
OrdineMyrtales
FamigliaMyrtaceae
SottofamigliaMyrtoideae
TribùMyrteae
GenerePsidium
SpecieP. guajava
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SottoregnoTracheobionta
SuperdivisioneSpermatophyta
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseRosidae
OrdineMyrtales
FamigliaMyrtaceae
SottofamigliaMyrtoideae
TribùMyrteae
GenerePsidium
SpecieP. guajava
Nomenclatura binomiale
Psidium guajava
L., 1753
Nomi comuni

Guiava
Guiavo
Psidio
Pero delle Indie

Psidium guajava (L., 1753), comunemente noto come guaiava, guava o guayaba, è un piccolo albero appartenente alla famiglia delle Myrtaceae, originario delle Americhe e diffusamente coltivato nelle zone tropicali per il valore commerciale dei suoi frutti.

È un albero sempreverde alto tra i 2 e i 7 metri; ha tronco diritto e ramificato. La corteccia è grigia con macchie marroni.

Le foglie sono semplici, di colore verde chiaro in quanto ricoperte di una fine peluria, possono raggiungere i 15 cm di lunghezza.

fiori

I fiori sono bianchi, grandi, profumati, solitari o raggruppati in piccoli grappoli .

Hanno 4 o 5 sepali verdi verso l'esterno e bianchi all'interno e 4-5 petali bianchi. Gli stami sono numerosi. L'impollinazione è entomogama.

Il frutto è una bacca di forma variabile (sferica, ellittica, piriforme), di colore giallo o verde-giallo, liscio o rugoso, con polpa bianca o bianco-gialla o rosa o rossa, dal sapore dolce, agrodolce o acido, con numerosi semi, piccoli e bianchi. Il peso varia tra 130 e 800 g (mediamente 390 g).

Il luogo di origine della guava non è certo, ma si ritiene compreso tra il Messico meridionale e l'America Centrale. È stata poi diffusa dall'uomo, dagli uccelli e da altri animali in tutte le aree temperato-calde dell'America tropicale e nelle Indie Occidentali (dal XVI secolo). La guava era già nota agli Aztechi, che la chiamavano xalxocotl ("prugna di sabbia"); in tempi successivi le prime notizie storiche si hanno all'inizio del Cinquecento grazie a Hernenz de Oviedo. La guava al giorno d'oggi viene coltivata prevalentemente nei paesi arabi e nelle Filippine.

Ci sono più di 150 cultivar, tra le quali:

  • Brazilian guava
  • Guisaro (Psidium guinense Sw.)
  • Cattley Guava
  • Strawberry Guava (Psidium cattleianum Sabine)
  • Costa Rican Guava (Psidium friedrichsthalianum Ndz.)
  • Para Guava (Psidium acutangulum DC.)
  • Rumberry
  • Guavaberry (Myrciaria floribunda Berg.)

La pianta cresce in ambienti subtropicali e temperato-caldi (area di coltivazione del limone), purché la temperatura non scenda sotto lo zero. La maturazione dei frutti è scalare sia sulla pianta che tra piante diverse (in Sicilia va dalla fine di ottobre fino a metà dicembre). Nei luoghi di origine è soggetta a diversi parassiti, ma controllabili.

Per l'alimentazione

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I frutti possono essere consumati sia freschi che trasformati in succhi, nettari, confetture. Un guava apporta in media 150 calorie.

Viene utilizzato per la preparazione della goiabada, dessert popolare nelle regioni di lingua portoghese.

Per la salute

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Guava crudo
(valore nutritivo per 100g)

acqua: 86,1 g ceneri totali: 600 mg fibre: 5,4 g energia: 84 kJ
glucidi: 9,54 g zuccheri semplici: 11,88 g proteine: 820 mg lipidi: 600 mg
oligoelementi
potassio: 284 mg fosforo: 25 mg magnesio: 10 mg calcio: 20 mg
ferro: 310 µg rame: 103 µg zinco: 230 µg sodio: 3 mg
manganese: 144 µg selenio: 0,6 µg
vitamine
vitamina C: 183,5 mg vitamina B1: 50 µg vitamina B2: 50 µg vitamina B3: 1,2 mg
vitamina B5: 150 µg vitamina B6: 143 µg vitamina B9: 14 µg vitamina B12: 0 µg
vitamina A: 792 UI vitamina E: 1,12 mg ATE
acidi grassi
saturi: 172 mg monoinsaturi: 55 mg polinsaturi: 253 mg colesterolo: 0 mg

Per la cosmesi

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La sua essenza è recentemente utilizzata per la profumeria.

  1. ^ (EN) Psidium guajava, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.

Voci correlate

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Altri progetti

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