Infarto

Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
Microfotografia di un infarto polmonare. Si nota la differenza tra l'area infartuata (sulla destra) e l'area di tessuto polmonare relativamente sano (sulla sinistra)

Un infarto è la necrosi di un tessuto per ischemia, cioè deficit di flusso sanguigno.

I sintomi sono diversi a seconda dell'organo interessato, tuttavia il sintomo principale è rappresentato da dolore acuto di varia intensità (ad insorgenza improvvisa); è però possibile che l'infarto sia clinicamente asintomatico, soprattutto qualora sia di dimensioni molto piccole.

Eziopatogenesi

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La sindrome acuta è provocata da una insufficiente irrorazione sanguigna ad un organo o a parte di esso, per una occlusione improvvisa o per una stenosi critica delle arterie che portano il sangue in quel distretto dell'organismo.

La causa è costituita nella maggior parte dei casi dall'aterosclerosi. Quando vanno incontro ad ulcerazione, le placche aterosclerotiche possono provocare occlusione arteriosa acuta, sia attraverso la formazione di emboli sia attraverso la trombosi sovrapposta all'ulcerazione.

L'infarto miocardico, dove l'organo interessato è il cuore, e l'infarto cerebrale, responsabile dell'80% dei casi di ictus, sono le più frequenti cause di morte nei paesi occidentali; questi due organi sono i più suscettibili poiché possiedono circolazioni terminali, e quindi in caso di ostruzione del proprio vaso afferente non possono sopperire la mancanza di sangue attraverso altri vasi anastomotici; altre tipologie di infarto sono invece relativamente rare, poiché molti distretti sono irrorati da più arterie, che permettono al vaso non interessato di supplire efficacemente al deficit nutritizio. Nel fegato, per esempio, l'85% del flusso nutritizio è trasportato dalla vena porta, mentre l'arteria epatica contribuisce per il 15%; un'ostruzione di quest'ultima non provoca quindi un infarto del tessuto da essa irrorato mentre un'occlusione acuta della vena porta è poco frequente.

Forme cliniche

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Le forme cliniche più frequenti sono:

Il più frequente fra tutti è quello del miocardio, tanto che l'uso della parola "infarto" indica comunemente quello cardiaco.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàThesaurus BNCF 13179 · LCCN (ENsh85066075 · BNF (FRcb11932105z (data) · J9U (ENHE987007548356105171
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